Non saprei come decifrare la mia faccia in questo preciso momento. A volte vorrei essere meno pesante anche per me stesso. Vorrei riuscire a levarmi questa malinconia di dosso e ridere un po', avre qualcuno con cui scherzare e passare pomeriggi interi a scherzare e divertirmi, fregandomene del resto del mondo.
Spesso mi chiedo se riuscirò mai a passare anche sono una giornata così.Sono davanti allo specchio a fissarmi da almeno tre ore. Sto aspettando Louis e nel mentre faccio qualche prova sul come provare a dirgli ciò che gli ho fatto. Mi sarò inventato, come minimo, un migliaio di scenari possibili. Quello dove magari lui si incazza e ci laciamo subito, quello dove scoppia a piangere e io lo consolo con semplici parole, e anche quello dove finiamo a letto. Ma credo sia proprio uno degli ultimi.
Non vedo Ryan da una settimana esatta. In ufficio non si è presentato e, francamente, mi va più che bene così. Avercelo davanti pure a lavoro, sarebbe straziante. Tuttavia, è sempre pronto a mandarmi qualche messaggio e a farmi sorridere. Però so che dovrò troncare questa cosa al più presto, se non voglio rischiare. Ormai Natale è passato, e un Natale peggiore di questo non avrei potuto immaginarlo. Seduto sul divano, con una birra a guardare vecchi film.
Sento improvvisamente il campanello suonare, mi do un ultimo sguardo allo specchio e vado ad aprire. Louis è davanti a me, in tutta la sua bellezza. Sembra tranquillo, come se sapesse già come andrà a finire. Mi sorride distrattamente e poi entra. «Tutto bene?» chiede, posando la giacca sul divano e sedendosi. Annuisco e mi siedo anche io, a poca distanza da lui.
Non so come rompere questo silenzio imbarazzate che si è appena formato tra noi, quindi decido di fare un po' di ordine nella mia testa e aspettare che sia lui a dire qualcosa. Vedo le sue iridi blu vagare per tutta la casa e poi posarsi su di me.
«Hai già tolto tutte le decorazioni?» chiede curioso.
«In realtà non le avevo neanche fatte.»
«Oh... capisco.» il silenzio torna, ma non per molto dato che decide di riprendere parola. «Senti, non ho intenzione di buttare la nostra storia al vento solo per una stupida litigata. Dimmi quello che devi dire e chiariamo, okay? Domani è capodanno e voglio passarlo con te, quindi dimmi tutto quello che devi dirmi, non penso sia cosí grave da farci separare bruscamente. So che quelle cose che mi hai detto l'ultima volta non le pensi davvero, giusto?» Sembra speranzoso ed io esito a rispondere.
«Io...» mi passo una mano sul volto e sospiro, distogliendo lo sguardo dal suo. «Io non posso prometterti nulla Louis. Non posso darti più ciò che ti aspetti da me.»
«Ma cosa dici Andy? Lo sai anche tu che siamo fatti per stare insieme, io e te possiamo-»
«No.» lo interrompo bruscamente. «Lo sai che sono sempre stato sincero. Ma in quest'ultimo periodo con te, ti ho mentito. Ho incontrato un'altra persona e...» faccio fatica a parlare proprio perché vedo il suo dolore prendere forma sotto i miei occhi. Vedo le lacrime impossessarsi delle sue iridi, ma senza cadere.
«E?» È sull'orlo di una crisi di pianto, e non so proprio come faccia a trattenersi.
«E ti ho tradito. È successo solo una volta, ma so che questo non giustifica niente. Mi dispiace, mi dispiace di averti preso in giro per tutto questo tempo e credimi, non sei l'unico a stare male Louis io-»
«Non sei l'unico a stare male?» la sua voce spezzata mi interrompe, proprio come ho fatto io prima. Alzo lo sguardo su di lui, si è appena alzato in piedi e vaga da una parte all'altra della stanza tenendosi le mani nei capelli. Fa profondi respiri, poi si volta di scatto verso di me e mi punta un dito contro. «Ti rendi conto delle cazzate che stai sparando? Ti rendi conto di voler sempre le attenzioni su di te? Cosa intendevi dire con "non sei l'unico a stare male", eh? Forse intendevi che ti senti una merda e che, capendo l'errore madornale che hai fatto, ti sei pentito, giusto? Andy, tu ti sentirai anche una merda ma come diavolo dovrei sentirmi io?» Una piccola lacrima gli riga il volto e sento il suo respiro farsi sempre più affannato, mentre io sono qui seduto immobile a realizzare ciò che sta succedendo.
«Hai ragione... scusa. So che non ci sono scuse per ciò che ho fatto, so che devo sentirmi una merda e che sei tu quello a stare davvero male. So di averti ridotto il cuore in mille pezzi. Ma so anche di non poterti più nascondere niente e quindi mi prendo la responsabilità di dirti che ormai io non provo più niente Louis, nulla.»
«No, smettila! Smettila!» viene verso di me e si mette in ginocchio, prendendomi le mani nelle sue. Mi fa male vederlo in questo stato. «Non è vero, i tuoi sentimenti non possono essere spariti nel nulla. Ragiona, Andy, ti prego. Può tornare tutto come prima, davvero. Non mi interessa con chi mi hai tradito, voglio solo che torni tutto come prima, dimmi dove ho sbagliato, dimmi cosa posso fare per migliorare questa situazione e lo farò. È colpa mia se tu ti sei allontanato, quindi sono disposto a fare di tutto. Va bene? Fidati di me e tutto può tornare com'era...» forza un sorriso, senza staccare gli occhi dai miei. E io davvero capisco che sono arrivato a un limite, al mio termine.
«No, Louis. Ora sei tu che stai dicendo cazzate. I miei sentimenti per te erano spariti già da un po'... solo che me ne sono accorto dopo, e mi dispiace un casino. Non si può aggiustare niente e in te non c'è nulla di sbagliato, credimi. Ma così non possiamo andare avanti, no?»
«No Andy, no, no, no... ti prego dimmi dove ho sbagliato, dimmelo e vedrai che riuscirò a riparare il danno che ho fatto. Abbi fiducia in me... in noi» mi prende bruscamente il viso tra le mani e mi bacia.
Posa le sue labbra sulle mie con violenza, come se sperasse che attraverso questo si possa riaggiustare tutto, come se attraverso questo i miei sentimenti per lui possano tronare. Ma non sento nulla, se non solo il vuoto totale. Al contrario di lui, vorrei che in questo momento le mie labbra fossero posate su quelle di Ryan.
Si stacca, posando la sua fronte sulla mia, mantenendo gli occhi chiusi.«Ti prego Andy... non può finire così...» sussurra, accarezzandomi il volto. Posso sentire il suo cuore battere all'impazzata e la sua paura di perdermi farsi viva. Non avrei mai pensato di diventare così importante per qualcuno, e ora che me ne rendo conto, mi fa male lasciarlo andare nonostante sia io stesso a non volerlo più.
«Non può finire così, ma non può neanche andare avanti cosí,» faccio in modo che lui riesca a guardarmi negli occhi e gli sorrido dolcemente. «è meglio finirla qui, piuttosto che vivere nella menzogna, non credi? Non riuscirei a svegliarmi al mattino, guardarti negli occhi e dirti che ti amo, quando so che il mio cuore sta da un'altra parte.»
«Ti sei innamorato di quell'altro?» che nome può avere una sensazione di vuoto, confusione ma allo stesso tempo, realizzazione del tutto?
Ma nonostante io sappia di non essere innamorato di lui, non rispondo. Non posso dire di no, quando appena penso al fatto di dover abbandonare Ryan per non rischiare, è come se sentissi una fitta al petto. Ma non posso neanche dire di sì, non fino a quando lo riavrò davanti ai miei occhi e riuscirò a decifrare qualsiasi emozione quel ragazzo mi fa provare.«Okay, ho capito. È finita...» si alza di scatto e si asciuga frettolosamente le lacrime, prende la giacca e si allontana verso la porta, senza nemmeno voltarsi a guardarmi.
«Ti auguro solo che lui ti faccia provare ciò che provavi con me... però per sempre... addio Andy», esce sbattendosi la porta alle spalle e io rimango avvolto nel completo silenzio.
Nonostante ciò che gli ho fatto, mi ha augurato felicità. Solo una persona con un animo buono come il suo avrebbe potuto farlo. Avrei voluto andasse diversamente ma, a quanto pare, le cose sono dovute andare così per forza.
Esausto, sospiro e scuoto la testa andando in bagno per fare una doccia.Ma proprio mentre sto per spogliarmi, il cellulare suona, facendo apparire una notifica da un numero sconosciuto, sullo schermo. Ci voleva solo questa. Prendo in mano il telefono e apro la notifica, rimanendo perplesso a ciò che leggo.
-È così bello vederti disperato e
sofferente. Mi piacerebbe godermi
questo spettacolo più spesso haha, ma
purtroppo qualcuno vuole finire questa
cosetta al più presto. Domani riceverai una
chiamata, rispondi o sarò costretto a
presentarmi direttamente a casa tua.
Passa un buon fine anno, Adrew Robert
Fowler.
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𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚
FanfictionCOMPLETA «Fowler, lo sappiamo entrambi che lo vuoi anche tu...», mi bacia sul collo e sospiro, accorgendomi solo ora di aver trattenuto il fiato per tutto questo tempo. «E se io non lo volessi?», chiedo, sperando che questa tortura mentale finisca a...