Ultimatum

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Dopo aver passato la domenica a messaggiare con Colette, Riccardo le chiese una passeggiata durante l'intervallo del lunedì. Lei accettò.

Dato che cominciava veramente a fare caldo, andarono nel cortile, dove lo spazio ampio permetteva di chiacchierare senza essere troppo sentiti.

Riccardo aspettò il momento giusto, poi le disse chiaramente quel che aveva intenzione di dirle.

<<Colette, vorrei una risposta dopo questa domenica>>.

Lei lo guardò, perdendo il sorriso. Poi voltò la testa: <<Penso sia giusto>>.

<<Ti ringrazio>>.

Aveva deciso di darle ancora una settimana perché preferiva giocarsi la finale con il pensiero di avere ancora possibilità con lei. Se Colette avesse scelto Trevor e glielo avesse detto prima di domenica sarebbe sceso in campo con l'umore sbagliato e non aveva voglia di ripetere l'esperienza vissuta con Bridget. Ci avrebbe pensato in seguito.

Uscita da scuola, Colette ricevette una telefonata da Trevor.

<<Ciao piccola. Ho due biglietti per La Notte Di Hollywood, ti andrebbe di andarci questa domenica?>>.

Colette ne rimase piacevolmente colpita: La Notte di Hollywood era il musical di tendenza, stava andando alla grande in tutte le sale cinematografiche e a lei sarebbe tanto piaciuto andare a vederlo ma, per questioni di tempo e di mente occupata, non ci era ancora riuscita. L'invito di Trevor cadde a pennello e accettò senza pensarci.

<<Volentieri, è da un po' che voglio vederlo!>>.

<<Passo da te alle quattro e mezza. Lo spettacolo è alle cinque>>.

Contenta per l'occasione, Colette riattaccò.

Dal momento che aveva terminato tutti i propri incarichi con i vari club scolastici, si ritrovò di colpo disoccupata. Così, a partire dal giorno dopo, a lezioni terminate si recò al campo per vedere gli allenamenti di Riccardo. Sfruttò il fatto che Rosie fosse entrata per vie traverse a far parte dello staff della squadra e, fingendosi una collega che andava a salutarla, si unì a lei nella panchina alle spalle dell'allenatore.

Riccardo non la vide arrivare perché stava parlando con Samguk e Subaru di come gestire meglio porta e difesa; fu Michael a farglielo notare, passandogli di fianco e assestandogli una manata sul braccio.

<<Ehi Romeo. Guarda chi c'è>>.

Riccardo si voltò e il suo cuore fece un balzo ad avvitamento triplo. I suoi occhi si incatenarono a quelli di Colette e lei gli fece il dito medio.

Arrossì dall'emozione, poi si riscosse e si schiarì la voce.

<<Ok ragazzi, tutti in posizione>> urlò imprimendo alla propria voce il massimo tono autoritario e infilandosi la maglietta nei pantaloncini. Doveva fare un'impressione magistrale e sperò con tutto se stesso che i suoi amici stessero al gioco e non cominciassero a prenderlo in giro.

Colette fece un sorrisino e incrociò le braccia sul petto.

<<Come mai sei qui?>> le chiese Rosie con la sua placida voce femminile.

Naturalmente non poteva dirle la verità senza ferirla, così mentì.

<<Voglio vedere la squadra. Non ho altro da fare>>.

<<Sono davvero molto bravi>>.

<<Mmm>> le gettò un'occhiata: <<Tu paparazzi?>> le chiese indicando con il mento la macchina fotografica che teneva in mano.

<<Oh sì! Mi piace documentare gli allenamenti>>.

<<Ti piace documentare Riccardo>> la corresse Colette.

Lei arrossì, come se fosse appena stata colta con le mani nel sacco, ma non smentì e si fece una risatina.

<<È così bello e dolce...!>> commentò con aria sognante.

"Già...e io me lo sono fatto, a differenza tua" si ritrovò a pensare Colette, per poi pentirsene.

Quello che disse davvero fu: <<Senti...per quale motivo non ti fai avanti?>>.

Rosie si fece seria e la guardò come se le avesse posto una questione su cui non si era mai soffermata prima: <<Oh, beh...Il capitano è molto impegnato con gli allenamenti e...>> scrollò le spalle: <<...Non lo so, non mi sento di doverlo fare>>.

Colette non seppe come replicare. Le faceva quasi pena, Riccardo non si sarebbe mai accorto di lei se Rosie non se la fosse giocata un pochettino. Se non si fosse sentita coinvolta le avrebbe consigliato qualche trucco per farsi notare, peccato che Riccardo ci stesse provando proprio con lei e Colette non l'avrebbe mai aiutato a trovarsi qualcun altro. Non mentre si frequentavano, almeno.

Così disse soltanto: <<Come ti pare. Ma comunque non esiste solo lui, potresti provare ad ampliare i tuoi orizzonti>> tornò con lo sguardo al campo, dove intanto i ragazzi avevano iniziato una partita di allenamento: <<Per esempio, quel ragazzo con gli occhialetti...Non è così male>>.

<<Chi, Adè?>> Rosie fece un'altra risatina: <<Non è proprio il mio tipo, mi spiace>>.

<<Ah>> Colette ci rinunciò, non era che fosse così tanto interessata a risolvere i suoi problemi di cuore. Si concentrò sull'allenamento.

Riccardo stava dettando ordini alla squadra a destra e a manca, correggendo tutti i più piccoli errori che vedeva. A un certo punto sfidò tutti a scartarlo e nessuno ci riuscì. I suoi piedi compivano magie con il pallone e i suoi movimenti erano così fluidi e pensati da risultare perfetti, senza alcuna sbavatura. Quando si fermava, si passava una mano tra i capelli umidi di sudore. La macchina fotografica di Rosie emetteva continui clic impazziti.

Colette si lasciò incantare dal suo gioco. Ogni tanto si concedeva una riflessione sulla propria situazione. Era inutile negare che Riccardo le piacesse. Però aveva un po' di paura su cosa avrebbe comportato iniziare una storia con lui. Era parzialmente convinta che non fosse il suo tipo; si erano trovati bene e si stavano ancora trovando bene insieme ma le cose sarebbero sicuramente cambiate se gli avesse detto di sì.

E adesso lui pretendeva pure una risposta a breve. Doveva darsi una mossa.


Carissimi lettori! Colette è ancora incerta sul da farsi e mi aspetto commenti malevolissimi su Trevor che la invita a vedere un film!

Colgo l'occasione per augurarvi un sereno Natale🎄❣️

FDP

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