VII

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-insegnami-

La tua voce risuona in tutta la stanza.

Il ragazzo alza lo sguardo e incontra i tuoi occhi lucidi.

-ho sentito bene?- domanda stranito con un filo di voce.

-sì, insegnami a suonare il piano come lo fai tu- ripeti accennando un sorriso.

Il ragazzo abbassa di nuovo lo sguardo sui tasti e sospira chiudendo gli occhi.

-come faccio a insegnarti come suonare il piano come me se non hai nemmeno le basi?- domanda tornando a guardarti.

-oh non ti preoccupare. Suono il piano già da un po', ma sono un'autodidatta e quindi non sono ancora abbastanza brava- dici facendo un passo in avanti con l'intento di spronarlo a insegnarti.

Il ragazzo si alza e prende i suoi fogli.

-perché vuoi tanto imparare a suonare bene il piano- domanda con scarso interesse.

-mia madre suonava il piano e mi è sempre piaciuto- ammetti giocherellando con la manica della felpa.

-fatti insegnare da tua mamma se è tanto brava- risponde con freddezza.

Quelle parole ti feriscono, ma in fondo lui non lo può sapere. Abbassi lo sguardo con un lieve sorriso amaro in viso.

-mi piacerebbe, ma purtroppo è morta-

Tieni la testa bassa, per vergogna di mostrare i tuoi occhi rossi e lucidi.

Ci sono dei secondi di silenzio, spezzati solo dal respiro del ragazzo.

-e va bene- risponde sospirando.

Rialzi la testa di scatto e osservi il ragazzo sedersi di nuovo e appoggiare gli spartiti sul leggio.

Yoongi ti guarda con fare annoiato.

-ti sbrighi a venire?- domanda spazientito alzandosi dallo sgabello cedendolo a te.

Sorridi felicemente, sbrigandoti a sederti al posto del del ragazzo.

Quest'ultimo si mette a braccia conserte e ti osserva.

-per iniziare voglio capire il tuo livello- dice guardandoti, spronandoti a partire con un cenno del capo.

Scrolli la testa, portando la tua attenzione sullo strumento davanti a te. Appoggi con delicatezza le dita sui tasti, chiudi gli occhi e sospiri.

Per un istante trattieni il respiro. Senti solamente i battiti del tuo cuore regolari. Vedi solo le tue mani, il piano e Yoongi. Tutto il resto scompare.

Toccare Yoongi è il tuo obiettivo. Per questo la melodia che suoni è diversa dalla solita. Più impulsiva, scattante, con carattere deciso e con sfumature di colori accesi, che ti abbagliano.

Yoongi. Vedi solo lui ora. Anche il piano è sparito, ma la melodia continua. Ti alzi dallo sgabello, l'unica cosa presente nella stanza a parte voi due. Cammini verso il ragazzo che sta in piedi di fronte a te con le braccia conserte.

Vi guardate negli occhi ma nessuno dei due fa niente. La musica continua e cresce in te la voglia di riuscire a toccarlo.

Alzi il braccio tremante e lo avvicini alla figura del ragazzo impassibile di fronte al tuo gesto.

La tua mano si avvicina al suo viso, mentre i vostri occhi rimangono collegati.

Le tue dita sfiorano la sua guancia, morbida, dalla pelle candida e liscia. Nel momento in cui appoggi con delicatezza tutta la mano sulla sua guancia, riapri gli occhi di scatto.

Le tue dita smettono di muoversi e di produrre quella melodia che fino ad allora riempiva la stanza.

Ti volti con lentezza verso Yoongi, che ti fissa con la bocca schiusa. Quando i vostri sguardi si incontrano, lui si volta, fingendosi distratto.

-allora?- domandi con voce flebile.

-t-te la cavi- balbetta il ragazzo in risposta, coprendosi la bocca con una mano.

Abbassi lo sguardo soddisfatta.

Sono riuscita a toccarlo.

Si crea del silenzio nell'aula di musica. Nessuno dice una parola, ma si sentono urlare le domande che ti tormentato la mente.

-ieri mi hai detto una cosa- dici rompendo il silenzio.

Vi guardate negli occhi, tu in modo serio e lui in modo spaesato e curioso.

-mi hai detto che non ti serve una madre- ricordi.

Yoongi aggrotta la fronte, per poi distenderla, nel momento in cui gli torna in mente l'episodio accaduto il giorno prima in quella vietta.

-cosa intendevi?- domando piegando leggermente su un lato la testa.

-niente. Mi davi fastidio e basta- risponde subito, fretto il ragazzo guardando distratto da qualche altra parte.

Tenti di non fare interrompere il contatto visivo, cercando di incontrare nuovamente i suoi occhi, ma lui non te lo permette, così ci rinunci.

Appoggi le mani sulle cosce e le fissi timidamente.

-lo so che mi stai mentendo. Lo vedo, non sono nata ieri. Puoi dirmelo. Di me ti puoi fidare- dici con tono deciso.

Senti il ragazzo sospirare e fare dei passi indecisi della loro direzione.

-t'ho detto che mi sono uscite per caso. Non insistere- risponde in modo fermo.

-voglio solo aiutarti- persisti mantenendo gli occhi bassi.

-nessuno mi può aiutare-

I passi del ragazzo iniziano a risuonare nella stanza e si interrompono con il suono della porta che si apre.

Ti volti di scatto, giusto per vederlo varcare la porta dell'aula di musica. Ti alzi dallo sgabello e lo rincorri, raggiungendolo e afferrandogli il braccio.

Il ragazzo si ferma, ma non si volta.

-hai ragione- dici sorridendo -lo hai detto per caso. Ti prego, ora torniamo alle mie lezioni di piano-

Il ragazzo si volta e ti guarda serio. Sospira e poi cammina con le mani in tasca, tornando dentro l'aula di musica.

Lo segui sorridendo.

Se non vuole parlarti di ciò che gli è accaduto e della sua famiglia, va bene così. In fondo vi conoscete da poco, anche se ti sembra di conoscerlo da una vita.

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Usciti da scuola vi separate, andate in direzioni opposte.

Dopo una decina di passi ti volti, guardando la figura di Yoongi svoltare l'angolo e scomparire dietro un alto muretto di pietra.

La curiosità è tanta, ma alla fine prendi la decisione migliori, ti giri di nuovo e riprendi a camminare verso casa, dove arrivi dopo poco tempo.

La lezione di piano con Yoongi è stata strana. Soprattutto molto breve. Circa 10 minuti è durata.

Avete semplicemente parlato della tecnica migliore per suonare il piano e poi ha detto di essersi stufato e di voler tornare a casa. Non potevi di certo negarglielo. Infondo ti sta solo facendo un favore.

Ti ritiri in camera tua e ti butti sul letto con la faccia spiaccicata nel cuscino.

Respiri profondamente, ripensando alla giornata di oggi.

Il tuo momento di meditazione viene interrotto

☆myself☆ #WATTYS2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora