XLI

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Sei talmente presa dalle sue parole che neanche ti accorgi di aver finito quei deliziosi noodle.

Lo guardi rattristita ma incredibilmente curiosa allo stesso tempo. Non sembrava vero quello che ti stava dicendo.

-quali conseguenze?- domandi, spronandolo a continuare.

Il ragazzo si versa dell'alcolico scuro nella tazza, per poi sorseggiarlo con avarizia.

-mi ha detto che se non gli avessi restituito i soldi in un mese, me l'avrebbe fatta pagare. Non ascoltai una parola delle sue minacce. A stento credevo che fosse un mio parente. Pensavo fosse un uomo malintenzionato che stava cercando di truffarmi. Non dissi niente a Doyun e continuai a vivere la mia vita senza preoccupazioni. Un giorno, ritornando da scuola, sono stato preso per le braccia da due uomini molto più grandi e grossi di me che mi hanno portato in un vialetto dove c'era anche mio zio. Lui mi disse che era passato un mese ma che non aveva visto l'ombra di un centesimo e chiedeva spiegazioni. Gli dissi ancora che i soldi non li avevo e che doveva lasciarmi in pace. Mi lasciò andare dicendomi che avrei dovuto dargli 6 milioni di won (circa 5000 euro italiani) e finché non li avrebbe avuti non mi avrebbe lasciato in pace-

Posa di nuovo la tazza, questa volta vuota, sul tavolo con un piccolo tonfo, per poi incrociare le braccia al petto. Racconta questa storia con un'aria così serena che sembra quasi tutto una bugia.

-allora lo dissi a Doyun, che mi disse che si avrebbe fatto del male avrei dovuto denunciarlo. Un pomeriggio, poco distante da casa, i soliti due uomini mi presero da parte e mi picchiarono. Poi mi svuotarono le tasche e lo zaino e mi rubarono i soldi dal portafoglio. Mi lasciarono mezzo tramortito e sanguinante in un vicolo buio e mi dissero che se avessi provato a chiamare la polizia avrebbero fatto del male anche a Doyun-

Sei presa dalla sua storia con incessante curiosità. Decidi di prendere anche tu dell'alcolico, ma vieni fermata dalla mano di Yoongi.

-cosa pensi di fare piccolina?- chiede alzando un sopracciglio.

-pensavo fosse chiaro e non chiamarmi in quel modo- rispondi di rimpetto, cercando di strattonare via la bottiglia per poterla avere solo per te.

-hai diciassette anni non puoi- ti rimprovera, non mollando la presa.

-e tu ne hai diciannove, non potresti nemmeno tu eppure hai bevuto- rispondi, tirando ancora la mano, ma inutilmente.

-ma io ne ho quasi venti- risponde, riuscendo a levarti la bottiglia di mano.

-uffi- borbotti incrociando le braccia e mettendo il broncio.

Il ragazzo ti guarda sorridendo, per poi alzarsi e camminare fino ad arrivare al tuo fianco. Si siede incrociando le gambe, per poi prenderti con estrema facilità, sollevandoti e obbligandoti a sederti sopra di lui, faccia a faccia.

-Yoongi siamo in un ristorante- brontoli appoggiando una mano sul suo petto spingendolo via, mentre con l'altra ti copri il viso.

Ma la stretta del ragazzo sui tuoi fianchi aumenta, non permettendo al tuo corpo di spostarsi.

-nessuno ci può vedere qui, stai tranquilla- risponde sorridendo, avvicinandosi a te pericolosamente.

Ancora tenti di allontanarti da lui, cercando di spingerlo lontano facendo pressione sul suo petto, ma il ragazzo ti prende i polsi e ti tira le braccia oltre le sue spalle, costringendoti ad avvicinarti a lui.

Non hai il tempo per ragionare o per avere una qualsiasi reazione che le vostre labbra si congiungono per l'ennesima volta.

Decidi di accontentarlo quando senti la pressione sui tuoi polsi sparire e ripresentarsi sui tuoi fianchi. Allacci le braccia attorno al suo collo e lo stringi ancora di più, terminando il bacio.

Ti stacchi da lui guardandolo negli occhi, per poi passare la mano sui suoi graffi che porta sul volto, mentre ti lasci stringere i fianchi da lui.

-quindi è per questo che sei messo così. Quegli uomini non ti lasciano in pace nonostante siano passati tutti questi anni?- domandi con un filo di voce, accarezzandogli la guancia.

-sì. Ora sto cercando di guadagnarmi dei soldi con un lavoro dopo la scuola, ma mi ci vorrà ancora un po'- risponde, con lo stesso tono, osservando i tuoi occhi con estrema dolcezza.

-è orribile. Non sapevo che fosse questo il tuo segreto. Mi dispiace davvero un sacco. Vorrei fare qualcosa per aiutarti- ammetti storcendo la testa da un lato.

-non centri niente. Non voglio che ti immischi o finirai per farti male- ti risponde in modo calmo, guardandoti negli occhi, infondendoti una strana sensazione di conforto.

Però, a rovinare l'atmosfera, si aggiunge uno schiaffetto alla chiappa sinistra che ti fa sobbalzare. Ti copri la parte colpita con le mani, indossando un'espressione stupita e quasi offesa, mentre sul volto di Yoongi compare un ghigno divertito.

-su alzati che andiamo- ti dice buttandosi indietro con la schiena, sostenendosi con le braccia e aspettando che tu ti alzi da sopra di lui.

Sbuffi sonoramente, facendo però come ti aveva detto e raccogliendo le tue cose, pronta per andartene.

Dietro di te anche il ragazzo si alza e ti affianca davanti alla porta.

-sono gattini quelli?- domanda il ragazzo alzando un sopracciglio e guardando i tuoi calzini multicolore.

-sì- rispondi con tutta la fierezza che sei riuscita a raccogliere.

In risposta il ragazzo inizia a ridere, ma si blocca quando vede il tuo sguardo di fuoco.

Aprite la porta e scendete nuovamente le scale, fino a raggiungere il piano terra. Ma, a differenza di quando siete entrati, non andate alla porta principale.

Infatti il ragazzo ti porta da un'altra parte, in una stanza nascosta in un angolo della struttura. La cucina. Decisamente affollata e pieno di gente al lavoro. Yoongi fa capolino dalla porta, tenendoti dietro di lui per mano.

-hei vecchio, noi andiamo- urla nella stanza caotica.

Apparentemente, nulla sembra accadere, ma solo allora vedi l'uomo di prima, Doyun, correre fra la gente, spintonando i suoi colleghi. Si para davanti a voi, asciugandosi le mani sul grembiule già sporco.

-di già?- chiede l'uomo con il suo vocione guardando Yoongi.

-sì, di già- risponde il più giovane, sospirando annoiato.

-beh dimmi Y/n- dice l'uomo panciuto tornando allegro e guardandoti negli occhi, sorridente -ti è piaciuto?- domanda riferendosi al pranzo.

Annuisci allegra, risimulando il sapore delizioso della pietanza nella tua bocca.

-sì- rispondi -era tutto molto buono, complimenti-

Sul viso dell'uomo compare un'espressione compiaciuta, rispondendoti con un "sono felice". Davvero, quell'uomo lo conoscevi soltanto da meno di due ore, eppure ti infondeva una felicità e una sicurezza che ti faceva stare bene.

-bene, ciao- dice improvvisamente Yoongi, stringendo ancora di più lla tua mano e girandosi in velocità, costringendoti a seguirlo.

Ti porta lontano, fino al una porticina sul retro, che vi da direttamente sul parco dove avete parcheggiato l'auto.

Pazzesco.

-quindi ora?- domandi quando siete in macchina -ora dove si va? Mi riporti a casa?-

Il ragazzo sorride, girando la chiave d'accensione e mettendo in moto il veicolo.

-c'è ancora qualcosa che ti voglio mostrare-

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Ciao fringuelle.

Solo un piccolo appunto per chi se lo stesse chiedendo: in Corea si diventa maggiorenni quando si compiono venti anni, quindi non è legalmente concesso ad una persona inferiore a questa età di bere alcolici.
Un buffetto affettuoso.

Emma.

☆myself☆ #WATTYS2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora