16 - Boomerang

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IMMAGINE PERSONALE
BOOMERANG


"e allora ero a questa festa ed era davvero noioso. La ragazza non era nemmeno figa ma almeno avevo trovato qualcuno con cui passare il tempo. Baciava con troppa lingua, comunque. E tu sai quanto lo odio." Harry mi disse. "Mi sembrava di star baciando una lavatrice."


"Hmm." Mormorai, prendendo il telefono per distrarmi da quelle storie che nemmeno mi interessavano. Avrei preferito stare a sentire un'ora della mia noiosissima professoressa di storia, in cui mi addormentavo sempre, piuttosto di sentire Harry parlare di quali ragazze baciava o 'sfiniva'.


"Non ti senti bene?" Harry chiese preoccupato e spostò la sua testa sul mio grembo per guardarmi. Tolsi le mie dita dalla sua testa, smettendo di giocare con i suoi ricci, per far finta di stare messaggiando con qualcuno.


"Mi sento splendidamente. Mai sentita meglio." Borbottai. Harry prese il mio braccio sinistro e lo portò di nuovo sulla sua testa, sorridendo soddisfatto quando vorticai i suoi ricci nelle mie dita. I suoi occhi erano chiusi mentre si godeva il mio tocco gentile sulla sua testa.
Posai il telefono per ammirarlo mentre era completamente rilassato e felice.

Il modo in cui le sue palpebre nascondevano i suoi luccicanti occhi verdi, in modo in cui le sue labbra piene formavano in qualche modo un ghigno, il modo in cui le fossette volevano farsi vedere ma non stava sorridendo abbastanza per questo, il modo in cui le ciglia si posavano sulle sue guance.


Trovai la mia mano tracciare il suo naso, i suoi zigome e il suo mento. Era normale per noi coccolarci ma ero così persa a guardarlo che non mi ero accorta di stare tracciando il suo viso con il dito.

Harry aprì gli occhi, sorridendo. Velocemente, spostai la mano, le mie guance diventarono rosso fuoco.


"Perché l'hai fatto?"
"Cosa?"


"Essere così.. dolce. Beh, okay, che tu giochi con i miei ricci è normale ma perché hai.. sono confuso." Harry borbottò e si sedette composto. Speravo non reagisse così perché non sapevo come giustificarmi se non dicendogli che ero innamorata di lui.


"Ero solo.. mi dispiace, non succederà ancora."


"Ti piaccio, non lo so, senti qualcosa per me?"


"Chi, io? Per te? Io, uhm, no, a cosa stai pensando? Io-" Balbettai. "Farò meglio ad andare ora. È già tardi. Ci vediamo."


Signore, salvami.


"E se ti baciassi ora? Sarebbe come baciare tuo fratello?"


Harry chiese e avvolse con le sue braccia la mia vita per non farmi scappare. Mi fece sedere affianco a lui ma la sua presa era ancora stretta così da non farmi correre via.


"Non ti importerebbe se ti baciassi ora?"


"Non sarebbe strano? Voglio dire, siamo migliori amici, come fratelli, no? Sarebbe strano.. sarebbe-"

Ricominciai a balbettare, realizzando che sembrava davvero avessi dei sentimenti per Harry perché palesemente non sapevo mentire.


"Cosa ci sarebbe di strano se entrambi non proviamo niente l'uno per l'altra come tu hai detto?"

Harry sussurrò, così disperatamente vicino che desideravo correre via e nascondermi per paura di rovinare la nostra amicizia, ma volevo allo stesso tempo restare lì e baciarlo perché solo Dio sa quanto a lungo avevo aspettato quel giorno.


Così, improvvisamente, Harry si chinò e posò le sue morbide labbra sulle mie. Tutte le mie paure, i miei pensieri e inibizioni erano scomparse. Ero concentrata solamente sulla morbidezza delle sue labbra e di come si muovevano sulle mie. Ero concentrata solamente al battito veloce del mio cuore nel petto mentre, finalmente, baciavo la mia cotta nonché migliore amico.

Harry Styles Imagines // libro due (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora