19 - Ammissioni

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"Dinah potresti smetterla di urlare?" Dissi esasperata, alzando gli occhi al cielo.

"Non ci credo! Vi siete baciate!" Continuò a emettere gridolini, saltando per tutta la stanza.

"Vorrei sapere a cosa pensavo quando te l'ho detto" sbuffai, capendo di aver fatto un grosso errore a raccontare, proprio a lei, quello che era successo tra me e la cubana.

Quando l'avevo raggiunta, quella stessa sera della nostra litigata, avevo solo bisogno di sfogarmi, e dal momento che Ally già dormiva, Normani era chissà dove, e la cubana, anche se non ci sarei mai potuta andare, era andata a casa di Shawn, la polinesiana era l'unica da cui potessi andare.

Le avevo raccontato tutto, o meglio, le avevo detto del bacio, del fatto che dopo mi avesse ignorata per diversi giorni, della nostra uscita imposta da Simon e di come la situazione era peggiorata ulteriormente quel pomeriggio.

Tutto mi sarei aspettata, tranne che si sarebbe messa a saltare, rischiando di farci cacciare per il baccano che probabilmente stava facendo a chi alloggiava nella stanza sotto la sua.
Urlava cose tipo "Le Camren sono tornate!" e cose simili.

La guardavo chiedendomi quando avrebbe smesso per dire qualcosa in mio aiuto, ma era pressoché impossibile che la smettesse subito.

Finalmente, dopo dei buoni dieci minuti, si stravaccó sul letto, al mio fianco, ammettendo di aver smesso solo perché stanca.

"Ora puoi dirmi qualcosa che mi aiuti?" Le chiesi, pregandola con lo sguardo.

"Vuoi che sia sincera?" Annuii, permettendole così di continuare a parlare "Siete due complete coglione!"

La guardai corrucciata, seguendola con lo sguardo mentre si metteva seduta.
"Ma soprattutto tu sei ancora più cogliona" mi puntò il dito contro.

"Non ho mai ricevuto tutti questi complimenti in un minuto" sentenziai sarcastica, ma, come sempre, mi ignorò, continuando il suo discorso, se così possiamo definirlo.

"Rispondi sinceramente, tu la vuoi?" Mi chiese guardandomi fisso negli occhi.

Deglutii un paio di volte, non sapendo cosa rispondere. Ma la risposta la sapevo eccome, l'avevo sempre saputa, mi ero solo imposta di far finta di non conoscerla.

"Lauren, tu vuoi lei, si o no?" Mi rifece la domanda senza batter ciglio, così seria che mi mise in soggezione, ma era inutile continuare a mentire, soprattutto dovevo smettere di mentire a me stessa.

"Si" sussurrai, puntando lo sguardo verso la finestra, alle sue spalle.

"Non ho sentito" proclamò, costringendomi a riportare lo sguardo su di lei.

"Si che voglio lei, cazzo!" Mi alzai di scatto, sentendomi più leggera, sentendo di essermi finalmente liberata di un peso.

"La volevo prima che se ne andasse e la voglio ora che è tornata" dichiarai, con un sorriso vittorioso, per essere finalmente riuscita ad ammettere la realtà, volevo Camila.

Ma poi mi ricordai che la ragazza in questione, mi aveva espressamente detto di amare Shawn, e in questo momento era anche a casa sua, a fare chissà cosa. E io ero qui, senza poter far nulla per impedirlo.

"Bene! Allora va e riprenditela" si alzò anche Dinah, avvicinandosi e prendendomi per le spalle.

"Come faccio? È impossibile! Lei vuole Shawn, ha detto che lo ama e ora è da lui"

"Dio Lauren! È stata lei a baciarti, è stata lei a dirti che era quello che le serviva per essere felice. Come fai a dire che è impossibile se non ci provi? Apri gli occhi e vai a riprendertela!" Mi scosse, facendo accendere una speranza in me. Forse avevo ancora una possibilità.

"D'accordo! Sarà di nuovo mia" affermai con convinzione. Sarebbe stato più facile a dirsi che a farsi, ne ero consapevole, ma non l'avrei lasciata andare, non questa volta.

Abbracciai la bionda, ringraziandola per avermi fatto aprire gli occhi su ciò che realmente sentivo e volevo e raggiunsi la mia camera, pensando ad un modo per riprendermi la cubana. Alla fine decisi che l'unico modo era quello di parlare il prima possibile per dirle quello che provavo, nel peggiore dei casi avremmo continuato ad ignorarci. Come poteva andare peggio di così?

Mi addormentai con questo pensiero fisso in testa, aspettando con ansia il mattino successivo.

Quando mi sveglisi era una bellissima giornata, mi alzai di fretta andando subito a chiudermi nel bagno per una doccia veloce. Indossai un paio di jeans neri con una felpa, mi legai i capelli in una coda alta e infilai il resto delle mie cose nella valigia, dal momento che saremmo dovuto partire quel pomeriggio.

Una volta finito, scesi nella hall per incontrare le ragazze, ma quando mi accorsi che la cubana non era con loro, ci rimasi male, avrei dovuto parlarle più tardi.

Cercai di fare l'indifferente, ma la curiosità prese il sopravvento come sempre "Dov'è Camila?"

"È ancora da Shawn, visto che oggi partiamo, volevano stare il più possibile insieme, verrà oggi pomeriggio" mi avvisò Normani.

Annuii, lanciando uno sguardo a Dinah, poi tornai nella mia camera, ripensando se era la cosa giusta quella di dirle la verità.

Rimasi chiusa per tutta la mattinata, saltando anche il pranzo, troppo impegnata a pensare e ripensare alla cubana.

Ad un certo punto sentii il cellulare squillare, ma in realtà era solo un messaggio da Dinah che mi avvertiva che Camila era tornata in hotel.

Mi alzai, ma rispetto alla mattina ero molto più titubante di volerlo fare sul serio, alla fine mi decisi ad andare da lei.

Percorsi il corridoio a passo felpato, ancora indecisa, una volta davanti la sua porta rimasi a fissare la maniglia per un tempo indefinito, poi presi coraggio e bussai, due tocchi.

Dopo poco la porta si aprì, rivelando la figura della cubana in tutta la sua bellezza. Posso dire che mi era mancata?

"Ciao" la salutai imbarazzata, facendole cenno di poter entrare.
Si mise di lato per farmi passare e richiuse la porta, raggiungendomi e continuando a sistemare la valigia.

"Volevo dirti una cosa" dichiarai, prendendo un respiro profondo, ma commisi l'errore, o forse fu un segno, di guardarle le mani.

Restai a fissare l'oggetto al suo dito per diverso tempo, che lei si voltò per capire il perché non stessi dicendo più niente.
Quando vide la direzione del mio sguardo, capì cosa stessi guardando e si tirò la manica della felpa fino a coprirlo.

"Te l'ha dato Shawn?" Chiesi, guardando lei questa volta.

Annuì, guardandomi con sguardo triste "Mi ha chiesto di sposarlo"

In un attimo il mondo intero mi cadde addosso, se prima avevo una minima possibilità di averla di nuovo con me, ora non ne avevo nessuna, solo dolore.

"Congratulazioni!" Riuscii a dire, sperando di non farle accorgere della mia voce rotta.

Senza dire più nulla mi avviai verso la porta, pronta ad andarmene, prima di farle vedere i miei occhi lucidi, sul punto di piangere.

"Aspetta! Non dovevi dirmi qualcosa?" Mi chiese con una punta di speranza.

Mi fermai di colpo, voltandomi piano nella sua direzione "Non ha più importanza ormai"

Probabilmente aveva visto le mie lacrime, ma poco mi importava in quel momento. Lei era andata avanti, ero solo io la povera illusa che ancora credeva in qualcosa che non sarebbe mai più esistito e forse non era mai esistito.


Salve bella gente, spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio🌹

Find u Again (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora