Pensieri notturni al Colosseo

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3. Pensieri notturni al Colosseo

Sono passati diversi giorni ormai da quando ho rivisto Aura, e nonostante io abbia provato a chiamarla e a mandarle messaggi, non ho mai ricevuto risposta da parte sua.

Continuo a ripensare a noi, a quello che eravamo, riguardo le nostre foto, ripenso al bacio dell'altro giorno e a quanto io abbia e continui a sperare che suoni il citofono e sia lei, che sia venuta a dirmi di ricominciare.

Da quando mi ha lasciato, la sua fedina l'ho aggiunta alla mia collana con la chiave, mentre la mia non l'ho mai tolta, la porto sempre all'anulare sinistro, dove è giusto che stia.

Sarebbe giusto che anche all'anulare di Aura ci fosse ancora la sua fedina e invece no, c'è l'anello di fidanzamento di Tommaso. Il solo pensiero mi manda in bestia.

Non solo ho dovuto sopportare di vedere da lontano la mia Aura, per colpa di quel bastardo di suo padre, ora rischio di perderla per sempre.

Non può essere.

Io la conosco, non si sarebbe mai fatta baciare da nessun altro se era sicura di amare Tommaso e di volerlo sposare, e soprattutto quando l'ho baciata poteva benissimo non ricambiare il bacio e allontanarmi, ma non l'ha fatto.

Nella mia testa c'è una confusione tale da non permettermi di dormire da notti ormai.

Mi alzo dal letto, mi rivesto, prendo le chiavi della macchina e la lettera che porto sempre con me, a farmi da compagnia in queste notti, ed esco.

Guido sempre verso lo stesso posto, parcheggio dove mi è possibile e scendo dalla macchina, calandomi il più possibile il cappuccio sul viso, in modo da evitare di essere riconosciuto.

La mia fama, in questi anni è cresciuta, e la privacy è diminuita sempre più, quando faccio queste passeggiate notturne, ho sempre il "terrore" di essere riconosciuto, fortunatamente non è mai successo prima d'ora.

Sono arrivato al Colosseo e come ogni volta sento una fitta al cuore, sono consapevole che non è un infarto, ma è semplice mal d'amore si chiama così la malattia di cui soffro. Mi siedo su una panchina e osservo il Colosseo illuminato, quanto vorrei poterlo osservare con Aura al mio fianco.

Come quella sera di qualche anno fa, dopo essere andati a cena da Francesco, l'ho portata qui, chiedendole di trasferirsi a Roma, e così è stato. Estraggo dalla tasca la sua lettera, che ormai è stropicciata, piena di lacrime sia mie che di Aura, ma non faccio in tempo ad aprirla che vedo una figura avvicinarsi, faccio in tempo a nasconderla e a riconoscere Tommaso,il "fidanzato" di Aura.

Mi si avvicina a passo svelto, segno che mi ha riconosciuto, cerco di nascondere il mio malessere, ma non credo di riuscirci molto bene ormai, visto che tutti mi chiedono cosa abbia: ad alcuni dico che non sto bene per la fine, per l'ennesima volta, della relazione con la mia ex, e molti ci cascano. Ad altri, in particolar modo, chi mi conosce da tanti anni, dico la verità, ovvero che mi manca Aura e che nonostante sia passato del tempo, io la amo ancora come il primo giorno.

Tommaso mi si avvicina e noto che anche lui è pensieroso, immediatamente mi saluta cercando di sfoggiare un sorriso, ma con scarsi risultati.

-Ciao Tommaso, hai na faccia-dico in modo scherzoso, senza rendermi conto che sto fraternizzando con il nemico

-Ehi Niccolò, lasciam perdere guarda!-dice Tommaso e in questo momento mi sorgono mille dubbi:

Amati Sempre 2//UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora