LA STORIA DEL PRINCIPE
Rimasero inginocchiati accanto al corpo privo di sensi di Severus.
Sara lo stava trasportando delicatamente sul letto al piano superiore , sussurrando parole incoraggianti - ti verrò a prendere a guerra finita...qui sarai al sicuro -
Harry la guardava dalla porta, osservando anche la scritta su di essa e le foto. Si sentiva un po' in colpa per non essere mai andato lì a " trovare " Sirius, ma avrebbe rimediato.
Poi la voce di Voldemort tornò , più fredda che mai.
-Avete combattuto valorosamente- diceva la voce acuta e fredda -Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio.
Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistermi, morirete tutti, uno per uno. Io non desidero che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco.
Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente.
Avete un'ora. Disponete dei vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti.
Ora, Harry Potter, mi rivolgo direttamente a te. Tu hai consentito che i tuoi amici morissero per te piuttosto che affrontarmi di persona. Io ti aspetterò nella Foresta Proibita. Se entro un'ora non ti sarai consegnato a me, la battaglia riprenderà. E questa volta vi prenderò parte io stesso, Harry Potter, e ti troverò e punirò fino all'ultimo uomo, donna o bambino che abbia cercato di nasconderti a me. Un'ora-
Ron e Hermione scossero la testa- non ascoltarlo - disse il rosso.
Sara si alzò cosi di scatto fa farli sobbalzare - che venga pure - disse con un tono ancora più freddo di quello di Voldemort - lo ammazzerò con le mie stesse mani. Non gli permetterò di uccidere tutta la mia famiglia !-
Harry le mise una mano sulla spalla, indeciso se motivare la sua rabbia dicendole di Fred e Hagrid, o continuare a stare zitto- andiamo nel Pensatoio - disse soltanto, e i due furono i primi a strisciare oltre il passaggio.
Quando arrivarono al castello , lo trovarono vuoto. In sala grande, avevano radunato i morti in una parte della Sala. Sara capì che uno dei Weasley era andato, dato che tutti erano radunati attorno a lui, e capì di chi si trattava. Pix volteggiava sopra di lui facendo il segno militare. Accanto agli Weasley, c'erano Cabiria e Barnaby. Vortimer giaceva disteso a terra, con la sorella chinata su di lui e il figlio che a stento tratteneva le lacrime.
Poi vide i corpi stesi accanto a quello di Fred.
- no...nono- sussurrò Sara portandosi la mano alla bocca. Remus e Tonks, immobili e freddi. L'ultimo dei Malandrini era andato, e si sarebbe riunito ai suoi amici, con un membro in più.
- non anche lui...-
Harry le mise un braccio attorno alle spalle - andiamo...- le sussurrò, mentre Hermione e Ron consolavano gli Weasley.
Sara annuí, si asciugò le ultime lacrime e corse nell'ufficio di Silente insieme a lui.
I quadri dei presidi erano vuoti, compreso quello di Silente.
Harry afferrò il Pensatoio, versandosi i ricordi di Severus. Per rassicurare Sara, le prese la mano, poi immersero la testa nell'acqua.Caddero distesi nella luce del sole, su un suolo tiepido. Quando si misero in piedi, scoprirono che si trovavamo in un parco giochi quasi deserto. Sara lo riconobbe, poiché ci andava sempre con Melanie. Un'enorme ciminiera dominava l'orizzonte. Due bambine si dondolavano sulle altalene e un ragazzino magro le osservava da dietro un gruppo di cespugli. Aveva i capelli neri troppo lunghi e abiti così male assortiti che sembrava fatto di proposito: jeans troppo corti, un cappotto logoro e troppo grande che avrebbe potuto appartenere a un adulto, una strana camicia simile a un grembiule.
Si avvicininarono al ragazzo. Severus non doveva avere più di nove o dieci anni, giallastro, piccolo, nervoso. Sul suo volto magro si leggeva chiaramente il desiderio con cui guardava la più piccola delle due bambine dondolare sempre più in alto, molto di più della sorella.
-Lily, non farlo!- strillò la maggiore.
Ma la bambina, arrivata nel punto più alto dell'arco, si lanciò a volo, quasi letteralmente a volo, si gettò verso il cielo con uno scoppio di risate e, invece di precipitare sull'asfalto del parco giochi, si librò nell'aria come una trapezista e vi indugiò troppo a lungo, e atterrò con troppa leggerezza.
-La mamma ti ha detto di non farlo!-
Petunia fermò l'altalena piantando i talloni dei sandali a terra con uno scricchiolio, poi balzò in piedi, le mani sui fianchi.
-La mamma ha detto che non puoi, Lily!-
-Ma non mi sono fatta niente- ribatté Lily, che ancora rideva. -Tunia, guarda. Guarda cosa so fare-
Petunia si guardò intorno. Il parco giochi era deserto a parte loro e, anche se le bambine non lo sapevano, Severus . Lily raccolse un fiore caduto dal cespuglio dietro il quale era nascosto Severus . Petunia si avvicinò, dibattuta tra la curiosità e la disapprovazione. Lily aspettò che la sorella guardasse bene, poi tese la mano aperta. Il fiore apriva e chiudeva i petali come una bizzarra ostrica con molte valve.
-Smettila!- strillò Petunia.
-Mica ti fa del male- obiettò Lily, ma poi chiuse la mano sul bocciolo e lo gettò di nuovo a terra.
-Non è giusto- protestò Petunia, ma il suo sguardo aveva seguito la caduta del fiore a terra e vi indugiava -Come fai?- domandò, con un chiaro tono di desiderio.
-È ovvio, no?- Severus non riuscì più a trattenersi e balzò fuori dai cespugli. Petunia strillò e tornò di corsa alle altalene, ma Lily, per quanto allarmata, rimase dov'era. Severus parve pentirsi di essere uscito allo scoperto. Un cupo rossore invase le sue guance giallognole.
-Che cosa è ovvio?- chiese Lily.
Severus era agitato. Scoccò un'occhiata a Petunia che gironzolava vicino alle altalene, poi abbassò la voce e disse: -Io so cosa sei-.
-Cioè?-
-Tu sei... sei una strega- sussurrò Severus .
Lei parve offesa.
-Non è una cosa carina da dire!-
Si voltò, il naso per aria, e si allontanò a grandi passi verso la sorella.
-No!- esclamò Severus . Ormai era paonazzo, e Harry si chiese come mai
non si toglieva quel cappotto, sproporzionato e ridicolo, a meno che non fosse per nascondere la camiciola di sotto. Saltellò dietro le bambine, come la caricatura di un pipistrello, o di se stesso da adulto. Le sorelle lo osservarono, unite nel disprezzo, tutt'e due aggrappate a
uno dei pali dell'altalena come se fosse la tana in una partita di chiapparello.
-Lo sei- insisté Severus -Sei una strega. È un po' che ti tengo d'occhio. Ma non c'è niente di male. Anche mia mamma è una strega, e io sono un mago-
La risata di Petunia fu come una doccia fredda.
-Un mago!- strillò, rinfrancata dopo lo spavento per l'improvvisa apparizione -Io so benissimo chi sei. Sei il figlio dei Piton! Abitano giù a Spinner's End, vicino al fiume- spiegò a Lily, e dal suo tono si capiva che trovava l'indirizzo poco raccomandabile -Perché ci stai spiando?-
-Non vi spio- rispose Severus , in pieno sole, accaldato, a disagio, con i capelli sporchi -Non te, comunque- aggiunse sprezzante. -Tu sei una Babbana -
Anche se Petunia non capiva la parola, non poteva fraintendere il tono.
-Lily, su, andiamo via!- esclamò. Lily obbedì immediatamente alla sorella e si allontanò, scrutando torva Severus . Lui le guardò attraversare il parco giochi, e i due Potter, i soli rimasti a osservarlo, ne riconobbero l'amara delusione, capirono che era da molto che aspettava quel momento e che era andato tutto storto...
La scena si dissolse e in un attimo si riformò. Adesso si trovavano in un boschetto. Videro un fiume scintillare al sole che filtrava fra i tronchi. Gli alberi proiettavano sull'erba una pozza di fresca ombra verde. Due bambini erano seduti per terra a gambe incrociate, una di fronte all'altro. Severus si era tolto il cappotto; la sua strana camicia sembrava meno assurda in quella penombra.
-... e il Ministero può punirti se fai magie fuori dalla scuola, ti mandano delle lettere-
-Ma io le ho fatte!-
-Noi siamo a posto. Non abbiamo ancora la bacchetta. Ti lasciano stare, quando sei un bambino e non puoi farci niente. Ma a undici anni- e annuì con aria d'importanza -cominciano a istruirti, e allora devi stare attento-
Calò un breve silenzio. Lily raccolse un bastoncino e lo agitò, e capirono che immaginava di vederne uscire una pioggia di scintille. Poi lo lasciò cadere, si sporse verso Severus e chiese: -È vero, no? Non è uno scherzo? Petunia dice che mi racconti delle bugie. Dice che Hogwarts non esiste. È proprio vero?-
-È vero per noi- rispose Severus -Non per lei. Ma noi riceveremo la lettera, io e te-
-Sul serio?-mormorò Lily.
-Certo- confermò Severus , e persino con i capelli tagliati male e i vestiti balordi era stranamente solenne, seduto davanti a lei, fiducioso nel proprio destino.
-E arriverà davvero con un gufo?- mormorò Lily.
-Di solito- rispose Severus -Ma tu sei figlia di Babbani, quindi dovrà venire qualcuno della scuola a spiegarlo ai tuoi genitori-
-È diverso se si è figli di Babbani?-
Severus esitò. I suoi occhi neri, colmi di entusiasmo nella penombra verdastra, si spostarono sul volto pallido, sui capelli rosso scuro di lei.
-No- dichiarò infine. -Non è diverso-
-Meno male- sospirò Lily, tranquillizzata: era chiaro che prima era un po' preoccupata.
-Tu hai un sacco di magia- continuò Severus . -L'ho visto. Ti guardavo sempre...-
La sua voce si affievolì; Lily non stava ascoltando, ma si era distesa sul terreno coperto di foglie e osservava la volta di rami sopra di loro. Lui la studiava con lo stesso desiderio di quando la spiava nel parco giochi.
-Come vanno le cose a casa tua?- gli chiese lei. Una piccola piega apparve fra gli occhi di Severus .
-Bene- rispose.
-Non litigano più?-
-Oh, sì, litigano- ribatté Severus . Raccolse un pugno di foglie e cominciò a strapparle, soprappensiero -Ma fra poco me ne andrò-
-A tuo papà non piace la magia?-
-Non gli piace praticamente niente- rispose Severus .
-Severus-
Un piccolo sorriso incurvò le labbra di Severus quando lei disse il suo nome.
-Sì?-
-Parlami ancora dei Dissennatori-
-perché?-
-Se uso la magia fuori dalla scuola...-
-Non ti danno ai Dissennatori per questo! I Dissennatori sono per chi fa cose veramente brutte. Sono le guardie della prigione magica, Azkaban. Tu non puoi finire ad Azkaban, sei troppo...-
Arrossì di nuovo e strappò altre foglie. Poi un fruscio alle spalle di Harry e Sara li costrinsero a voltarsi: Petunia, nascosta dietro un albero, aveva perso l'equilibrio.
-Tunia!- esclamò Lily, sorpresa e lieta insieme. Ma Severus balzò in piedi.
-Chi è adesso che spia?- gridò -Cosa vuoi?-
Petunia era senza fiato, spaventata per essere stata scoperta. Videro che cercava qualcosa di perfido da dire.
-Che cos'è che hai addosso?- chiese infine, indicando il petto di Severus -La camicetta di tua mamma?-
Si udì un crac: un ramo sopra la testa di Petunia cadde. Lily urlò: il ramo colpì sulla spalla Petunia, che barcollò all'indietro e scoppiò in lacrime.
-Tunia!-
Ma la sorella stava scappando. Lily si voltò verso Severus -Sei stato tu?-
-No-. Era insolente e spaventato insieme.
-Sì, invece!- Lei indietreggiò -Sei stato tu! Le hai fatto male!-
-No... no, non sono stato io...-
Ma la bugia non convinse Lily: con un ultimo sguardo di fuoco corse via, dietro la sorella, e Severus rimase lì, desolato e confuso...
E la scena si riformò. Si guardarono intorno: Severus era davanti a loro, sul
binario nove e tre quarti, un po' curvo, vicino a una donna magra, dal viso giallastro e acido, che gli assomigliava moltissimo. Severus fissava una famiglia di quattro persone poco lontano. Le due ragazze si erano lievemente allontanate dai genitori. Lily stava supplicando la sorella; Harry si avvicinò per ascoltare.
-... mi dispiace, Tunia, mi dispiace!Ascolta...- Le prese la mano e la strinse forte, anche se Petunia cercava di sottrarla.
-Forse quando sarò là... no, ascolta, Tunia! Forse quando sarò là riuscirò a convincere il professor Silente a cambiare idea!-
-Io non... voglio... venirci!- esclamò Petunia, tirando la mano. -Tu credi che io voglia andare in uno stupido castello per imparare a essere una... una...-
I suoi occhi sbiaditi vagarono sul marciapiede, sui gatti che miagolavano
tra le braccia dei proprietari, sui gufi che sbattevano le ali e gridavano l'uno all'altro dalle gabbie, sugli studenti, alcuni già nelle lunghe divise nere, che caricavano i bauli sul treno a vapore rosso o si salutavano con grida di gioia dopo un'estate di separazione.
-... credi che io voglia essere un... un mostro?-
Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime e Petunia riuscì a liberare la mano.
-Io non sono un mostro- pianse -È una cosa orribile da dire-
-È là che stai andando- ribatté Petunia compiaciuta - In una scuola speciale per mostri. Tu e quel Piton... due balordi, ecco cosa siete. È giusto separarvi dalla gente normale. Per la nostra sicurezza-
Lily guardò i genitori, che contemplavano con sincero piacere tutto quello che succedeva attorno al binario. Poi si rivolse alla sorella e parlò con voce bassa e rabbiosa.
-Non pensavi che fosse una scuola per mostri quando hai scritto al Preside per supplicarlo di ammetterti-
Petunia diventò paonazza.
-Supplicare? Io non l'ho supplicato!-
-Ho letto la sua risposta. Era molto gentile-
-Non dovevi...- sussurrò Petunia -Era una cosa personale... come hai potuto...?-
Lily si tradì rivolgendo un mezzo sguardo a Severus . Petunia boccheggiò.
-L'ha trovata quel ragazzo! Siete entrati di nascosto in camera mia!-
-No... non di nascosto...-Adesso Lily era sulla difensiva -Severus ha visto la busta e non poteva credere che una Babbana avesse preso contatti con Hogwarts, tutto qui! Dice che alle poste devono esserci dei maghi che lavorano in incognito per...-
-A quanto pare i maghi ficcano il naso dappertutto!- esclamò Petunia, pallida quanto era stata rossa poco prima. -Mostro!- E si precipitò dai genitori...
La scena sfumò di nuovo. Severus correva lungo il corridoio dell'Espresso per Hogwarts, che sferragliava attraverso la campagna. Si era già cambiato e indossava la divisa: la prima occasione per liberarsi di quegli orrendi abiti Babbani. Finalmente si fermò, fuori da uno scompartimento in cui alcuni ragazzi chiassosi stavano chiacchierando. Rannicchiata nell'angolo vicino alla finestra c'era Lily, il volto premuto contro il vetro.
Severus aprì la porta dello scompartimento e si sedette di fronte a lei. Lily gli gettò un'occhiata e poi tornò a guardare fuori. Aveva pianto.
-Non voglio parlare con te- mormorò con voce soffocata.
-Perché?-
-Tunia mi... mi odia. Perché abbiamo letto la lettera di Silente-
- e allora?-
Lo guardò con profonda avversione.
-Allora è mia sorella!-
-È solo una...- Riuscì a trattenersi; Lily, troppo impegnata ad asciugarsi gli occhi senza farsi notare, non lo sentì.
-Ma ci stiamo andando!- esclamò lui, incapace di trattenere la gioia -Ci siamo! Stiamo andando a Hogwarts!-
Lei annuì, stropicciandosi gli occhi, e quasi suo malgrado sorrise.
-Speriamo che tu sia una Serpeverde- continuò Severus , rinfrancato.
-Serpeverde?-
Uno dei ragazzi nello scompartimento, che fino a quel momento non aveva mostrato alcun interesse per Lily o Severus , a quella parola si voltò, e Harry e Sara, che si erano concentrato sui due accanto al finestrino, riconobbero loro padre: smilzo, con i capelli neri come Severus , ma con quell'aria indefinibile di chi è stato molto curato, perfino adorato, di cui Severus era così vistosamente privo.
-Chi vuole diventare un Serpeverde? Io credo che lascerei la scuola, e tu?- chiese James al ragazzo mollemente abbandonato sul sedile di fronte al suo, e con un sussulto si resero conto che era Sirius, che non sorrise.
-Tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde- rispose.
-Oh, cavolo- commentò James -E dire che mi sembravi a posto!-
Sirius ghignò.
-Forse io andrò contro la tradizione. Dove vorresti finire, se potessi scegliere?-
James alzò una spada invisibile.
-'Grifondoro... culla dei coraggiosi di cuore!' Come mio padre-
Severus fece un verso sprezzante. James si girò verso di lui.
-Qualcosa che non va?-
-No- rispose Severus , ma il suo lieve ghigno diceva il contrario -Se preferisci i muscoli al cervello...-
-E tu dove speri di finire, visto che non hai nessuno dei due?- intervenne Sirius.
James scoppiò in una risata fragorosa. Lily si raddrizzò nel sedile, nervosa, e guardò prima James poi Sirius, disgustata.
-Andiamo, Severus, cerchiamo un altro scompartimento-
-Ooooooooh...-
James e Sirius imitarono la sua voce altezzosa; James cercò di fare lo sgambetto a Severus .
-Ci si vede, Mocciosus!- gridò qualcuno quando la porta dello scompartimento si chiuse...
E la scena ancora una volta svanì...
Harry e Sara eramo alle spalle di Severus, davanti ai tavoli delle Case, illuminati dal-
le candele, attorniati da volti rapiti. Poi la professoressa McGranitt chiamò:
-Evans, Lily!-
Guardarono la loro madre camminare con le gambe incerte e sedersi sullo sgabello traballante. La professoressa McGranitt le mise in testa il Cappello Parlante e, un secondo dopo essersi posato sulla chioma rosso scuro, il Cappello gridò: -Grifondoro!-
Sentieono Severus emettere un flebile gemito. Lily si tolse il Cappello, lo diede alla professoressa McGranitt, poi corse verso i Grifondoro esultanti, ma a metà strada si girò e rivolse a Severus un rapido sguardo e un sorrisino triste. Videro Sirius farle posto sulla panca. Lei lo guardò, lo riconobbe, incrociò le braccia e gli voltò le spalle con decisione. L'appello riprese. Guardarono suo padre, Lupin e Minus unirsi a Lily e Sirius al tavolo di Grifondoro. Infine, quando restava solo una dozzina di studenti da Smistare, la professoressa McGranitt chiamò Severus .
Sara lo seguì allo sgabello e lo guardò mettersi in testa il Cappello.
-Serpeverde!- gridò il Cappello Parlante.
E Severus Piton andò dall'altro lato della Sala, lontano da Lily, dove i Serpeverde lo accolsero con grida di tripudio, dove Lucius Malfoy, con una spilla da prefetto che brillava sulla veste, gli diede una pacca sulla schiena e lo fece sedere accanto a sé...
E la scena mutò...
Lily e Severus passeggiavano nel cortile del castello, litigando. Harry accelerò il passo per riuscire ad ascoltare. Quando li raggiunse si rese conto che erano molto più alti: erano passati alcuni anni dallo Smistamento.
-... credevo che fossimo amici!- si stava lamentando Severus -Credevo di essere il tuo migliore amico!-
-Lo siamo, Sev, ma non mi piace la gente con cui vai in giro! Scusa, ma detesto Avery e Mulciber! Mulciber! Che cosa ci trovi in lui, Sev? Fa venire i brividi! Lo sai cos'ha cercato di fare a Mary Macdonald l'altro giorno?-
Lily raggiunse una colonna e vi si appoggiò, fissando il volto affilato e
giallastro dell'amico.
-Non era niente -disse Severus -Era solo uno scherzo...-
-Era Magia Oscura, e se pensi che sia uno scherzo...-
- e quello che fanno Potter e i suoi amichetti?- ribatté Severus . Arrossì, incapace di nascondere il risentimento.
-Cosa c'entra Potter?- chiese Lily.
-Escono di nascosto, di notte. Ha qualcosa di strano, quel Lupin. Dov'è che va sempre?-
-È malato- spiegò Lily -Dicono che è malato...-
-Tutti i mesi con la luna piena?- domandò Severus .
-Conosco la tua teoria- replicò Lily, gelida. -Ma perché sei così fissato con loro? Che t'importa dove vanno di notte?-
-Sto solo cercando di farti capire che non sono meravigliosi come tutti pensano-.
L'intensità del suo sguardo la fece avvampare.
-Ma non usano Magia Oscura»'- Lily abbassò la voce -E tu sei un ingrato. Ho sentito cos'è successo l'altra notte. Ti sei infilato in quel tunnel vicino al Platano Picchiatore e James Potter ti ha salvato da quello che c'è là sotto, qualunque cosa sia...-
Il volto di Severus si contorse in una smorfia. Farfugliò: -Salvato? Salvato? Credi che abbia fatto l'eroe? Stava salvando se stesso e anche i suoi amici! Tu non... io non ti permetterò...-
-Permettermi? Permettermi?-
Gli occhi verde chiaro di Lily erano ridotti a due fessure. Severus fece subito marcia indietro. A Harry ricordò molto Sara.
-Non volevo dire... è solo che non voglio che ti prendano in giro... gli piaci, tu piaci a James Potter!- Sembrava che le parole gli venissero strappate contro la sua volontà. -E non è... tutti pensano... il Grande Campione di Quidditch...- L'amarezza e il disgusto lo rendevano incoerente, e le sopracciglia di Lily erano sempre più inarcate.
-So benissimo che James Potter è un arrogante- lo interruppe. -Non ho
bisogno che me lo dica tu. Ma il modo di divertirsi di Mulciber e Avery è malvagio. Malvagio, Sev. Non capisco come fai a essere loro amico-
Harry non pensava che Severus avesse nemmeno sentito le sue critiche su
Avery e Mulciber. Appena Lily aveva parlato male di James Potter, si era
rilassato, e nel suo passo c'era una nuova baldanza...
La scena svanì...
Severus usciva dalla Sala Grande, dopo aver sostenuto l'esame di G.U.F.O. in Difesa contro le Arti Oscure, si allontanava dal castello e andava, soprappensiero, verso la betulla sotto la quale erano seduti James, Sirius, Remus e Minus. Ma questa volta si tennero a distanza, perché sapevano che cosa era successo dopo che James aveva sollevato Severus a mezz'aria e lo aveva insultato; sapevano che cosa era successo e che cosa era stato detto e non avevano voglia di risentirlo. Videro Lily raggiungere il gruppo e difendere
Severus . Da lontano udì Severus urlarle contro, umiliato e furente, le parole imperdonabili: -Schifosa Sanguemarcio -
La scena cambiò...
-Mi dispiace-
-Non mi interessa-
-Mi dispiace!-
-Risparmia il fiato-
Era notte. Lily, in vestaglia, era davanti al ritratto della Signora Grassa, a braccia incrociate, all'ingresso della Torre di Grifondoro.
-Sono uscita solo perché Mary mi ha detto che minacciavi di dormire qui-
-L'avrei fatto. Non volevo chiamarti schifosa Mezzosangue, mi è...-
-... scappato?- Non c'era pietà nel tono di Lily. -Troppo tardi. Ti ho giustificato per anni. Nessuno dei miei amici riesce a capire come mai ti rivolgo la parola. Tu e i tuoi cari Mangiamorte... vedi, non lo neghi nemmeno! Non neghi nemmeno quello che volete diventare! Non vedi l'ora di u-
nirti a Tu-Sai-Chi, vero?-
Lui aprì la bocca, ma la richiuse senza aver parlato.
-Non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia»-
-No... senti, io non volevo...-
-... chiamarmi schifosa Sanguemarcio ? Ma chiami così tutti quelli come me, Severus. Perché io dovrei essere diversa?-
Severus stava per ribattere, ma con uno sguardo sprezzante lei si voltò e varcò il buco del ritratto...
Il corridoio sparì, e la scena impiegò un po' più di tempo per ridefinirsi:
Volarono tra forme e colori mutevoli finché i dintorni si solidificarono di nuovo, e si ritrovò su una collina desolata, fredda e buia, col vento che sibilava tra i rami dei pochi alberi spogli. Severus adulto ansimava, voltandosi, la bacchetta stretta in mano, in attesa di qualcosa o qualcuno... la sua paura li contagiò: pur sapendo di non correre alcun rischio, si guardarono indietro, chiedendosi che cosa stesse aspettando Severus ...
Poi nell'aria balenò una luce bianca accecante e frastagliata: Harry pensò a un fulmine, ma Severus cadde in ginocchio e la bacchetta gli scivolò di mano.
-Non mi uccida!-
-Non era mia intenzione-
Il rumore della Materializzazione di Silente era stato coperto dall'ululato del vento tra i rami. Stava davanti a Severus , la veste svolazzante e il viso illuminato dal basso dalla luce della bacchetta.
-Allora, Severus? Che messaggio ha Lord Voldemort per me?-
-Nessun... nessun messaggio... sono qui per conto mio!-
Severus si tormentava le mani: sembrava un folle, con i capelli neri che gli sventolavano in faccia.
-Io... io vengo con un avvertimento... no, una richiesta... la prego...-
Silente agitò la bacchetta. Foglie e rami continuarono ad agitarsi nella notte attorno a loro, ma dove loro due si fronteggiavano calò il silenzio.
-Quale richiesta potrebbe farmi un Mangiamorte?-
-La... la profezia... la predizione... la Cooman...-
-Ah, sì- fece Silente -Quanto hai riferito a Lord Voldemort?-
-Tutto... tutto quello che ho sentito!- rispose Severus -È per questo... è per questo motivo... lui pensa che sia Lily Evans!-
-La profezia non parla di una donna- obiettò Silente -ma di un bambino maschio nato alla fine di luglio...-
-Sa cosa voglio dire! Lui pensa che si tratti di suo figlio, le darà la caccia... li ucciderà tutti...-
-Se lei è così importante per te- ribatté Silente - Lord Voldemort la risparmierà, no? Non puoi chiedere pietà per la madre in cambio del figlio?-
-Io ho... io gliel'ho chiesto...-
-Tu mi disgusti-commentò Silente, e i due non avevano mai sentito tanto
disprezzo nella sua voce. Severus parve rimpicciolire.
-Quindi non t'importa se suo marito e i suoi figli muoiono? Possono morire, purché tu ottenga ciò che desideri?-
Severus tacque, continuando a guardare Silente.
-Allora li nasconda tutti- gracchiò infine. -La metta... li metta al sicuro. La prego-
-E tu che cosa mi darai in cambio, Severus?-
-In... in cambio?- Severus guardò Silente a bocca aperta e si aspettavano che protestasse, ma dopo un lungo istante rispose: -Qualunque cosa-
La cima della collina svanì e si ritrovarono nello studio di Silente, e qualcosa o qualcuno esalava un lamento terribile, da animale ferito. Severus era chino in avanti su una sedia e Silente, in piedi accanto a lui, lo guardava cupo. Dopo qualche istante Severus alzò il viso: rispetto all'uomo sulla collina spazzata dal vento sembrava aver vissuto cento anni di dolore. A Sara le si strinse il cuore a vederlo ridotto in quel modo. Voleva abbracciarlo e dirgli che tutto sarebbe andato bene.
-Credevo... che lei... l'avrebbe... protetta...-
-Lei e James hanno riposto la loro fiducia nella persona sbagliata- osservò Silente. -Più o meno come te, Severus. Non speravi che Lord Voldemort la risparmiasse?-
Severus respirava appena.
- i suoi figli sono sopravvissuti - aggiunse Silente.
Con uno scatto della testa, Severus parve scacciar via una mosca molesta.
-Suo figlio è vivo. Ha i suoi occhi, esattamente i suoi occhi. Ricordi la
forma e il colore degli occhi di Lily Evans, non è vero? Mentre la figlia ha i suoi capelli. Ricordi il loro colore?-
-No!- urlò Severus -Perduta... morta..-
-È rimorso, Severus?-
-Vorrei... vorrei essere morto io...-
-E a che cosa sarebbe servito, e a chi?- ribatté Silente, gelido. -Se amavi Lily Evans, se davvero l'amavi, allora la tua strada è tracciata-
Severus sembrava guardarlo da dietro un velo di dolore e le parole di Silente impiegarono molto tempo a raggiungerlo.
-Cosa... cosa vuole dire?-
-Sai come e perché è morta. Fa' che non sia stato invano. Aiutami a proteggere i figli di Lily-
-Non hanno bisogno di protezione. Il Signore Oscuro se n'è andato...-
-... il Signore Oscuro tornerà e Harry Potter sarà in enorme pericolo...-
Dopo una lunga pausa, lentamente Severus riprese il controllo di sé e del
proprio respiro. Alla fine parlò: -Molto bene. Molto bene. Ma non lo dica... non lo dica mai a nessuno, Silente! Deve restare fra noi! Non posso sopportare... soprattutto i figli di Potter... voglio la sua parola!-
-Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte migliore di te?-Silente sospirò, guardando il volto feroce e addolorato di Severus . -Se proprio insisti...-
Lo studio si riformò, e Sara sorrise. Era il giorno in cui era arrivata ad Hogwarts.
-Come mai mi ha fatto venire qui, professore - chiese un giovane Severus Piton ad Albus Silente, non tanto giovane.
- Severus ragazzo mio, volevo informarti che abbiamo dato il giovane Harry in custodia ai suoi zii- disse calmo l'anziano signore .
- okay- rispose secco il ragazzo.
- vedi Severus, è saltato fuori un imprevisto -
- quale imprevisto? Gli zii lo hanno mandato in un orfanotrofio?- chiese con un ghigno.
- no, no, mi sono raccomandato che lo tenessero-
- allora quale sarebbe - domandò Severus leggermente scocciato.
In quel momento, la Professoressa McGranitt fece il suo ingresso, impedendo cosi al preside di rispondere. Teneva per mano una bambina di due anni. Harry si scostò, dato che gli stava passando attraverso la gambe.
A Severus venne quasi un colpo vedendola. Aveva il viso di Lily e i suoi capelli, mentre gli occhi erano come quelli di quel suino del padre.
- professore, la piccola si è svegliata - disse la donna , portandola a Silente .
- lo vedo Minerva - disse Albus , che sorrise alla piccola , che ricambiò.
Se ne stava nascosta dietro la gonna della donna.
- mi può dare una spiegazione ?- ringhiò Severus . Non capiva la situazione .
- la spiegazione è che questa piccola è la primogenita dei Potter , si chiama Sara, ha un anno in più del piccolo Harry -
- diamo anche lei ai suoi zii allora - disse Severus.
- non accetterebbero un altro mago, e per di piu, lei non ha bisogno della protezione lasciatale da Lily, dato che durante l'attacco di Voldemort, la piccola non era in casa , ma era con una amica a fare dolcetto o scherzetto - Albus le porse un biscotto al limone , e Sara lo mangiò volentieri - quando Hagrid l'ha trovata stava stringendo il fratellino travestita da Zorro -
- e abbiamo trovato questa nella camera di Lily, stava per spedirla a te, Severus - disse Minerva porgendo al giovane pozionista una lettera piegata .
Sara si staccò da Harry e lesse la lettera con lui.
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•BANE•
Fanfic-Bane- disse Severus guardando la bambina di due anni seduta sul duo divano - da oggi il tuo nome non è più Potter, ma Sara Bane - Lei cresciuta fin da piccola nel mondo magico , scoprendone ogni segreto. Lui cresciuto tra i babbani, all'oscuro di...