XL

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Dici quelle parole con rammarico, ma allo stesso tempo con straziante sicurezza. Vuoi un sacco di bene a Yoongi, ma sai benissimo che ciò che hai detto potrebbe rivelarsi inevitabile se la vostra relazione continuasse di questo passo.

State insieme solamente da qualche giorno, è vero, ma ciò che c'è tra di voi c'è sempre stato.

Il ragazzo davanti a te ti guarda con fare serio, per poi abbassare il capo e sbuffare.

-hai ragione- ammette, ancora con la testa china -ci sono tante cose che non ti ho detto e che meriti di sapere-

La stretta sulle tue mani aumenta, così come la tensione, che a poco a poco diventa sempre più palpabile e graffiante.

Non dici niente. Stai in silenzio e aspetti. Aspetti che sia lui a dirti tutto. Non vuoi forzarlo.

-è ora che ti racconti tutto- continua rialzando lo sguardo.

Stava per continuare, ma la porta al vostro fianco si apre in velocità, facendo sobbalzare entrambi. Vi girate e vedete un uomo in tenuta da cucina con due piatti fumanti in mano.

Sorride con grande allegria, assottigliando gli occhi già sottili di loro. Si avvicina con passo spedito e appoggia i vostri piatti sotto ai vostri nasi, costringendovi a rompere il contatto che fino a prima vi legava. Guardi la pietanza, beandoti dell'ottimo odore inebriante di spezie. Del Kalguksu caldo, noodle in brodo con diverse spezie, un tipico piatto coreano.

-scusate, vi ho interrotti- dice l'uomo, chinandosi frettolosamente. Poi si inginocchia al fianco del tavolo e ti guarda sorridendo. Cavolo quanto è felice.

-piacere- dice chinando ancora il capo -io sono Cho Doyun, il proprietario del locale e un vecchio amico di Yoongi-

Osservi la sua faccia paffuta e non puoi che rispondergli sorridendo.

-piacere- dici chinando il capo a tua volta -sono Y/n, la ragazza di Yoongi-

Solo in quel momento ti accorgi di quanto sia bello poter dire quella frase ed essere consapevole che corrisponde alla realtà dei fatti.

-sei proprio una bella ragazza, Y/n. Yoongi ha buon gusto- commenta l'uomo con voce profonda e allegra, voltandosi verso il ragazzo in questione che, in risposta, guarda altrove, come offeso.

-e tu che hai fatto di nuovo alla faccia?- chiede improvvisamente Doyun, rimproverando il ragazzo a gran voce.

-ti sembra questo lo stato in cui presentarsi ad un appuntamento?- dice ancora, severo.

-e piantala vecchio! Almeno io ce l'ho una fidanzata- controbatte Yoongi girandosi finalmente verso l'uomo, guardandolo con aria sfacciata.

-hai proprio una bella faccia tosta a parlare così ad un uomo più anziano di te!- risponde a tono Doyun -non ti ho insegnato niente in questi anni?- chiede poi.

Il ragazzo non risponde più, abbassa il capo, per poi rialzarlo di fretta.

-ma te ne vuoi andare? Non hai visto che stavamo parlando?- brontola Yoongi al più anziano.

Quest'ultimo si alza sbuffando, per poi girarsi verso di te e sorriderti in modo caloroso.

-spero sia di tuo gradimento- dice con voce improvvisamente calma e pacata, riferendosi al piatto sotto al tuo naso -tolgo il disturbo-

La figura panciuta dell'uomo bizzarro sparisce dietro la porta scorrevole e torna la calma iniziale.

Il ragazzo sbuffa sonoramente, borbottando qualcosa di incomprensibile sottovoce e prendendo le bacchette in mano, iniziando subito a mangiare.

-sembrate molto uniti- commenti, afferrando a tua volta le bacchette.

-è stato lui a crescermi- risponde il ragazzo con la bocca piena -è come un padre per me-

Alzi lo sguardo, incuriosita dalle sue parole.

-non hai i genitori?- domandi, cercando di avere più tatto possibile.

Il ragazzo alza lo sguardo e scuote la testa in segno di negazione.

-sono morti quando avevo sette anni e siccome nessuno dei miei parenti ancora in vita sembrava disposto a prendermi in custodia, sono stato mandato in un orfanotrofio fino agli undici anni e poi sono stato adottato da quell'uomo fastidioso che si è intromesso due minuti fa- spiega.

Sul tuo volto compare un'espressione rammaricata e triste. Non te lo aspettavi. O almeno, non lo da a vedere.

-mi spiace- sussurri -non volevo farti tornare alla mente brutti ricordi-

Il ragazzo davanti a te, però, ha l'esatto opposto della reazione che ti saresti aspettata. Sta sorridendo. Ed è maledettamente bello.

-e dai, non essere triste- ridacchia.

Sorridi a tua volta, annuendo flebilmente e iniziate a mangiare.

-e poi?- chiedi con le guance piene -dopo che ti ha adottato cosa è successo?-

Il ragazzo alza lo sguardo, portando una mano al mento e guardando il vuoto, mentre ingoiava un ultimo grande boccone di noodle.

-vediamo...- dice perplesso -beh dopo ho continuato la mia vita con lui. Doyun è sempre stato molto disponibile con me. Nonostante fossi un marmocchio fastidioso e indisciplinato, ha saputo tenermi botta bene e mi ha cresciuto come se fossi suo figlio-

Riprende a mangiare, mentre tu ascolti le sue ultime parole con attenzione.

-quindi non hai mai conosciuto i tuoi parenti?- domandi prendendo l'ultimo boccone di noodle che rimaneva nel tuo piatto.

Il ragazzo sembra esitare, ma poi riprende a parlare.

-in realtà a sedici anni ho conosciuto mio zio, ma avrei preferito che non si fosse mai ripresentato-

Quell'affermazione ti fa rimanere impietrita. Dopotutto è un suo parente, perché avrebbe mai dovuto preferire di non incontrarlo.

-è il fratello di mio padre, uno scapolo di mezza età, un drogato e un alcolizzato. Insomma, un tipaccio da evitare. Una mattina si è presentato a casa nostra, chiedendo di me. Doyun è sempre stato un uomo pacifico e gentile e non si è messo in mezzo, quindi lo ha lasciato entrare. Mio zio mi ha preso da parte e mi ha detto che i miei genitori erano in debito con lui e che, dal momento che erano morti, la loro eredità sarebbe passata a me e che quindi avrei dovuto colmare io i loro debiti al posto loro. Ma i miei non mi lasciarono nulla al momento della morte. Ero ancora troppo piccolo perché mi affidassero del denaro. La loro morte è stata improvvisa e inaspettata. All'epoca ero solo un ragazzino indisciplinato a cui piaceva sentirsi superiore e violare le regole, quindi gli risposi che i soldi non li avevo e che doveva andare a quel paese se veniva dai ragazzini come me a chiedere denaro-

Yoongi fa una pausa, nella quale appoggia le bacchette nel piatto ormai vuoto e afferra il bicchiere con sguardo perso nei suoi pensieri.

-avevo ragione a dire quelle cose- commenta -ma ancora non sapevo quali sarebbero state le conseguenze delle mie parole-

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Ciao fringuelle

Di nuovo. Ecco il secondo aggiornamento di oggi. Spero vi sia piaciuto.
Baci.

Emma.

☆myself☆ #WATTYS2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora