Episodio Da Archiviare

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In serata, Gabi scrisse a Riccardo per sincerarsi che stesse bene.

"Ehi. Tutto ok?? Ti sei sentito male oggi?".

Inizialmente Riccardo non aveva nessuna voglia di sentirlo ma poi convenne che parlare con lui lo avrebbe distratto un po', così favorì la conversazione.

"Un calo di zuccheri, nulla di serio. Come è andato il compito?".

"Insomma...Spero bene ma poteva andare meglio. Tu?".

"Idem. Ma per quello che sono riuscito a studiare va già bene".

Per quella sera Riccardo si concesse di starsene sdraiato sul letto a messaggiare con Gabi, niente prove, aveva bisogno di pensare ad altro. Il suo amico era stranamente pettegolo e si lanciò in commenti su quasi tutti i componenti della squadra, a cominciare da Adè che, a detta sua, era diventato insopportabile.

"A me sembra sempre uguale" rispose Riccardo.

"No, fidati, è da prendere a pugni in faccia. È un continuo fare battute e raccontare barzellette idiote...Poi è ripetitivo e pedante, io non so come farà a trovarsi una donna che lo sopporti".

Riccardo riuscì a sorridere: "Vorrà dire che troverà una come lui. Il corteggiamento sarà talmente ironico che a un certo punto non si accorgeranno più se stanno facendo sul serio".

"Ahahah sì infatti. Me lo vedo, guarda. Che pirla".

Andarono avanti fino alle dieci passate, poi Gabi lo salutò affermando di dover ancora finire gli esercizi di matematica per il giorno dopo. Rimasto solo, Riccardo non si mosse dalla propria posizione e continuò a guardare il soffitto. Dopo pochi secondi, d'istinto controllò ancora il cellulare, verificando l'eventuale presenza di messaggi di Colette. Non ce n'erano, com'era ovvio. Non sapeva nemmeno perché avesse controllato.

Continuava ad avvertire quella strana sensazione di pesantezza al petto. E non era più di buon umore come qualche giorno prima, era più un umore neutrale. Apatico.

Senza più uno stimolo mentale come lo era stato il messaggiare con Gabi, tornò inesorabilmente a riflettere sulla situazione con Colette. Pensò se si fosse lasciato sfuggire qualche segnale da parte sua nel pomeriggio ma no, era tutto inutile. Colette era una persona schietta e trasparente, non avrebbe mai usato giochetti o messaggi subliminali per comunicare con lui. Aveva tirato avanti e basta, era anche abbastanza ragionevole che lo avesse fatto. Quello che era accaduto era stato un caso, punto. Eppure Riccardo non riusciva a sentirsi completamente sollevato da quella realtà.

Prima di andare a dormire si rese conto di cosa gli stesse succedendo. In fondo in fondo...era deluso dal fatto che Colette non avesse voluto parlarne, che avesse semplicemente cancellato tutto. Non sapeva bene perché ma una piccola parte di lui aveva sperato che lei non scegliesse la strada più facile.

Sospirò: in ogni caso non poteva farci niente. Doveva dimenticarsi di quel bacio, fine della storia.

La notte insonne si fece sentire e portò le sue palpebre ad abbassarsi lentamente mentre ancora stava fissando il soffitto con il cellulare in una mano. Non sentì nemmeno sua madre che venne a spegnere la luce.


Venerdì la scuola iniziò ad entrare in agitazione per lo Spettacolo di Primavera. Come ogni anno, era previsto un pubblico che il teatro scolastico non avrebbe saputo contenere e in molti si sarebbero ritrovati a stare in piedi.

Prima di cominciare gli allenamenti pomeridiani, Riccardo decise al brucio di porre fine alla farsa e di rivelare ai compagni che, la sera dopo, si sarebbe esibito come pianista allo spettacolo. Lo fece per evitare che si riversassero in massa su di lui dopo la recita, per inondarlo con il loro stupore. Preferiva affrontare tutto di petto senza ulteriore folla.

<<Ragazzi, devo dirvi una cosa>> annunciò negli spogliatoi. Pensando che si trattasse di qualcosa legato alla squadra, tutti si zittirono e lo guardarono: <<Domani sera prenderò parte allo Spettacolo di Primavera>>.

Commenti ed esclamazioni di sorpresa si levarono all'unisono dai suoi compagni.

<<Non ci credo>> fece Michael.

<<Quindi è per questo che per un mese te ne sei andato prima>> osservò Subaru.

<<Sì, e vi chiedo scusa per non avervelo detto subito. Ma è stata una cosa improvvisata perché i ragazzi del club avevano bisogno di uno che sapesse suonare e non volevo che pensaste che avrei trascurato la squadra per questo>> si giustificò Riccardo.

<<Stai scherzando? Sei libero di fare ciò che ti pare fuori dal campo>> disse Adè con la sua solita allegria.

Ryoma balzò in piedi e agitò un pugno in aria: <<Saremo tutti in prima fila a vederti, capitano!!>>.

Riccardo abbozzò un sorrisino imbarazzato: <<Ehm...grazie ragazzi>>.

Liberato da quel peso, riuscì a concentrarsi meglio sugli allenamenti. Aveva deciso di seguire l'esempio di Colette e archiviare l'episodio del bacio e contava seriamente di riuscirci.

La seconda e penultima prova generale andò meglio della precedente. Il gruppo era emozionato e agitato che il grande giorno fosse finalmente arrivato e si impegnò moltissimo nella recita. Colette diede appuntamento a tutti l'indomani dalle otto di mattina, per un ultimo full immertion prima dello spettacolo.

Quella sera Riccardo non seppe trattenersi e le scrisse un messaggio dai toni informali e amichevoli.

"Allora pronta per domani?".

Temette che non gli rispondesse, invece lo fece.

"Puoi dirlo forte, non vedo l'ora!".

"Abbiamo fatto un bel lavoro, vedrai che andrà benissimo".

"Non ho alcun dubbio a riguardo!".

Fu una breve conversazione, Riccardo preferì non proseguire per non farla sembrare una cosa forzata. Andò a letto presto perché l'indomani sarebbe stata una giornata intensa e si chiese se fosse contento che la sua piccola avventura nel gruppo di teatro si fosse già conclusa.

Non riuscì a trovare la risposta.


Capitoletto che mi serviva da bridge per collegarmi allo Spettacolo di Primavera che leggerete la prossima volta! Ziete emozzzionatii?? 

Rip per Adé bullizzato ma in realtà lo amo tantissimo come personaggio!

FDP

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