Chapter 35

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La felicità a volte se ne va, lasciandoti in un mare di dolore e delusione. Lasciandoti da solo, a chiederti che cosa tu abbia mai fatto di male per non riuscire ad assaporare anche un solo briciolo di gioia.

A volte, invece, torna e ti travolge come un'onda, ti sommerge completamente, ti fa sentire bene. A volte va cercata, altre, invece, ti sorprende lei. A me ha sorpreso. Mi ha stravolto, talmente tanto, da farmi dubitare di questa realtà.

Vorrei tenerla stretta a me, dirle di non andarsene via, ma poi mi rendo contò che resterà un bel po' con me. Perchè la felicità, è la definizione della persona che ho al mio fianco in questo momento.

Quella persona che ha asciugato le mie lacrime, che mi ha aiutato ad alzarmi quando non volevo nessun'altro. Quella persona pronta ad affrontare i miei problemi come se fossero i suoi. Ora sono qui, abbracciato alla felicità e vorrei poter rimanere così per giorni interi.

«Non credevo sarebbe mai successo...» sussurra, rompendo il silenzio che ci faceva compagnia. La sua voce è roca e profonda, mentre le sue dita accarezzano dolcemente la mia schiena e le sue braccia mi tengono stretto a se. Mi guarda negli occhi e sorride per poi stringermi ancora di più al suo petto.

«Io non credevo tu ricambiassi», ammetto, facendomi sfuggire una risata amara.

«Perchè continui a pensare che nessuno tenga a te, Andy? Io sarò anche stato in grado di aiutarti, di farti vedere il mondo a colori, ma tu mi hai fatto capire che tutto ciò di cui avevo bisogno, erano un paio di occhi come i tuoi e il tuo sorriso. E poi... l'abbiamo già affrontato questo argomento...» si stacca leggermente da me e il suo sguardo sembra quasi rimproverarmi, facendomi ricordare tutto il suo discorso sull'autostima.

«Ce la farò», dico e lui sorride.

«Certo che ce la farai, amore», e nulla più di questo può farmi sentire bene.

***

Sonny e Ryan sono al mio fianco, mentre tutti insieme ci dirigiamo verso l'arbergo dove alloggia Kyle. Sì, ho deciso di portare anche loro. Sonny aveva insistito già in precedenza e Ryan... beh lui mi ha semplicemente detto che non mi avrebbe lasciato uscire di casa se non avessi portato anche lui.

Riguardo l'incontro tra i due, non c'è male. A quanto pare a Sonny non dispiace la presenza di Ryan, e ciò mi ha come tolto un peso dal petto.
Il borsone che porto sulla spalla pesa leggermente, così Ryan si offre per tenerlo al posto mio ed io non esito ad accettare.

Appena arriviamo davanti all'albergo, vado subito diretto alla stanza di Kyle e, quando sento la mano di Sonny posarsi sulla mia spalla, mi giro verso di lui.

«Ricordati che oggi deve finire tutto quanto.»

«Oggi finirà.» Dico, finalmente sicuro di me. Busso con forza alla porta e quando Kyle si presenta davanti a noi, vedo i pugni di Ryan stringersi talmente tanto da far diventare le nocche bianche.

«Ma guarda chi c'è... ti sei reso conto di non saper badare a te stesso e quindi ti sei portato la scorta?», ride e appena vedo Ryan fare un passo avanti, lo fermo.
Kyle lo guarda da testa a piedi, quasi schifato, poi ci fa cenno di entrare. Prendo il borsone dalle mani di Ryan e glielo lancio ai piedi.

«Ecco i vostri soldi.» Dico. Lui sorride, poi apre la borsa e inizia a contare. Sento un rumore alle mie spalle, così mi volto ed è come se avessi smesso di respirare. Julian è qui. Mi guarda sorridente, poi raggiunge Kyle, ma senza staccare il suo sguardo da me.

«Guarda guarda chi si rivede...» ghigna. «Hai pure portato il tuo amico riccioluto, come ti chiami scusa?»

«Sonny.» Lui risponde con tono secco, riuscendo a mantenere la calma. Julian sa benissimo come si chiama, vuole semplicemente provocarci.

«Quello alla sua destra è la nuova puttana di Andy, non ho capito cosa l'ha portato a fare», si intromette Kyle, riferendosi a Ryan.

«Finitela,» dico, «avete i vostri cazzo di soldi, ora noi ce ne andiamo e non voglio più vedere le vostre facce.»

«A quanto vedo ti sono cresciute le palle Fowler...» ride ancora e io non so per quanto riuscirò a mantenere la calma.

«E cos'hai intenzione di fare con Ethan?» Appena sento quel nome uscire dalle sue luride labbra, gelo sul posto. «Sono disposto a lasciare in pace te e la tua famiglia. Penso di aver fatto abbastanza quando ho ucciso quella puttana di tua sorella.»

Vorrei mettergli le mani addosso proprio in questo momento. Ma poi mi ricordo di ciò che ha appena detto. È disposto a lasciare in pace me e Ethan. Come diavolo è successo?

«Scommetto che tu voglia qualcosa in cambio», dice Sonny, come se mi avesse letto nel pensiero.

«No. Non ho bisogno di un moccioso tra i piedi. Tenetevelo pure voi e fateci quello che volete. Questa storia con voi è andata avanti fin troppo, ora ho i miei soldi, possiamo finirla qua.» Dice e io non credo alle mie orecchie.

Anche Kyle lo guarda incredulo, ma non osa dire una parola. Vedu Julian avvicinarsi sempre di più a me, ma io non oso fare un passo indietro. Quando sento le sue labbra avvicinarsi alle mie orecchie, mi preparo al peggio.

«Devi solo stare attento. Se sento ancora il tuo nome o se ti cacci in qualche altro guaio con noi, non andrà a finire così bene...» poi si allontana. Incrocio lo sguardo di Ryan, anche lui non crede a quello che sta succedendo, ma se quello che devo fare è semplicemente stare lontano dai guai, mi va più che bene.

Ci allontaniamo verso la porta, pronti ad uscire.
Guardo Kyle per l'ultima volta. Lui è serio, come se non fosse contento di quello che sta succedendo, ma sinceramente non mi interessa. Gli sorrido e mi chiudo la porta alle spalle.

Nessuno di noi tre osa dire una parola, forse perché ancora scossi da questa decisione improvvisa da parte di Julian, o forse perché nessuno vuole più fare nome di questo argomento e andare avanti, come avremmo dovuto fare tempo fa.

Ma io non ho risolto ancora nulla. Devo riprendermi Ethan. Dovrò rivedere mia madre, spiegarle questa mia assenza, scusarmi per tutto quello che le ho fatto.
Forse la parte più difficile deve ancora arrivare...

𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora