Chapter 25

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«Credevi fosse finita eh?» La voce roca di una persona che conosco fin troppo bene, risuona dall'altro capo del telefono, facendomi rabbrividire.

«Julian.»

«Ma che bello risentire la tua voce... Andy. Sai, assomiglia molto a quella di tua sorella», sento la su risata divertita prendere il sopravvento e i miei nervi iniziano a scaldarsi.

«Dimmi cosa cazzo vuoi, poi lasciami in pace.» Cerco di trattenere la calma e mi sposto verso la finestra. Fuori è buio e in lontananza vedo qualche fuoco d'artificio alzarsi in alto nel cielo, qualche minuto prima della mezzanotte.

È tutto il giorno che aspetto la sua chiamata, sono rimasto in ansia per tutto il tempo, insieme all'agonia passata per quello che è successo ieri. Se poi vogliamo aggiungere il dolore nell'ignorare i messaggi di Ryan, completiamo l'album.

«Vedi Andy... tu dovresti sapere benissimo cosa io cerco da te, ma scappando così alla ricerca delle tue palle, evidentemente te ne sei dimenticato. Lascia  che ti rinfreschi la memoria...»

«No.» Cerco di interromperlo prima che l'agonia riprenda inizio. «Mi ricordo perfettamente ciò che è successo. Ti prego solo di dirmi cosa vuoi.»

«Bene. Partiamo dai soldi che ti ho lasciato... una bella cifra eh?»

«Era il minimo che potessi darmi per cercare di dare una vita migliore a tuo figlio.»

«Ti consiglio di abbassare i toni, Fowler. Rivoglio indietro quella cifra, o mi basterà poco per mandare Kyle a fare una visitina a tua mamma, e a mio figlio... eh già, so che non l'hai portato a Londra con te Andy. Pessima mossa, troppo prevedibile», ride ancora e di sottofondo sento degli spari. Non voglio immaginare cosa stia facendo in questo momento, e oltre a non volerlo, non posso immaginarlo, dato che sono troppo impegnato a pensare al piccolo Ethan.

«Non osare fargli del male, ne a lui ne a mia madre!» Sbotto, alzando doppiamente la voce.

«Altrimenti?» Me lo immagino mentre ride di me, e tiene un sopracciglio alzato nell'attesa di una risposta che non arriverà mai. «Come immaginavo, non hai potere Andy, rassegnati. Tua sorella è stata fin troppo buona a permetterti di tenere il bambino, ha sbagliato a fidarsi di te. Faceva prima ad ascoltarmi e abortire, magari non sarebbe andata a finire così. Non importa, consegnami i soldi appena incontrerai Kyle, o finirà male.» Silenzio totale. Ha riattaccato senza nemmeno permettermi di rispondere e io sono immobile a fissare il paesaggio buio di fronte ai miei occhi.

Sapevo mi avrebbe trovato prima o poi. Sapevo che non sarebbe finita quella sera, buia e piovosa. Non poteva finire sotto quel ponte, con quei soldi e mio nipote tra le braccia. In fondo, lo sapevo, ma ho sempre voluto credere il contrario. Forse illudendomi...

Questa sera ho avuto l'ennesima prova che Julian è capace di colpire tutte le persone a cui tiene la sua vittima, senza farsi un minimo problema. È sempre stato bravo nell'inganno, soprattutto con mia sorella. E io non mi perdonerò mai per aver lasciato che accadesse.
Sento un enorme peso sullo stomaco, come se dovessi vomitare da un momento all'altro.
Riprendo in mano il telefono e controllo le nuove notifiche, trovando quelle di Ryan.

28 Dicembre, 16.57:
-ehi, ti va di uscire una di queste sere?

28 Dicembre, 20.35:
-non è da te ignorarmi... sicuro sia tutto okay?
Sai che puoi parlarmi dei tuoi problemi quando
vuoi :)

𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora