Chapter 15

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«Buongiorno amore», la voce di Louis è la prima che sento appena apro gli occhi. Il suo sguardo è già su di me e mi sta sorridendo, appoggiato con la testa sul palmo della sua mano. I capelli sono scompigliati e le labbra sono ancora abbastanza rosee.

«'Giorno», rispondo, passandomi una mano sul volto. Mi mancava dormire nel mio letto. Appena mi sposto leggermente, sento un lieve dolore al fondoschiena e subito mi ricordo perchè.
Ieri sera, Louis è tornato ed io ero sotto la doccia, dopo aver dormito un pochino. Sono andato a letto con Louis. Non gli ho minimamente parlato di Ryan e non ho intenzione di farlo. Anche se dovrei. Questa notte, è stata la prova che mi ha fatto capire di non provare più nulla di così forte nei suoi confronti.
Solitamente, il pensiero delle sue labbra sulla mia pelle e delle sue mani su ogni singola parte del mio corpo, mi faceva provare mille emozioni diverse. Ora, invece, ho compreso il calo dei miei sentimenti per lui. E mi dispiace un casino, mi sento una merda e sto male anche se so, che quello che starà male davvero quando lo verrà a sapere, sarà lui.

Mi da un veloce bacio a stampo sulle labbra e si alza.

«Ti ho preparato la colazione», dice, mantenendo il sorriso sul suo volto. Si avvicina ancora a me mentre mi alzo e mi abbraccia.

«Mi mancava averti in giro per casa, mi mancavano le tue labbra», detto questo, mi da una carezza e si allontana, sparendo dalla camera per aspettarmi in cucina. Sospiro e lo seguo.
Inizia a raccontarmi del suo colloquio, di quanto fosse arrogante il direttore e che probabilmente lo prenderanno, deve solo aspettare una chiamata. Poi, rimane affascinato dai miei racconti su Matera, sull'organizzazione del tutto e sull'evento finale. Se solo venisse a sapere tutto quanto, probabilmente se ne andrebbe e mi lascerebbe in due secondi.

«Quindi quella Miriam è simpatica?», chiede, portando i piatti sporchi nel lavandino.

«Sì, alla fin fine è una persona molto discreta ed elegante. Ha i suoi motivi per comportarsi in quel modo. Poi, a primo impatto, sembra anche una buona amica.»

«Dovrei preoccuparmi?», chiede scherzosamente e io scuoto la testa. Non è di lei che deve preoccuparsi.

«Mh... bene. Ora devo svolgere alcune commissioni, torno sta sera. Mia mamma ha deviso di passare una giornata con me», i suoi occhi si illuminano di speranza e io non posso fare a meno di sorridere.

«Davvero?»

«Si. Ha detto che vuole imparare a vedere le cose dal mio punto di vista e ad amarmi per quello che sono. Cristo Andy, muoio dalla felicità!», mi prende violentemente il volto tra le mani e mi bacia, poi, essendo già vestito, si mette la giacca e si allontana verso la porta.

«Vado... appena torno ti racconterò tutto!»

«Certo», rispondo salutandolo. Si chiude la porta alle spalle e mi lascia da solo. Sistemo la cucina e dei flash di questa notte iniziano ad apparire nella mia mente. Mi ricordo di aver pensato, anche solo per un momento, che la persona con cui stavo facendo sesso fosse Ryan. Poi le parole del suo messaggio continuavano a materializzarsi davanti ai miei occhi.
Finito di sistemare, controllo il telefono e rileggo il messaggio di Ryan. Sotto l'immagine mi ha pure lasciato il suo indirizzo per andare a riprendermi il foglio. È un palese invito a casa sua.
Alzo le spalle, lasciandolo ancora senza una risposta e vado in bagno a rinfrescarmi. Ho già detto che mi sento una persona orribile?

Apro il mobiletto e vedo un foglietto piegato su se stesso cadere a terra. Il tempo si ferma. Mi torna in mente l'ultimo episodio molto simile. Rimango a fissarlo senza agire. Sento il sudore iniziare a uscire dai pori della mia pelle e le dita delle mie mani cominciano a tremare. Mi guardo attorno come se in casa ci fosse qualcuno, poi decido di abbassarmi e prendere il biglietto. Torno in camera e mi siedo sul letto, poi spiego il bigliettino, trovando una semplice frase.

𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora