33 - Momenti

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Mi lamentai, ancora ad occhi chiusi, avendo la luce del sole che mi colpiva diretta sugli occhi. La sera precedente avevo dimenticato di chiudete la tapparella e questo mi era costato rovinarmi la mia dormita.

Sbuffai, voltandomi su di un lato, per tentare di nascondermi dalla luce, accoccolandomi più vicina alla cubana, che era ancora nel mondo dei sogni.

Iniziai a strusciare il naso contro la sua spalla, lasciando qualche bacio qua e là, fino a quando non la feci svegliare.

Aprì lentamente gli occhi, sorridendo quando mi vide. La imitai, lasciandole subito un bacio veloce sulle labbra.

"Buongiorno dormigliona"

"Perché che ore sono?" Mi chiese stroppiciandosi gli occhi, ancora assonnata per la notte movimentata che avevamo avuto.

"Non ne ho idea" risposi alzando le spalle, tornando a lasciarle dolci baci su tutto il viso.

"Allora possiamo far finta che sia ancora presto e stare abbracciate ancora per un po' nel letto" sussurrò, posando una sua mano sulla mia guancia per lasciarmi una carezza.

Sorrisi baciandole il naso "Potremmo, ma forse dovremmo tornare in hotel dalle altre, altrimenti ci danno per disperse"

Dalle sue labbra uscì un lamento frustrato e non potetti evitare di sorridere davanti tanta tenerezza.

"L'unica cosa che mi consola è che stasera potremo dormire di nuovo insieme" affermò, tirandosi su con uno slancio.

"Ormai siamo fidanzate a tutti gli effetti" dichiarai con un sorriso a trentadue denti, prendendola per i fianchi e facendola stendere di nuovo, iniziando a baciarla con passione.

"Non avevi detto che dovevamo alzarci?" Mi chiese ansimando.

"Non me lo ricordo" una risata lasciò le sue labbra, contagiando anche me.

Mi soffermai a guardarla, sorridendo felice. "A cosa pensi?" Mi chiese, baciandomi la guancia.

"Mi stavo chiedendo come sono riuscita a stare tre anni senza te, visto che starei tutto il giorno per tutti i giorni a guardarti, baciarti, senza mai stancarmi"

"Vuoi farmi piangere di nuovo?" Mi chiese sorridendo anche lei, ma con gli occhi lucidi.

"Non vorrei mai farti piangere. Ti prometto che farò di tutto per farti ridere sempre, prometto che non ti farò mai soffrire e che ti amerò fino a quando sarò su questa terra" dichiarai, catturando le sue labbra nelle mie.

"Ti prometto che farò anch'io di tutto per farti felice e che ti amerò per sempre" affermò, baciandomi lei stavolta.

"A me basta averti accanto e sono già felice"

Purtroppo, però, alcune promesse non sono fatte per essere mantenute.

Quando tornammo in hotel era già ora di pranzo, quindi raggiungemmo le altre direttamente nel ristorante dell'hotel.

"Finalmente! Credevamo che vi eravate perse" esclamò Normani.

"Beh se sono state tutta la notte a fare sesso, mi sembra ovvio che si sono svegliate tardi" si intromise Dinah, con sguardo malizioso.

"Possiamo evitare di fare commenti su tutto? C'era traffico" dissi, sedendomi accanto alla bruna, seguita dalla cubana.

"Queste sono solo prove che ho sempre ragione" continuò la polinesiana.
"Allora Camilita, piaciuta la sorpresa?" Chiese poi rivolta alla cubana, ammiccando.

"Puoi smetterla di chiamarmi Camilita?" Finse un sorriso ironico, guardandola male.

"Certo!" Rispose con un sorriso che non prometteva niente di buono "Posso sempre chiamarti Camila la passiva"

Find u Again (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora