15 - Destino?

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Dopo essermi calmata avevo aiutato Alex a prendere le sue cose, poi avevo prenotato un volo per la mattina successiva, in modo da arrivare a Miami e trascorrere le vacanze natalizie con i miei.

Per tutte le due settimane avevo evitato ogni domanda da parte dei miei riguardo la mia relazione con Alex, non me la sentivo di dire la verità, in qualche modo sentivo che continuare a credere di stare con lui mi desse un porto sicuro dove tornare, ma forse dovevo iniziare a staccarmi da questa fantasia, ormai non era più la realtà.

E questo lo capii quando mia madre si sedette vicino a me sugli scalini sotto la veranda, l'ultima sera prima di partire.
All'inizio continuai a fumare tranquillamente, ma quando mi voltai, anche se solo per un breve periodo, capii dallo sguardo che mi rivolse che lei sapeva.

"Non ti vedrò per i prossimi mesi, non credi che meriti di sapere la verità?" Chiese, guardandomi con il suo solito sguardo materno che la caratterizzava.

Sospirai, buttando fuori l'aria prima di risponderla, in totale sincerità "Io e Alex ci siamo lasciati"

Rimase perplessa, guardandomi con sguardo confuso "Perché? Andavano bene le cose tra di voi no?"

"Si, ma fra un po' succederà una cosa che lui non condivide e non posso dargli torto, così abbiamo deciso di chiuderla qua" ammisi con un'alzata si spalle.

"Cosa succederà?"

Tentennai un po', non sapendo se era corretto dirlo, ma era mia madre, con chi dovevo confidarmi se non con lei?
"Simon mi ha costretto a fingere una relazione con Camila"

"COSA?" Urlò, spalancando gli occhi.

Annuii per confermare quello che avevo appena detto, fissando un punto a casa davanti a me.

"E Camila come l'ha presa?" Chiese. Aveva sempre avuto un debole per lei, come tutta la mia famiglia in realtà. Infatti non ci ero stata male solo io quando se ne andò, ma anche loro.

"Come dovrebbe prenderla? Siamo costrette a farlo" risposi ovvia, cacciando uno sbuffo.

"E tu come ti senti?"

"Come dovrei sentirmi?" Ridacchiai sarcastica "All'imporvviso è piombata nella mia vita distruggendo tutte le mie certezze, e come se non bastasse ho anche rotto con il mio ragazzo per questa cazzata"

"Magari questa è una seconda opportunità per voi due, non credi?" Sorrise, accarezzandomi il braccio.

"Quale seconda opportunità mamma? Lei sta con Shawn, ma anche se non lo fosse, non le darei una seconda chance per farmi di nuovo del male" ammisi sincera.

Mi alzai, pulendomi il pantalone dalla polvere, guardando un ultima volta la luna, particolarmente splendente quella sera.

"Non siete più delle bambine, e poi un amore come il vostro non si può cancellare facilmente" si alzò anche lei, imitando i miei gesti "L'hai detto anche tu che solo guardandola ha distrutto tutte le tue certezze"
Si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia e augurandomi la buonanotte mi lasciò sola, a riflettere sulle sue parole.

Forse aveva anche ragione, ma ero determinata a non cascarci una seconda volta, se mi aveva fatto del male in passato, poteva farlo anche un'altra volta, e poi lei era felice con Shawn, non sarebbe potuto mai succedere nulla. Avremmo finto questa relazione, fingendo felicità davanti le telecamere, poi una volta finita questa idiozia, saremmo tornate a non rivolgerci più la parola, ognuna avrebbe continuato la propria vita.

Rimasi giusto per un'ultima sigaretta prima di entrare dentro casa e andare a dormire.

Il mattino successivo salutai tutta la mia famiglia, recandomi poi all'aeroporto prendendo il primo volo per Toronto.
Già solo nominare quella città mi dava un senso di nausea, speravo solo di non assistere a scene sdolcinate tra i due, non avrei sopportato una cosa del genere, non davanti ai miei occhi.

Quando arrivai era ormai notte, raggiunsi l'auto che mi avrebbe portato all'hotel in cui avremmo alloggiato. Erano già tutte nelle loro stanze per riposarsi quando arrivai. Mi avvicinai alla reception per chiedere le chiavi e mi avviai all'ascensore.

Una volta arrivata davanti la mia stanza, aprii velocemente la porta, infilandomi all'interno.
Quello che trovai però non era quello che mi aspettavo di trovare.

Spalancai gli occhi, restando immobile non riuscendo a fare nessun movimento. Deglutii un paio di volte, non riuscivo a staccare gli occhi da quell'immagine divina.

Ma poi tutto finì. Si voltò nella mia direzione, spalancando anche lei gli occhi quando mi vide.
Vidi il rossore farsi spazio sulle sue guance e scommetto che anch'io ero rossa, mentre cercava di coprirsi con il mini asciugamano che aveva.

"Scusa!" Esclamai, coprendosi immediatamente gli occhi con le mani.

"C-che ci f-fai qui?" Chiese imbarazzata.

"Sarebbe più corretto chiedere che ci fai tu qui, si dia il caso che questa sia la mia camera" risposi, voltandomi per permetterle di vestirsi.

"Ti sbagli, questa è la mia"

"Jessica mi ha dato la chiave di questa stanza" ribattei, mostrandole le chiavi.

"E chi diavolo è Jessica?" Sentii il tono farsi più duro, dovuto forse al fatto che si stesse vestendo.

"La ragazza della reception"

"E come conosci il suo nome?" Chiese con lo stesso tono, avvisando di potermi voltare.

"Ho semplicemente letto la targhetta" risposi stranita dal suo comportamento.

"Beh allora va dai e dille che si è sbagliata" sentenziò, dandomi le spalle per sistemare i vestiti sparsi un po' in giro per la stanza.

"Perché io? Sei tu che sei nella mia stanza"

"Questa è la mia stanza e poi sono comunque arrivata prima" ribatté, allargando le braccia.

Sbuffai, afferrando di nuovo la valigia e uscendo. Scesi velocemente raggiungendo la donna.

"Mi scusi, ma deve esserci stato un errore, quella camera è già occupata"

"Oh! Mi dispiace, ma non abbiamo più camere, anche le sue amiche hanno dovuto dividerla" rispose gentilmente.
Annuii ringraziandola e tornando in stanza.

"È l'ultima cosa che vorrei credimi, ma non ci sono più stanze e non me la sento di svegliare le altre" affermai alzando le mani.

"Cosa? Non è possibile!" Esclamò, ma sotto sotto la vidi fare un piccolo sorriso.

Restai perplessa, ma non ci feci caso più di tanto. Poggiando la valigia su di una sedia per prendermi il cambio.

"Vado a farmi una doccia" l'avvisai, chiedendomi nel bagno.

Quando uscii ero già pronta per infilarmi nel letto, ma solo in quel momento mi resi conto che c'era solo un letto matrimoniale.

"Mi hai visto nuda neanche un'ora fa, non dirmi che ti spaventa dormire insieme" la sentii parlare, probabilmente mi aveva visto titubante.

"Ho chiuso subito gli occhi" ribattei, avvicinandomi alla mia parte di letto.

La vidi alzare le sopracciglia "Fai schifo a mentire"

"Me lo dicono in tanti, ma ci sono volte in cui alcuni ci credono" dissi allusiva, mettendomi sotto le coperte seduta, poggiando la schiena alla tastiera del letto, imitando la sua posizione.

"Mi sembra ovvio. Sono tutti troppo presi dal tuo fascino"

La guardai sgranando gli occhi per la sua affermazione. Ebbe la stessa reazione anche lei quando si accorse di ciò che aveva detto.

"S-Scusa"

"Tranquilla" la fermai alzando una mano "Credo sia meglio dormire"

"Lo credo anch'io"

Mi infilai sotto le coperte sperando di riuscire a prendere sonno, ogni giorno succedeva qualcosa che me lo rendeva sempre più difficile.

Forse però aveva ragione mia madre, faceva tutto parte del destino. Una seconda chance. Ora spettava solo a me coglierla o ignorarla, ma non ero ancora pronta per questa scelta.

Auguri di buon anno, vi auguro un felice anno nuovo😘🌹

Find u Again (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora