Chapter 21

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RYAN

Sono sempre stato una persona diretta. Quando mi passa qualcosa per la testa, non mi faccio problemi a dirla. Ma, a volte, mi capita anche di pensarci su mille volte, prima di dire qualcosa. Perché riconosco che quel qualcosa può ferire, può essere interpretato in modo diverso. Oppure, quel qualcosa può anche non avere senso e lasciare confuso anche me. Quindi, per quanto io sia diretto e senza peli sulla lingua, preferisco anche pensare prima di dire qualcosa.

Ma a quanto pare, sono poche le persone a cui piace farlo. Johann è appena entrato nel mio ufficio, infuriato come una bestia e non si sta facendo problemi a lanciarmi insulti contro, senza nemmeno pensare. Il motivo? Beh a quanto ho capito -dato le sue urla e il suo repentino cambio di discorso- la causa è Andy.

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo mentre continuo a guardarlo vagare da una parte all'altra della stanza, senza smettere di gesticolare. Sembra una femminuccia in una piena crisi di gelosia.

«Johann, ti vuoi calmare?» cerco di far spazio alla mia voce tra le sue urla e, finalmente, cala il silenzio.

Mi guarda e incrocia le braccia al petto, poi dice: «Almeno ti sei impegnato ad ascoltare una minima parola di quello che ho detto?»

«Forse sì e forse no. Si può sapere che ti prende?»

«Cos'è venuto a fare il biondo nel tuo ufficio prima?» Colpito e affondato.

«Prima di tutto, non dovrebbero essere affari tuoi e, secondo, gli ho semplicemente assegnato un lavoro da fare.»

«Si certo, quello di succhiarti il cazzo scommetto.»

«Johann.» lo richiamo, alzandomi di scatto in piedi.

«Cosa, Ryan? Ti da fastidio che io parli così della tua nuova troietta? Non sono scemo sai?» si avvicina minacciosamente a me e punta i suoi occhi nei miei. I nostri volti sono così vicini che posso sentire il suo respiro mischiarsi con il mio. «Ho visto quella troietta uscire dal tuo ufficio con tutte le labbra rosse e un fantastico succhiotto sul collo. È il tuo nuovo marchio ora?» So a cosa si sta riferendo.

So che sta cercando di farmi sentire in colpa, proprio come ha fatto Miriam. Credevo che con Andy sarebbe finita allo stesso modo, ma quel ragazzo, quel fottutissimo ragazzo, ha qualcosa in più. Ha sempre una punta d'oscurità nei suoi occhi, quel  velo di tristezza sempre sul suo volto e quella corazza dura su tutto il suo corpo, e non posso negare che tutto ciò mi attrae. È come se fosse una calamita, mi porta a voler sempre scoprire qualcosa di più su di lui. E poi... porta sempre le mie labbra a posarsi sulle sue e in quei momenti vorrei farlo mio per tutta la notte. Ma non come in albergo...

«Johann smettila.»

«Ti da fastidio? Cosa succede? Il grande capo prova qualcosa per qualcuno, oh... credevo si divertisse solo a far soffrire le persone!» mi da uno spintone ma a causa della sua poca forza, faccio solo un passo indietro. «Credevo ti piacesse giocare con il cuore degli altri, oltre che con il loro culo!» mi passo una mano sul volto, esasperato da questa situazione, nonostante io sappia di avere una parte di torto.

«Credevo di essere stato chiaro,» dico, «avevo detto sin da subito che non ci sarebbe stato altro che sesso. È successo solo una volta, sei venuto a casa mia e ti sei intrufolato nel mio letto, provocandomi. L'hai voluto tu. Ma per me era finita li. Sei tu che sei voluto andare avanti, sei tu che hai insistito e volevi ogni giorno di più. Ora non farmene una colpa», alzo leggermente il tono di voce e mi faccio più serio, mantenendo sempre le distanze da lui.

«E invece te ne faccio eccome una colpa. Non te ne è più fregato nulla di me da quando è arrivato quello stupido ragazzo. Da un giorno all'altro mi hai accantonato, lasciandomi solo come un cane. Mi fai schifo Ryan, perchè lui e non me?» Da un momento all'altro il suo tono di voce è cambiato, è diventato più serio e sembra quasi si stia disperando.

«Johann, io non ti ho accantonato. Io e te dovevamo finirla con questa storia già da un po', ripeto, sei te che sei voluto andare avanti. Ti ho detto più volte che non provavo nulla e finalmente pensavo che fosse finita. Tu hai iniziato, sapevi ciò a cui andavi incontro, quindi vediamo di finirla qui una volta per tutte.»

«Perchè lui?» ripete, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.

«Perchè credo che lui sia la prima persona alla quale mi sto interessando davvero. Perchè lui, ha quel qualcosa in più di te, che non mi permette di togliermelo dalla testa. Non ne ho colpa Johann, non ti so nemmeno spiegare perchè quel ragazzo mi attrae così tanto, ti so solo dire che io non voglio averlo solo nel mio letto, ma voglio conoscerlo e di certo non sarai tu ad impedirmelo. Ora ti prego di uscire, grazie», mi avvicino alla porta e la apro, invitandolo ad uscire. Mi guarda quasi sconvolto e addolorato, ma cerco di non farci caso. Si avvicina alla porta ma prima di uscire si blocca. Rimane immobile a fissare dritto davanti a se, poi dice: «non credo proprio che quello che scoprirai di quel ragazzo ti piacerà. Ciao, Ryan.»

Si allontana, lasciandomi in balia di questa sua affermazione. Un po' strana, ma non credo parlasse sul serio. Per quanto ne so, lui e Andy non si conoscevano, quindi non vedo proprio come lui faccia a sapere qualcosa su Andy. Però è vero, quel ragazzo ha quel qualcosa di misterioso che ti lascia sempre in dubbio. Non riesci mai a capire se è contento o se è triste. Non riesci a entrare nella sua mente e l'unica volta in cui ho avuto la possibilità di farlo, sono rimasto affascinato. Ha tanto di quel casino la dentro... però con una forza disumana lui riesce a tenerlo a bada, a non scoppiare e forse è proprio questo che mi attira di lui. Il suo essere forte e allo stesso tempo debole. 

Proprio mentre penso ciò di lui, sento il telefono in tasca vibrare così chiudo la porta, e me ne torno alla mia solita postazione. Tiro il cellulare fuori dalla tasca e vedo un messaggio da parte di un numero sconosciuto: è un video. Non so se aprirlo o meno ma lascio vincere la mia curiosità e clicco sull'icona. Lascio che il video si carichi e quando, finalmente, decide di partire, rimango piuttosto confuso. Credo sia un video preso da delle telecamere di sorveglianza, le riprese sono in bianco e nero però riconosco subito i capelli biondi di Andy e il suo viso pulito. 

Sta parlando con altri due uomini e noto una sagoma tra le sue braccia. Sembra proprio quella di un bambino. Improvvisamente appare una donna, bionda anche lei, con le lacrime che le sgorgano sul viso senza freni. Si guardano e lo sguardo di Andy è impassibile. I due uomini la prendono per le braccia e l'allontanano da lui, lasciandogli una mancia di soldi ai piedi. Lui rimane li, impassibile. Guarda il bambino piangere, gli accarezza il volto e poi raccoglie i soldi da terra.

Lo schermo diventa improvvisamente nero e io rimango ancora più confuso di prima. Chi diavolo era quella donna? Ma soprattutto, che fine ha fatto quel bambino? Provo a chiamare e richiamare il numero ma a quanto pare mi ha bloccato subito dopo avermi inviato il video. Ripenso alle parole di Johann e continuo a non capire perchè lui sappia qualcosa di questo genere su Andy. Invece, ora riesco a comprendere il suo essere sempre distaccato, il suo essere sempre cupo e misterioso, il suo non lasciare che qualcuno venga a sapere qualcosa di lui. Forse quello che ha passato è più grande di lui, e forse, non è nemmeno riuscito a superarlo del tutto. Ma devo sapere cos'è successo, devo scoprire cosa nasconde e sono più che determinato a farlo. 

Andy ho bisogno di parlarti.- 

Domani sera ti voglio a casa mia, è importante. 

Rimetto il telefono in tasca sperando che legga il messaggio il prima possibile e sperando che, domani sera, sia in grado di darmi una spiegazione plausibile a tutto questo. Ma purtroppo, ho come il presentimento di essere appena stato messo in mezzo a qualcosa di grosso, qualcosa dal quale non uscirò facilmente.

𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora