Harry Styles Imagines // libro due (Italian Translation)

51 - Cielo Stellato

CIELO STELLATO

Una voce debole che arriva da fuori è la causa per cui sono seduta spaventata sul letto. È da dieci minuti che quella voce chiama il mio nome e sono troppo spaventata per andare a guardare chi è, e che cosa vuole da me questo sconosciuto nel cuore della notte.

Però, curiosa come sono, mi alzo con le coperte strette al petto e mi incammino lentamente verso l'unica finestra che ho in camera. Riconosco che la persona sta indossando qualcosa che potrebbe essere un capello, dovrebbe essere un cappello, non ne ho idea.

"Melissa, vieni a questa stupida finestra!" La voce sussurra-urla arrabbiata.

La persona usa il telefono, lo vedo perché immediatamente il viso della persona è illuminato. Poi, riconosco Harry, il mio migliore amico che abita alcuni isolati da qui.

Velocemente, apro la porta ma tengo le coperte premute contro il petto. "Harry, sei un'idiota! Che cosa ci fai qui?"

"Finalmente, Melissa. Mio dio, ci hai messo un sacco di tempo ad aprire questa finestra."

"Mi hai spaventato. Non sapevo che eri tu."

"Ti ho scritto che sarei venuto e di prepararti."

"Beh, il mio telefono è morto e si sta caricando ora quindi non l'ho guardato." Gli spiego. "Pronta per cosa, comunque?"

"Volevo fare qualcosa che non facciamo da tanto tempo." Harry mi dice. "Non ci sono nuvole questa notte così possiamo vedere le stelle perfettamente."

Mi ricordo il tempo in cui Harry ed io ci sdraiavamo nel cortile dietro casa e guardavamo il cielo stellato. Provavamo sempre a trovare una costellazione ma eravamo troppo giovani e troppo stupidi per riuscirci.

"Dammi cinque minuti." Dico e chiudo la finestra prima che lui possa rispondere. Velocemente, preparo un outfit e corro in bagno per sistemarmi i capelli, lavarmi i denti e truccarmi un po'.

Quando ho finito, torno in camera e chiudo a chiave la porta, così i miei genitori non possono entrare per controllarmi. Con attenzione, mi arrampico fuori dalla finestra. Delle grandi mani mi stringono la vita e mi aiutano a uscire dalla camera attraverso la finestra.

"Vieni con me." Con queste parole, Harry mi prende la mano e camminiamo in fondo alla strada per poi passare attraverso la scura foresta. La mia mano stringe automaticamente quella di Harry quando ci addentriamo nella foresta.

Faccio un sospiro di sollievo quando finalmente la oltrepassiamo e arriviamo in un grande prato, circondato da alberi, erba, fiori e ancora alberi. Improvvisamente, Harry si lascia cadere a terra e mi tira con sè, ci stendiamo così sull'erba morbida e fissiamo il cielo stellato.

Harry sta ancora stringendo la mia mano e lo sento giocare con le mie dita. "Melissa?"

"Si?"

"Posso dirti un segreto?" Harry chiede e lo sento muoversi. Quando giro la testa lo vedo sdraiato sul fianco, appoggiato sul gomito così può guardare in basso verso di me.

"Certo che puoi."

"Mi piaci," Harry sussurra e posso giurare di aver sentito il mio cuore fermarsi per un secondo. "Non mi piaci come migliore amica. Non credo sia mai stato così. Il primo momento che ho posato i miei occhi su di te, ho pensato tu fossi.. da togliere il fiato e io.. voglio dire avevo solo 9 anno al tempo ma ho sempre avuto una cotta per te. Avevo solo troppa paura di distruggere la nostra amicizia perché pensavo che essere il tuo migliore amico fosse sempre meglio di non essere nulla per te così non ho detto nien-"

"Stai balbettando." Mormoro e lo tiro giù così posso avvolgere le braccia attorno al suo collo. Metà del suo corpo è appoggiato al mio petto e cerco di tirarlo ancora più vicino. Le sue labbra morbide si muovono delicatamente con le mie e non penso che questo momento possa essere più perfetto di così.

"Mi piace anche tu," Dico quando ci distanziamo per guardarci. "Ho sempre avuto una cotta per te, Harry."

Il sorriso di Harry diventa ancora più grande prima che lui si abbassi e mi baci di nuovo. Dopo diversi dolci baci, Harry si sdraia di schiena e mi tira vicina a sè. La mia testa è appoggiata sul suo petto e le sue braccia avvolgono il mio corpo. Così, insieme, guardiamo il cielo fino a che non comincia lentamente a indebolirsi e possiamo vedere il sole sorgere.