Tentativo

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Quel weekend Wanli festeggiò il compleanno e, come prevedeva la regola numero 3 della lista di Adè, offrì a tutto il gruppo un giro da bere. C'erano tutti, tutta la Raimon al completo era riuscita a riunirsi per l'occasione e si divertirono molto. Il proprietario del locale (che ormai li aveva in confidenza) fece preparare pure una torta dalla moglie, che Wanli mangiò per un quarto da solo.

Poi arrivò il secondo open day della scuola. Colette si ritrovò impegnata tutto il giorno a far fare il giro agli aspiranti studenti e li portò al campo a vedere gli allenamenti della mitica squadra. Mentre faceva il solito discorsone sulla leggendaria Raimon di Mark Evans, intercettò lo sguardo di Riccardo e gli fece l'occhiolino.

Esattamente come la prima volta, la squadra fu ben lieta di far vedere ai ragazzi il club di calcio e di rispondere a qualche domanda. In quel gruppo c'era un piccoletto che volle un autografo da tutti quanti e, se Colette non l'avesse trascinato via, sarebbe rimasto lì fino all'indomani.

Alla fine della storia, quell'open day durò molto di più del precedente e, quando Riccardo andò a posare le chiavi in portineria pronto ad andarsene, si imbatté in Colette che usciva soltanto allora da un vero e proprio interrogatorio con la mamma del piccoletto entusiasta. Decise di aspettarla per chiederle come fosse andata e, come lei congedò la donna e si voltò, lo vide e gli rivolse un'occhiata esasperata.

<<Non mi mollava più!>> si lamentò.

<<Lo vedevo. Mi sa che quello ce lo ritroviamo il prossimo anno>> rispose divertito Riccardo.

<<Cielo, spero vedano scuole migliori! Ha voluto sapere TUTTO, persino cosa servono alla mensa!>> mentre Riccardo ridacchiava lei si massaggiò la fronte con due dita: <<Ho bisogno di tu sai cosa>>.

<<Non avevo dubbi>>.

<<Prendo la mia roba e arrivo>>.

Riccardo si accorse che non gli avesse chiesto di restare a farle compagnia ma avesse dato per scontato che lo avrebbe fatto. Era diventata così un'abitudine? Se non altro doveva farle piacere.

La panchina venne di nuovo occupata da loro e dalle loro borse. Cominciava a fare caldo e Riccardo si tolse la felpa e se la legò alla vita.

<<Che giornata, cazzo>> borbottò Colette frugando nella cartella. Estrasse l'immancabile pacchetto di sigarette e se ne accese una. Pur sapendo che fosse ormai una battaglia persa, si voltò comunque per offrirne una a Riccardo: <<Indovina>> gli disse.

Riccardo sorrise e scosse la testa rassegnato. E poi, preso da chissà quale follia, allungò la mano.

<<Ma sì, dai>>.

Colette si bloccò e lo fissò a bocca aperta mentre prendeva una sigaretta dal pacchetto.

<<Attenzzzzioooneeeee!!!!!>> esclamò esterrefatta con un gran sorriso. Mise via il pacchetto gustandosi la visione di Riccardo che sorrideva imbarazzato ed esaminava la sigaretta prima di mettersela in bocca. Allungò la mano con l'accendino e gliela accese. Poi cercò il cellulare: <<Aspetta che devo troppo farti un video>>.

Riccardo la tolse subito e la guardò allarmato: <<Dai, scherzi?>>.

<<Ti pare che scherzo? Oddio, che momento memorabile!>>. Gli schiaffò la telecamera in faccia e fece partire la ripresa: <<Quando vuoi>>.

Al limite del rossore ma consapevole di avere ormai fatto la cazzata, Riccardo riprese la sigaretta in bocca e fece un lungo, lentissimo tiro, gettando una suspense al momento. Colette lo osservava trattenendo le risate. Lasciò che il fumo si espandesse nel suo petto...e poi tossì malamente e a ripetizione.

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