Colleghi All'Improvviso

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Colette venne effettivamente alla partita e guardò Riccardo vincere e dare il meglio di sé. Durante l'incontro rifletté sulla propria situazione. Non aveva detto a Trevor di stare frequentando anche un'altra persona per non allontanarlo e non dargli una brutta impressione ma sentiva che non fosse giusto. Trevor era davvero un bravo ragazzo, a tratti poco interessante ma le era sempre piaciuto uscire con lui. Inoltre era appena uscito da una storia e non voleva impegnarsi in cose grandi e ufficiali. Rappresentava un'ottima soluzione per Colette. Riccardo le aveva detto che non fosse interessato a una relazione stabile ma poteva credergli?

Si alzò dagli spalti più confusa che mai. I complimenti che fece a Riccardo per la splendida giocata furono contenuti ed essenziali, non voleva che si facesse troppe illusioni.

Lui però decise di alzare un po' l'asticella e, nell'intervallo di lunedì, si presentò da lei con un gran sorriso propositivo.

<<Ho deciso di aiutarti con il giornalino scolastico. Da oggi siamo colleghi>> annunciò.

Colette lo guardò basita: <<Stai scherzando>> disse poi, e non era una domanda.

<<Affatto! L'ho anche detto al vostro professore responsabile>>.

Sempre più sconvolta, Colette sbatté le palpebre un paio di volte. Poi sorrise nel trattenere una risata.

<<D'accordo, come ti pare. Ma il capo sono io, sia chiaro. Cosa preferisci fare? Sai scrivere articoli?>>.

Riccardo scrollò le spalle: <<Posso provarci>>.

<<Lascia perdere, è meglio che ti occupi della grafica>>.

<<Questo invece non so farlo>>.

<<Ti insegno. Ma per gli articoli è troppo tardi ormai>>.

<<Allora insegnami>>.

Colette annuì, fingendosi esasperata. Se Riccardo aveva deciso di starle alle costole sfruttando i modi più disparati e sciocchi rischiava un auto-sabotaggio. Ma benissimo, si disse, evidentemente era davvero intenzionato a giocarsi il tutto per tutto.

<<Ok, il numero deve uscire entro giovedì prossimo. Entro giovedì prossimo significa che massimo questo venerdì lo mando in stampa, dunque siamo un po' di fretta. Hai un pomeriggio libero?>>.

<<Domani pomeriggio in biblioteca. Passo a prenderti alle quattro>> tagliò corto Riccardo, sorridendole e andandosene senza aspettare una sua risposta.

Colette lo fissò più allibita che mai, prima di scuotere la testa e poi tornare ai propri affari.

Il giorno dopo Riccardo si presentò a casa sua con mezzora di anticipo. Lei non lo sentì arrivare perché era ancora sotto la doccia e, sapendo che mancasse ancora un po', si prese tutto il tempo che le serviva per asciugarsi i capelli. Poi, a rumore cessato, sentì la voce di Riccardo al piano di sotto e, vestendosi in tutta fretta, si precipitò giù dalle scale.

La scena che vide la spiazzò.

Riccardo era seduto sul divano di casa e parlava animatamente con sua madre, che gli aveva pure offerto tè e biscotti. Si sentiva a suo agio ed era stato accolto come fosse un parente, quindi era naturale. L'espressione sul volto di sua madre le suggeriva che Riccardo stesse usando tutto il proprio fascino per fare bella impressione e ingraziarsela ben bene.

Colette avanzò con passo deciso nel soggiorno e si fece notare da entrambi.

Riccardo le sorrise: <<Oh sei arrivata!>>.

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