«E così... si è accesa una nuova fiamma eh?», il tono scherzoso e indagatorio con il quale pronuncio queste parole, mette in imbarazzo Miriam che abbassa lo sguardo a terra e arrossisce. Dopo quasi una settimana di stacco, sono tornato in ufficio e, fortunatamente, la mole di lavoro che ho trovato non è poi così tanta. Ne ho subito approfittato per riuscire a scambiare due chiacchiere con Sonny e, nel mentre, ho incontrato lei.
Sono felice che dopo tanto tempo lei sia riuscita a tornare felice con qualcun'altro. Il suo sguardo trasmette gioia e ciò mi fa stare bene. Nonostante il poco tempo che abbiamo passato insieme, si è dimostrata una ragazza matura e in grado di dare consigli davvero utili... anche se utilizzati poco.
«Si... io e Dylan abbiamo iniziato ad uscire qualche tempo fa. A quanto pare sta diventando una cosa seria», continua a sorridere ma di colpo diventa seria. «Ora basta parlare di me. Tu e Ryan che fine avete fatto? Hai parlato col tuo ragazzo?» chiede incrociando le braccia al petto.
Avrei preferito che non facesse questa domanda anche se, infondo, sapevo che prima o poi l'avrebbe chiesto. Inizio a giocare nervosamente con la penna posata sulla scrivania, scarabocchiando su un foglietto bianco. Sospiro, cercando di mettere in ordine le idee e creare una frase a senso compiuto.
«È complicato. Ho parlato con Louis senza dirgli del tradimento, non lo sento da giorni e, l'altro ieri, sono andato a casa di Ryan... per la seconda volta in una settimana...», dico tutto questo senza guardarla negli occhi e sinceramente, ho paura ad alzare lo sguardo.
«Scherzi? E che diavolo è successo? Alza lo sguardo Andy, cristo mi da fastidio parlare con uno che non mi guarda.»
«Scusami», mi schiarisco la voce e torno a guardarla in faccia. «Non è successo niente di che... o meglio, qualcosa è successo ma non sono in grado di spiegarlo. Mi ricordo di essere andato da lui completamente sbronzo e di essermi lasciato andare, ma lui è stato in grado di capirmi all'istante e abbiamo fatto un discorso strano... è stato come se lui fosse entrato nella mia testa per un momento e avesse preso tutti i miei pensieri mettendoli al posto giusto, nonostante non mi conoscesse nemmeno. Poi sono tornato a casa e ho litigato con Louis.» Lei mi guarda incredula, mentre cerca di analizzare i dettagli del mio racconto.
«Quindi non avete scopato, giusto?» Annuisco. «Avete solo parlato?» Annuisco ancora. «E lui ti ha capito all'istante e si è "preso cura" di te senza approfittare del fatto che fossi sbronzo?»
«Sì.»
«E la seconda volta che sei stato a casa sua?»
«Quando sono tornato ancora a casa sua era per parlargli di Louis, ormai avevo capito che potevo parlarne con lui, pensavo mi avrebbe aiutato ma ha detto che riguardo ciò, me la devo vedere da solo-»
«Ha ragione.» Mi interrompe e io rimango un attimo in silenzio. Poi, con un cenno del capo, mi fa capire che devo andare avanti.
«Dopo avermi detto ciò ha tentato di farmi liberare la mente facendomi allenare con lui ma... non ci siamo propriamente allenati. Io sono andato in cucina a bere, me lo sono ritrovato dietro e stavamo per baciarci. Ma non è successo nulla...»
«Certo che è davvero strano, solitamente ne approfitta subito per scopare e invece con te... con te si atteggia diversamente. Ma poi sei scappato via o sei rimasto ancora li?»
«Ha detto una cosa che mi ha lasciato perplesso. Mi ha chiesto perchè lo attraggo così tanto e io non sapevo che cazzo fare... Poi ha improvvisamente cambiato umore e-» la nostra conversazione viene improvvisamente interrotta da un mio collega che bussa alla porta del mio ufficio.
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𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚
FanfictionCOMPLETA «Fowler, lo sappiamo entrambi che lo vuoi anche tu...», mi bacia sul collo e sospiro, accorgendomi solo ora di aver trattenuto il fiato per tutto questo tempo. «E se io non lo volessi?», chiedo, sperando che questa tortura mentale finisca a...