La partita contro la Royal Academy fu durissima, la Raimon dovette giocare tutte le proprie carte per strappare la vittoria. All'ottantatreesimo minuto Riccardo si era già messo l'anima in pace che sarebbero andati ai supplementari perché, dopo un momento di azione intensissima in cui entrambe le squadre avevano segnato una rete, il pareggio era stato mantenuto per oltre sessanta minuti. Invece, all'ultimo, un mezzo miracolo di Michael li aveva sbloccati e li aveva portati in vantaggio. Fu una sfida incredibile, al termine della quale tutti i giocatori erano stremati. Michael si prese gli onori e venne trattato da eroe per tutto il giorno, cosa che gonfiò moltissimo il suo ego.
Colette ci mise due giorni ad ascoltare entrambi i cd datile da Riccardo. Fece così in fretta perché scoprì che la musica classica conciliasse la concentrazione e rese moltissimo nelle ore in cui aveva quel sottofondo nelle orecchie. Così, prima di dire a Riccardo che avesse già finito di scontare la propria penitenza, decise di prendersi altri due giorni per riascoltarseli durante lo studio per il compito di chimica. Poi, giovedì sera, gli scrisse un messaggio.
"Finito. Belli, domani te li riporto".
Riccardo lo lesse con un sorriso di soddisfazione e le rispose: "Ottimo. Passa domani dopo i miei allenamenti, così indago".
Colette fece roteare gli occhi: "Agli ordini capo".
Riccardo rise di quella risposta e tentò di proseguire la conversazione.
"Che fai?".
"Rincoglionisco dietro a chimica".
"Compito?".
"Già...ho studiato in tre giorni, non so come possa andare".
"Tranquilla, sono sicuro che avrai dato il massimo".
"Grazie...Scusa, ti lascio, devo fare il ripasso. 'Notte".
"Buono studio".
Riccardo tenne per sé la consapevolezza che la conversazione avrebbe potuto proseguire se non fosse stato per chimica. Dopo tutto l'episodio del bacio non aveva minato poi così tanto il loro rapporto, a parte qualche momento di imbarazzo stavano continuando a sentirsi e a fare gli amici. O per lo meno i conoscenti. Di questo era contento, stare con Colette gli piaceva, era una persona intelligente e versatile e, in qualche modo, riusciva a scavalcare la sua timidezza. A volte, come un flash improvviso, gli sembrava ancora di sentire il sapore delle sue labbra sulle proprie ma la cosa era molto più lieve di prima e ne era sollevato.
Il giorno dopo si incontrarono per la restituzione dei cd. Dopo gli allenamenti, in spogliatoio, Riccardo controllò rapidamente il cellulare e scorse un messaggio che Colette gli aveva mandato qualche minuto prima.
"Sono fuori a fumare, ti aspetto alla panchina".
Mentalmente la ringraziò: non sapeva se lo avesse fatto per fargli un favore, ma la sua presenza al campo avrebbe scatenato nuovamente una serie di commenti e aspettative e Riccardo non aveva voglia di spegnerli tutti. Fece molto con calma per fare in modo di essere l'ultimo a uscire e si offrì con il mister di portare le chiavi in portineria. Poi raggiunse Colette alla panchina oltre i cancelli.
Si sedette al suo fianco lasciando andare il borsone per terra.
<<Come è andato il compito?>> le chiese come prima cosa.
Sorpresa che se ne fosse ricordato, Colette lo guardò a lungo.
<<Bene>> disse infine: <<Pensavo peggio>>.
<<Meno male, te lo avevo detto!>>.
Colette non rispose e tirò fuori i cd: <<Ecco a te principino>>.

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Il Bene Genera Bene
FanfictionConosciamo tutti Riccardo Di Rigo come una persona riservata e sensibile. Ma cosa succederebbe se una ragazza esuberante e chiacchierona fino allo stremo entrasse brutalmente nella sua vita? Una storia che non chiede altro che essere letta😋