XII

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Davanti a te vedi Yoongi, a braccia conserte appoggiato al muro, che riserva a tutta la tua classe sguardi di noia e secchezza.

Quando il tuo sguardo confuso si incontra con il suo, Yoongi si alza di scatto dalla posizione china in cui era , ti afferra per il polso e ti trascina con lui lungo il corridoio.

Non obietti, e ti volti a guardare i tuoi compagni che, uscendo piano piano dalla classe, ti fissano andartene via con il ragazzo, bisbigliandosi qualcosa fra loro.

Solo quando girate l'angolo e cambiate corridoio, blocchi Yoongi.

Lui si gira e ti guarda, come se fosse tutto normale.
-vuoi spiegarmi cosa stai facendo?- domandi incrociando le braccia.
Lui sospira e abbassa lo sguardo.
-voglio scusarmi per prima- dice come se fosse costretto -pensavo di farmi perdonare con una lezione di pianoforte non programmata- continua alzando di nuovo lo sguardo e incontrandolo con il tuo.
Fai un leggero sorriso. Sei felice che si sia scusato, anche se con un po' di ritardo, ma a te, in fondo, basta questo.

-va bene- dici sorridendogli.
Cammini allegramente seguita da Yoongi fino all'aula di musica.
Apri con lentezza la porta chiusa, ma appena guardi all'interno della stanza, il tuo sorriso si smorza.

Tutta la banda della scuola vi guarda con occhi sorpresi.
-scusate- dici -non sapevamo l'aula fosse occupata. Togliamo il disturbo- continui per poi chiudere la porta, affranta.

Guardi il ragazzo, che ti fa una smorfia dispiaciuta.
-mi spiace- dice -mi sa che dovremo saltare oggi- dice incrociando le braccia.
Abbassi lo sguardo tristemente.

Una lampadina, improvvisamente, si accende nel tuo cervello.
A casa tua hai una stanza completamente dedicata al pianoforte, spaziosa e fornita di tutto il necessario. Un'ottima sostituta per l'aula di musica della scuola, anzi, è anche meglio.

-andiamo a casa mia- proponi guardandolo.
Il ragazzo schiude la bocca, sgrana gli occhi e arrossisce irrigidendosi. Lo guardi storto, in modo confuso. Non capisci il perché della sua reazione. In fondo gli hai solo chiesto di venire a casa tua. Non c'è niente di cui vergognarsi.
Il ragazzo guarda altrove e si copre la bocca con una mano.
-am...s-sì, se per te non è un disturbo-

Gioisci e insieme vi dirigete fuori da scuola e in poco tempo siete a casa tua. Nel tragitto non avete parlato molto. Vi siete solo scambiati qualche parola riguardo alla scuola o a quanto mancava per raggiungere casa tua.

Entrate e sistemi i vostri cappotti sull'appendiabiti, per poi abbandonare le scarpe di entrambi vicino alla porta.

Lo conduci fino alla stanza dove si trova il pianoforte.

Davanti alla porta di legno bianco ti soffermi. Appoggi la mano sulla fredda maniglia di metallo ma esiti ad abbassarla. Non sai veramente il perché, ma senti che dal momento in cui Yoongi entrerà in quella stanza, la tua vita cambierà e quindi ti vuoi assaporare gli ultimi istanti di quella passata.

Ma la sensazione quando entrate entrambi nella sala del pianoforte, è indescrivibile. Ti senti felice, libera. Sembra come se fino ad allora ci fosse qualcosa di incompleto nella tua esistenza e che solo in questo istante tutti i pezzi del paso siano completi, o quasi.

Mentre chiudi la porta vedi Yoongi guardarsi in torno meravigliato. Ridacchi alla sua espressione e lo raggiungi. Ti dirigi verso la scrivania e prendi degli spartiti, per poi avvicinarti al pianoforte.

-iniziamo?- domandi sorridendo al ragazzo.
Quest'ultimo annuisce e ti raggiunge al piano.
-riprendiamo da dove ci eravamo fermati l'ultima volta- dici indicando una strofa nello spartito che hai precedentemente appoggiato sul leggio.
-mi avevi detto di provare a farlo diversamente- gli ricordi -ora ci provo- dici per poi concentrarti sui tasti.

Serri gli occhi e le labbra e inizi a muovere le dita, seguendo gli stessi movimenti di quelle di Yoongi, fatti l'altro giorno.

Ti sembra di aver fatto il meglio possibile, ma, guardando Yoongi, non ti sembra affatto soddisfatto.

-rifallo- dice serio incrociando le braccia.

La lezione continua così per un'oretta. Quel pezzo lo avrai eseguito come minimo una decina di volte e Yoongi te lo avrà fatta vedere come la intende lui altrettante volte, ma, per quanto tu ti possa impegnare, per lui non é abbastanza.

-impegnati di più!- ti urla sfinito Yoongi dopo la tua ennesima scarsa ripetizione.
Getti le mani all'aria e sbuffi tirandoti i capelli all'indietro.
-non riesco a capire cosa sbaglio!- dici esasperata.
Il ragazzo sbuffa e si strofina un occhio nervosamente.
-é una canzone d'amore ma la stai suonando come se fossi vuota dentro. Devi metterci più anima- dice calmandosi.
Abbassi lo sguardo sulle cosce, su cui stringi i pugni.

-Yoongi. Ma tu come fai?- domandi rimanendo fissa sulle tue mani.
-ti piace qualcuno?- domandi sottovoce.

Fra di voi c'è solo il silenzio. È una situazione così familiare, che ormai ti sembra la normalità.
I silenzi fra di voi sono tanti. Sapete poco l'uno dell'altra. Eppure vi sembra di essere già così sconnessi, come se non servissero parole fra voi due. È già tutto perfetto così com'è.

Non sentendo nessuna risposta arrivare dal ragazzo, decidi di fermare tutta quella atmosfera.

Ti alzi dallo sgabello e ti giri verso di lui, sorridendo.

-rimani per cena. I miei non sono a casa e voglio presentarti i miei amici- dici avvicinandoti a lui.

Yoongi ti guarda per un attimo, per poi abbassare lo sguardo.

-non voglio disturbare- dice quasi in un bisbiglio.
-non ti preoccupare!- esclami.
Il ragazzo ci riflette su per qualche istante, per poi alzare lo sguardo e annuire ringraziando.

-andiamo in camera mia- dici uscendo dalla stanza.
Il ragazzo, silenzioso, raccoglie la sua cartella e ti segue su per le scale.
Apri la porta della tua camera ed entri.
Yoongi esita prima di entrare, ma si fa coraggio quando gli fai un cenno del capo.

Il ragazzo si guarda un po' a torno, mentre tu appoggi la cartella vicino alla scrivania.
Quando ti giri, vedi Yoongi osservare la fotografia posta sul tuo comodino, accanto al letto.

Si gira verso di te e ti guarda.
-questa è tua madre?- domanda indicando la donna che ti tiene in braccio.

Ti avvicini a lui e prendi in mano la fotografia. La osservi con nostalgia e con un sorriso amaro in viso. Non la guardi spesso. Ogni volta che la vedi, anche se di sfuggita, rischi di metterti a piangere ogni volta, ma non vuoi dimenticare, quindi la tieni in bella vista. Ti eri quasi dimenticata, però, della bellezza di quella fotografia. Ritrae la tua famiglia al completo. C'è tua madre, tuo padre e una piccola te. La foto risale ad una decina di anni fa. Eravate andate in vacanza al mare per un paio di giorni e ricordi di aver passato dei bellissimi momenti con la tua famiglia. Tuo padre indossa una camicia aperta e dei pantaloncini di terra. Tu indossi un prendisole giallo stupendo. Infine tua madre, bellissima come sempre, indossa un delizioso abito bianco.

-sì e lei- dici continuando a fissare la foto.

Per quanto tu stia cercando di trattenerti, gli occhi si inumidiscono e la vista ti diventa sfocata.
Tenti di frenare i tuoi sentimenti tirando su con il naso, ma una lacrima calda cade, inesorabilmente, sulla fotografia.

Subito ti asciughi gli occhi con il polso, per poi appoggiare la foto sul comodino e tirare nuovamente su con il naso.

Cerchi di ricomporti il più in fretta possibile, per poi voltarti verso di Yoongi e sorridergli.
-sediamoci sul letto- dici avvicinandoti ad esso.

Yoongi ti guarda con sguardo triste e si avvicina.

Ti guarda dall'alto, mentre stai seduta sul bordo del letto e avvicina una mano al tuo viso.
Ti asciuga dolcemente la guancia bagnata con il pollice e poi ti prende da dietro la nuca e ti appoggia il viso sul suo petto con delicatezza.

-fra tutte, tu sei quella che più odio vedere triste-

☆myself☆ #WATTYS2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora