Un'incontro inaspettato

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2. Un'incontro inaspettato


Che cosa ci fa lui con Tommaso e soprattutto perché è qui?!

L'ansia sale alle stelle, e se Tommaso chiede a Niccolò in che rapporti siamo? E se Niccolò si lascia sfuggire che tra di noi c'è stata una relazione?

Troppi se che mi lasciano lì impalata a pochi metri da loro, incapace di scappare via, tanto da venire notata da Tommaso che mi dice di avvicinarmi, con estrema lentezza e titubanza mi avvicino a loro stampandomi un sorriso falsissimo sul volto.

Mi accomodo e saluto Tommaso con un bacio, il tutto sotto gli occhi furenti di Niccolò

-Guarda chi ho trovato mentre ti aspettavo? Che fortuna, vero Amore?!-dice contento Tommaso di quell'incontro "fortuito"

-Certo, proprio una fortuna averlo incontrato

-A te l'onore di dargli la notizia-dice felicissimo Tommaso, mentre io non so più dove guardare visto che ho gli occhi di Niccolò puntati addosso che mi mettono a disagio

-Che cosa dovete dirmi?-domanda Niccolò curioso

-Ehm, tra 7 mesi ci sposiamo-dico tutto d'un tratto e Niccolò cambia espressione da curioso a ferito

-Ovviamente tu e la tua ragazza siete invitati-dice Tommaso

-In realtà mi sono lasciato qualche giorno fa, perché ho capito di non essere felice con lei-dice Niccolò continuando a guardarmi

-Scusa Niccolò, non lo sapevo.
Vi lascio soli, chissà quante cose avrete da dirvi. Io scappo via, che devo andare a lavorare.  Ciao Niccolò, ciao Amore-dice Tommaso, andando via, vorrei fare lo stesso e infatti dopo essermi assicurata che fosse ormai lontano, tento di alzarmi dalla sedia, ma Niccolò mi blocca, lo fulmino con lo sguardo e immediatamente molla la presa

-Ti prego non andartene. Ho bisogno di parlarti

-Hai bisogno di parlarmi? Sul serio? Dopo un anno e mezzo, senti ora la necessità di volermi parlare? Lo so che mi hai mandato messaggi, mi hai chiamata, ma dietro uno schermo è facile, è difficile parlare faccia a faccia. Mi dispiace, ma devo andare a lavorare

-Aspetta, ti prego! Hai la giornata libera, me l'ha detto il tuo Pariolino

-Come sai... Adriano! Comunque, si chiama Tommaso. E va bene! Sono curiosa di sapere cosa hai da dirmi, ma non qui, almeno questo-dico alzandomi, ma noto che Niccolò non si alza

-Bhe? Che hai deciso?

-Non mi alzo di qua finché non fai colazione

-Che palle! L'ho fatta a casa prima di venire qui

-Al pariolino tuo lo prendi per culo quanto vuoi, tanto nun te conosce, a me no! Fai colazione o io non parlo

-Okay, va benissimo, non la faccio così te stai zitto e posso andarmene!-dico speranzosa, ma invano, perché Niccolò chiama il cameriere ordinando quello che prendo di solito e mi accorgo che non se l'è dimenticato,dopo poco arriva la mia colazione e finalmente potrò mettere fine a questo inferno!

Andiamo a pagare, ma Tommaso aveva già provveduto, decidiamo di andare in Honiro con una sola macchina, la sua, perché ha paura che se andassimo ognuno per conto proprio, io me ne tornerei a casa. Perspicace il ragazzo però.

-Sappi che questa tua scelta è peggio di un suicidio, lo sai vero?-dico entrando in macchina

-Correrò il rischio come sempre con te ne vale la pena

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