Strategia

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Il giorno dopo, per la prima volta, Colette si recò a scuola con la sensazione che nulla sarebbe più stato come prima. Non aveva chiuso occhio, aveva continuato a ripetersi le parole di Riccardo in loop, fino alla nausea. Non riusciva a credere di aver fatto colpo su di lui. E ora aveva la possibilità di iniziare una storia, il problema era che non era sicura di volerlo. Non prima di aver visto quali mosse Riccardo avrebbe sfoderato per conquistarla.

Non si fece vedere per tutta la mattinata. Lei se ne stette in classe, a lavorare al giornalino con la compagna e si sforzò di non pensare alla sera precedente.

Al termine delle lezioni decise che si sarebbe divertita un po'. Non aveva alcuna fretta di mettersi con Trevor, specialmente perché lui la stava tirando avanti un po' per le lunghe. Era curiosa di giocare un po' con Riccardo, di flirtare facendo gli amici e vedere come la cosa si sarebbe evoluta.

Prima di andarsene passò per l'aula di informatica a trasferire dei file sulla chiavetta. Quando uscì e chiuse la porta, nel voltarsi si trovò faccia a faccia proprio con Riccardo e il suo sorrisetto e sobbalzò.

<<Che cazzo, non farlo mai più!>> esclamò.

<<Scusami>> rispose Riccardo in tono mellifluo. Allungò le braccia e la inchiodò alla porta: <<Stai andando via?>>.

Colette si appoggiò alla porta dietro di lei e rispose al sorriso nella stessa maniera: <<Sì, proprio così>>.

<<Vuoi venire a vedere i miei allenamenti?>>.

Colette fece caso al fatto che fosse già in divisa, la fascia di capitano saldamente infilata al braccio.

<<Magari un'altra volta. Ho il giornalino da finire>>.

<<D'accordo. Ieri non mi hai detto una cosa. Accetti di uscire con me questo sabato?>>.

Era vero, Colette non si era espressa su quel punto. Non c'era nulla di male, sarebbe stato interessante uscire con lui da soli per vedere come si sarebbero comportati in un appuntamento.

<<Accetto>> disse con fermezza.

Il cuore di Riccardo fece un piccolo salto di gioia: <<Speravo di sentirtelo dire>>. Fece scivolare le mani contro la porta e si allontanò: <<Vado o arrivo in ritardo. Ci sentiamo stasera?>>.

<<Ci penso>> ammiccò Colette.

Riccardo ebbe una lieve sensazione di vertigine: <<Pensaci>>.

Si voltò e se ne andò. Colette lo guardò allontanarsi notando un altro piccolo particolare della sua persona: si era messo la maglietta dentro i pantaloncini. Era una cavolata ma la divisa evidenziava con precisione tutto il suo lato B e Colette si ritrovò a constatare con stupore che fosse praticamente perfetto.

Non c'erano dubbi: l'aveva fatto apposta.

<<Piccolo bastardo>> sussurrò con un mezzo sorriso.

La sera Riccardo le scrisse. Se lo aspettava e gli rispose volentieri.

"Ehi. Che fai?" diceva il messaggio.

"Buona sera principino. Mi rilasso nel mio letto. Tu?".

"Suono. E ti penso".

Riccardo scrisse quelle parole meravigliandosi di quanto gli fosse diventato facile dire la verità. Aveva passato tutto il pomeriggio a cercare una canzone da suonare e Colette era stato il suo pensiero fisso. Era sicuro che lei avrebbe continuato a rispondergli perché gli era ormai chiaro che stesse al suo gioco, sperava non per prenderlo in giro ma per sondare il terreno.

E infatti gli rispose: "Sono lusingata". E poi, subito dopo: "Come sono andati gli allenamenti?".

"Bene, domenica c'è la semifinale".

"Ah! Sei sicuro di voler uscire la sera prima?".

"Sicurissimo, la partita è al pomeriggio. Dove ti piacerebbe andare?".

"Non lo so, fai tu, sei tu che mi hai invitato".

"Ahaha ok, allora ci penso".

Messaggiarono tutta la sera. Riccardo era talmente contento che non prestò neanche attenzione a sua madre che venne a salutarlo. Nel frattempo aggiornava i suoi amici che, saputo l'esito del sabotaggio appuntamento, erano diventati fan della cosa e volevano seguirla in diretta il più possibile. Riccardo si sentiva bene e a posto con se stesso ora che aveva accettato i propri sentimenti e si sentiva vicino ad avviare una storia con Colette. Se si impegnava poteva farcela, lei sembrava disposta a dargli una chance, doveva solo giocarsela al meglio.

Disse al gruppo che sabato sarebbe uscito con lei e tutti risposero con esclamazioni di incoraggiamento. Chiese dei consigli su posti carini dove portarla e gli suggerirono di non esagerare e di optare per qualcosa di facile e alla mano, dove Colette non si sarebbe sentita coinvolta in uno sfoggio di ricchezza.

In realtà Riccardo sperava proprio di regalarle una serata fuori dalla portata di un ragazzo normale, sfruttando per la prima volta il fatto che avesse soldi da buttar via. Ma i suoi amici avevano ragione: lei avrebbe potuto sentirsi in imbarazzo. Doveva trovare una via di mezzo.

Verso mezzanotte, Colette scrisse che sarebbe andata a dormire.

"Va bene. Ti va di passeggiare insieme domani agli intervalli?" le rispose Riccardo.

"Non correre, non ti conviene. Giuro che passo a salutarti".

"Ok, ci conto. Buona notte".

"Buona notte principino".


Good morning readers! Riccardino ha finalmente indossato la maschera da gigolò ed entra seriamente in campo per giocarsi la partita! Chi mi segue su Instagram mi ha già visto sottolineare a più riprese come i creatori di Inazuma si divertono a fare primi piani dei culi dei personaggi e NON POTEVO non inserire una scena del genere nella storia!!

Come andrà l'appuntamento di sabato??

FDP 

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