TRE ANNI DOPO
È incredibile come la vita possa cambiare da un giorno all'altro. La mia è cambiata in pochissimo tempo. È cambiata grazie ad una persona, alla sua simpatia, generosità, protezione e sostegno.
È cambiata in meglio, curando le cicatrici lasciate dal mio passato.
Ed è cambiata dandomi una seconda possibilità: rinascere.È proprio questo quello che penso mentre vedo Ethan correre tra le braccia di Ryan. Lo chiama papà, ormai, e credo che il legame creato tra i due sia più che indistruttibile.
Corro in cucina e prendo la torta di compleanno preparata per Ethan. Ci metto sopra la candelina col numero sei. Poi vedo Ryan venire verso di me con Ethan in braccio, ci scambiamo un bacio e poso lo sguardo su questa piccola figura davanti a me.
«Sei felice?» Gli chiedo. Lui annuisce, poi allunga le braccia verso di me e io lo prendo tra le mie.
«Fermi così...» Dice Ryan, poi tira fuori una macchina fotografica e punta l'obbiettivo verso di noi. Entrambi sorridiamo pronti allo scatto.
Ryan si avvicina a noi per farci vedere la fotografia e, subito dopo, dice: «Ecco la mia vita rappresentata in una sola foto.»
Sorrido timidamente, arrossendo, poi sento il campanello suonare e mi dirigo subito verso la porta, aprendola. Mi ritrovo davanti Sonny con un pacco regalo in mano, seguito da Miriam e mia madre. Li abbraccio uno ad uno e poi indico il posto dove lasciare i regali.
L'idea di fare una festa per il sesto compleanno di Ethan è stata di Ryan. Non mi sembrava così male, soprattutto perché avrei avuto l'occasione di passare ancora un po' di tempo con mia mamma.
Io e Miriam, in questi anni, abbiamo stretto un bel rapporto di amicizia e una profonda collaborazione in campo lavorativo.
Meglio di così non poteva andare.Ryan ha deciso di trasferirsi da me e di tenere il suo appartamento per me, permettendomi di andarci nei momenti in cui ho bisogno di stare da solo e riordinarmi le idee. Poi capita che a volte mi raggiunga anche lui... inutile dire che quell'appartamento lo si usa anche per altro...
Lui si è dimostrato una persona di cuore. Il rapporto che ha instaurato con Ethan è proprio quello che un padre ha col proprio figlio. Li vedo uniti, legati ed è impressionante come in così poco tempo Ethan sia riuscito a conquistare il suo cuore e viceversa.
Lascio che tutti vadano in salone mentre io rimango in cucina a finire di preparare la torta. A un certo punto sento dei passi alle mie spalle, così mi volto istantaneamente e vedo mia madre che mi guarda sorridendo. Si avvicina a me e si siede, continuando a guardarmi.
«Mi piace il lavoro che state facendo con Ethan...» dice dopo un po'. Io le sorrido a mia volta, felice di sentire queste parole da parte sua. «State facendo proprio quello che avrebbe voluto Allyson: vederti felice con un'altra persona e con Ethan. Devi essere fiero di te, tesoro.»
«Lo so mamma», dico avvicinandomi a lei. Sento una sua mano posarsi sulla mia, come se sapesse già cosa sto per dirle.
«Ma lo sai che non sarà facile quando lui inizierà ad andare a scuola. C'è ancora un sacco di gente con la testa chiusa, e al posto di prendere di mira me e Ryan prenderanno di mira lui. Ho solo paura che inizierà ad odiarci per quello che siamo... tutto qui.»
«Non pensarlo nemmeno», interviene subito, «Voi per Ethan siete i suoi genitori ed è più che logico che ci saranno degli scontri. Ma nessuno è in grado di odiare i propri genitori, ovviamente casi specifici a parte, ma non credo proprio questo sia uno di quelli. Quindi, tesoro, stai più che tranquillo. Per Ethan, voi siete la luce in fondo al tunnel.»
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𝐋𝐞𝐭 𝐌𝐞 𝐓𝐚𝐤𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐎𝐟 𝐘𝐨𝐮 // 𝑮𝒂𝒚 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒚
FanfictionCOMPLETA «Fowler, lo sappiamo entrambi che lo vuoi anche tu...», mi bacia sul collo e sospiro, accorgendomi solo ora di aver trattenuto il fiato per tutto questo tempo. «E se io non lo volessi?», chiedo, sperando che questa tortura mentale finisca a...