XXXII

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Ormai la band è arrivata da qualche minuto. Sono in cinque e si stanno preparando. Un batterista, una bassista e chitarrista, un tastierista e due cantanti, una ragazza ed un ragazzo.

Sembrano tutti molto giovani, anche se non riesci a vederne chiaramente i volti.

Presto tutti finiscono di mangiare e si aprono le danze. Le luci si abbassano e si accendono delle fioche luci viola che rendono l'atmosfera incredibilmente romantica.

Come sempre, il primo ballo tocca agli sposi, i quali si posizionano al centro della sala e iniziano a ballare, circondati dagli occhi ammaliati degli invitati alla cena.

Anche tu li guardi soddisfatta. Sia tuo padre che Huna hanno preso per qualche mese delle lezioni di ballo in previsione delle nozze e nel giro di poche settimane hanno fatto grandi progressi e ora ballano come se lo facessero da una vita.

Poi, però, fai qualcosa che forse non avresti dovuto fare.

Per un attimo ti distrai e vaghi con lo sguardo per la sala, ma la tua attenzione ricade su qualcosa di tremendamente proibito.

I tuoi occhi incontrano quelli scuri e profondi del tastierista.

E accidenti se li conosci.

Ti mancava quella sensazione, quella sensazione così intrigante e misteriosa, ma allo stesso tempo rassicurante e confortevole. E poi senti l'amarezza della nostalgia e di impulso gli occhi iniziano a bruciare e la vista si appanna.

Rimanete a fissarvi per qualche istante, fino a quando lui non interrompe il contatto, ritornando con gli occhi sulla tastiera.

Ecco, è stato questione di secondi, ma vi siete scambiati più di mille parole.

Accidenti a te.

Ti asciughi velocemente con il polso una lacrima che minacciava di cadere dalle tue palpebre, per poi sistemarti il vestito e cercare di concentrarti su altro.

Ma non ce la fai.

Il tuo cuore batte. Batte troppo forte e velocemente. Fa male.

Chiudi gli occhi e prendi un grande respiro.

Poi lo guardi di nuovo, è rimasto sempre lo stesso. Sempre stupendamente bello. Sempre stupendamente attraente. Sempre stupendamente misterioso. Sempre stupendamente confortante.

E allora ti rendi conto di una cosa.

Nemmeno tu sei cambiata.

Sei sempre stupidamente innamorata di Min Yoongi.

Nonostante tutto quello che ti ha detto, che ti ha fatto, tu non puoi fare altro che amarlo. Hai cercato di combattere i tuoi sentimenti, ma il tuo cuore sembra indossare una corazza molto spessa, che neanche la spada più affilata riesce a scalfire.

La canzone finisce, e tutti applaudiscono gli sposi, che fanno un timido inchino davanti agli ospiti.
Ne inizia subito dopo un'altra, e allora tutti gli uomini della sala invitano a ballare le loro fidanzate o le loro amiche. E, come aspettato, anche Seokjin viene da te porgendoti la mano.

-balliamo?- domanda sorridendo.
-io...- dici insicura -...non credo che sia una buona idea-
-dai- insiste muovendo in modo frenetico la mano -ballano tutti-

Allora ti guardi intorno ed effettivamente ciò che dice il ragazzo è vero. Tutti ballano, tranne voi. Persino Naji sta ballando con un ragazzo della vostra età, probabilmente il figlio di uno degli invitati.

Allora, quasi perché costretta, afferri la mano di Jin, che ti trascina tra la folla e iniziate a ballare abbracciati questo lento romantico, messo su richiesta di tuo padre.

Maledetto.

Appoggi la testa sulla spalla del tuo ragazzo, ma nonostante tu gli stia abbracciato, stai pensando ad un altro.

E quest'altro si chiama Yoongi ed è a pochi metri da te e ti guarda a sua volta.

Ha un'espressione vuota, quasi schifata.

Ma continui a chiederti il perché sia qui.

Che sia una coincidenza? E se non lo è per quale motivo ha deciso di rivederti? Di riaprire quella ferita ancora aperta da mesi.

La canzone, grazie al cielo, finisce presto e tu e Seokjin vi staccate per applaudire la band. Nel trambusto non ti rendi neanche conto che il telefono di Jin ha iniziato a squillare e che il ragazzo abbia risposto alla chiamata.

-va bene...capisco- dice allontanandosi dalla folla di persone e tappandosi un orecchio.
Lo vedi parlare animatamente al telefono, per poi riagganciare spazientito.

Si riavvicina a te, con sguardo serio e ti prende da parte.

-ho ricevuto una chiamata di lavoro- ti dice -e c'è bisogno urgente che io mi presenti in ufficio-
Lo guardi, ascoltandolo con attenzione e annuendo.
-va bene- dici -nessun problema. Si tratta di qualcosa di importante, quindi vai pure- dici rassicurandolo.
-scusami veramente tanto- dice facendo labbruccio.
-non ti preoccupare t'ho detto!- ripeti -e grazie per essere venuto- dici.

Ti sorride e ti da un bacio sulla fronte, per poi salutarti e raggiungere tuo padre e Huna.
Li osservi parlare per qualche minuto, fino a quando Seokjin non sparisce dalla sala.

-lavoro?- domanda una voce alle tue spalle.
-sì- rispondi, già sapendo che quella voce appartiene a Naji.

La senti sbuffare dietro di te, per poi afferrarti la spalla e costringerti a voltarti.
-piuttosto- dice abbassando di poco il tono di voce -hai visto chi è il tastierista?-

Come immaginavi, anche lei lo ha riconosciuto. E ne eri certa che prima o poi sarebbe venuta a parlartene.

-sì ho visto- rispondi.
-beh allora che intendi fare?- domanda scaldandosi.
-sinceramente non lo so nemmeno io- dici incrociando le braccia e abbassando lo sguardo.
-tu e lui dovete parlare e lui si deve beccare tutti gli insulti che si merita!- afferma incrociando a sua volta le braccia.
-ma che dici?- rispondi.
-ti ha fatto stare male per moltissimi mesi rovinando la vostra amicizia di punto in bianco e ora si ripresenta al matrimonio di tuo padre senza dire una parola- ribatte la ragazza guardandoti severa negli occhi.
-ti avevo detto che non ti dovevi fidare di lui- continua saccente.

Per tutta la serata stai seduta in un angolo della sala, sorridendo ogni qualvolta che qualcuno degli invitati ti saluta o ti parla. Quando ti chiedevano come mai non ballavi rispondevi dicendo che semplicemente non avevi voglia.

Ogni tanto Huna, tuo padre e Naji venivano a controllare che tu stessi bene, ma li mandavi via ridendo, dicendo loro di andare a divertirsi e di non badare a te, che eri solo stanca e che stavi bene.

La festa durò fino a tardi e al termine di questa le persone iniziarono a tornare a casa.

Anche la band iniziava a mettere via gli strumenti.

Yoongi è stato silenzioso per tutta la serata, suonava e basta, ma ogni tanto lo percepivi guardarti. Sentivi il suo sguardo perforarti le tempie ed è stato difficile per te ignorarlo.

Hai pensato tutta la sera a cosa dirgli, ma non ti è venuto in mente niente. La tua testa era troppo confusa per formulare dei pensieri con un minimo di senso.

Ormai rimanevano una decina di persone nella sala, compresi tuo padre, Huna e Naji.

Quest'ultima era da un po' che non si faceva vedere e cercandola l'hai beccata in bagno a baciarsi con il ragazzo di prima.

Hai colto allora la distrazione generale per correre fuori e raggiungere un camioncino grigio, sul quale la band stava riponendo gli strumenti.

Hai visto Yoongi parlare con un signore, probabilmente il suo capo. Yoongi gli riconsegna la pianola con cui aveva suonato quella sera e riceve dei soldi in contanti dall'uomo più anziano. Li mette in tasca, saluta con un gesto della mano e si allontana da tutti, andando dietro un muro di siepe.

Sul camioncino salgono poi tutti i musicisti e partono, scomparendo dopo un incrocio.

Riprendi allora a camminare e svolti anche tu, andando dietro al muro di siepe.

☆myself☆ #WATTYS2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora