Era ora di pranzo e, nonostante avessi fame, non avevo la minima intenzione di alzarmi. Stare sdraiata e abbracciata alla ragazza al mio fianco era già abbastanza.
Le accarezzavo dolcemente il braccio, cercando un modo per svegliarla con delicatezza, sapendo quando odiasse essere disturbata durante il sonno, ma la verità era che avevo paura, paura che una volta svegliata, mi avrebbe urlato contro dicendomi che era stato tutto uno sbaglio, che lei amava Shawn e che io non valessi niente per lei.
Purtroppo amare una persona che ti ha dato tanto, ma ti ha tolto altrettanto, ti lascia tanti dubbi, chiedendoti ogni giorno quando avverrà il momento in cui si renderà conto che è tutto uno sbaglio.
"Laur" mormorò affossando la testa nel cuscino, chiaro segnale che non volesse alzarsi.
"Dobbiamo alzarci!" Esclamai, tirandomi su con il busto e mettendomi seduta "Tra un po' le ragazze si sveglieranno e si chiederanno dove siamo"
"Credo sia il momento di dirlo" affermò, voltandosi nella mia direzione "È passata una settimana, mi da noia doverci nascondere da loro e non dalle telecamere"
"Sei sicura?" Chiesi titubante, avendo sempre il timore che tutto questo finisse, che non fosse mai esistito.
"Certo! Perché tu non vuoi dirlo?" Mi chiese aggrottando la fronte, mettendosi a sedere anche lei per stare alla mia altezza.
"Si che voglio dirlo!"
"E perché invece sembra che tu sia contraria?"
"Non sono contraria" risposi esaustiva, deviando lo sguardo da tutt'altra parte.
"Lauren" mi chiamò, facendomi voltare nella sua direzione e lasciandomi una carezza sulla guancia "Che succede? Sai che con me puoi parlare"
"Nulla" dissi abbassando lo sguardo "È solo che ho paura" ammisi, chiudendo per un attimo gli occhi, mentre lei aspettò pazientemente che continuassi "Ho paura che tutto questo non sia reale, che tu ti accorga di amare Shawn in realtà, che mi sono illusa per l'ennesima volta"
"Davvero credi questo?" Mi chiese con tono ferito.
Faceva male vederla così, ma trovavo giusto farle sapere come mi sentivo.Annuii, vedendola levare la mano dalla mia guancia, portandosi di poco distante da me, abbassando lei lo sguardo stavolta.
"Non posso darti tutti i torti" sentenziò, alzando poi lo sguardo nei miei occhi "Mi sono comportata da vera cogliona, lo ammetto, ma devi credermi quando dico che voglio te" afferrò le miei mani nelle sue "Dammi la possibilità di dimostrarlo" portò lo sguardo nel mio e da lì potei capire tutta la sincerità con cui lo aveva detto.
"Ti credo" affermai con un piccolo sorriso, prima di sentire le sue labbra sulle mie in un piccolo e dolce bacio.
"Ora sarà meglio alzarci se non vogliamo farci trovare ancora a letto" disse alzandosi e chiudendosi in bagno.
Sospirai, decidendo di fidarmi ancora una volta della cubana, sperando che questa era la decisione giusta.
Ma forse non si è mai davvero convinti come si dice.
-
Una volta pronte scendemmo a fare colazione. Sperando di trovarle tutte e tre lì in modo da aggiornarle sul risvolto che avevamo avuto io e la cubana.
Eravamo arrivati a Berlino la sera scorsa, e dal momento in cui eravamo arrivati in hotel, ci eravamo chiuse nelle stanze, stanche dal viaggio, quindi non ci vedevamo dalla sera precedente.
"Finalmente le due piccioncine ci degnano della loro presenza!" Esclamò, battendo le mani, Dinah, con fare scherzoso ma altrettanto malizioso.
Stavo per ribattere quando Camila rispose per prima.
"Si, e ti dirò di più, le due piccioncine hanno dormito insieme stanotte, e anche i giorni precedenti"Normani e Ally spalancarono le bocche, sorprese, Dinah, la solita Dinah Jane Hansen, continuò a guardarci maliziose, per niente sorpresa "Hai capito le due sporcaccione!" Esclamò "Ora so a chi appartenevano le urla di questa notte"
"Guarda che non abbiamo fatto nulla, solo dormito" spiegai, sospirando arresa all'idea che Dinah sarebbe rimasta la stessa Dinah anche fra cent'anni.
"Certo certo, e io non ho tremila nomi"
"Infatti ne hai tremila e uno" scherzò Normani, facendoci ridere.
"Taci Kordei!" Si finse offesa, incrociando le braccia sotto al petto.
"Ora ricominciano" sospirò Ally, portandosi una mano sulla fronte, con fare afflitto.
"Siete delle cretine!" Esclamò, ma neanche il tempo di dirlo che ci buttammo tutte su di lei, abbracciandola, in modo da farla riprendere.
"Quindi in pratica siete fidanzate anche nella realtà?" Chiese per avere una conferma la mora.
"Beh in realtà non lo so" rispose arricciando il naso la cubana.
"Come no? Ti ho dato anche l'anello!" Ribattei, indicando appunto l'anello che aveva al dito.
"Si! Ma questo me lo hai dato solo per mettere a tacere le voci che parlavano del tuo tradimento, non è un vero anello di fidanzamento" affermò, guardandomi ovvia.
Rimasi a guardarla confusa, ma poi capii cosa in realtà volesse "Ho recepito il messaggio" alzai le mani, nascondendo un sorriso divertito.
"Primi litigi di coppia!" Esclamò la polinesiana, inteomettendosi per l'ennesima volta nei discorsi altrui.
"Non stiamo litigando"
"Dovete sempre contraddirmi?"
Quando finalmente si calmò, non senza minacciarci di non parlarci più se l'avessimo contraddetta ancora e presa di nuovo in giro sui suoi tanti nomi, riuscendo persino a stare cinque minuti senza parlare, tornó all'attacco, senza perdere occasione per metterci in imbarazzo, come al solito.
"Quindi adesso Lauren non dovrà più trovare ragazze nei bagni per soddisfare le sue fantasie sessuali e Camila non dovrà aspettare che il suo fidanzato/scimmia venga a trovarla per soddisfare le sue"
"Dinah!"
"Aggiungiamo che siamo anche fortunate che dovremmo stare ancora per delle settimane in hotel e non nel bus, sai che notti insonni e che traumi a dover sentire Camila la passiva urlare a Daddy Lauren di muovere più velocemente le dita... o usate un pene di plastica?"
"DINAH!"
"Concludo col dire che sono contenta di non dovervi più vedere con i musi lunghi, ma vi prego di chiamarmi se nel caso vorreste fare una cosa a tre, sono molto brava con le mani... e con la lingua" concluse con l'occhiolino.
"DINAH! Puoi gentilmente smetterla?" Le urló contro Normani, guardandola disgustata.
Io e la cubana la guardammo allibite, non sapendo cosa dire.
"Dio ti benedica e ti porti sulla giusta via" mormorò Ally, nascondendo il viso dietro le mani.
"Non ho detto niente di male! Cioè avete visto che culo cubano che hanno queste due?" Si difese, guardandoci maliziosa.
"Questa conversazione sta diventando imbarazzante" dichiarò Camila, alzandosi "Credo che me ne tornerò in stanza prima che la situazione peggiori"
"Credo che ti seguirò anch'io" mormorai, imitandola.
"Lo dite solo perché dovete fare le vostre cose" affermò la polineasiana, continuando guardarci maliziosa.
"Continua a credere quello che vuoi" borbottò la cubana, alzando gli occhi al cielo.
"Va bene! Fate come volete!" Alzò le mani in segno di resa "Ma devo chiedervi una cosa"
"Dici" sospirai, sapendo che ne avrebbe detto una delle sue.
Si sporse sul tavolo, poggiando le braccia sulla superficie per avvicinarsi a noi, e con il solito sguardo malizioso, che non l'aveva abbandonata per tutto il tempo, disse "Ci state per una cosa a tre?"
"DINAH!"
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Find u Again (Camren)
FanfictionImmaginate se un giorno le Fifth Harmony fossero costrette a fare una reunion. Come pensate reagirebbero ritrovandosi davanti la ragazza, ormai quasi adulta, che uscì dal gruppo il 18 dicembre 2016? Ma soprattutto come pensate reagirebbe la ragazza...