40 - Visite inaspettate

1.5K 73 0
                                    

Il mattino dopo, come previsto, mi svegliai in un letto vuoto con un forte mal di testa.
Non ricordavo granché della notte precedente e di quello che era successo, sapevo solo che la cubana mi aveva aiutato a tornare in camera e che era restata con me per via della febbre, niente di più.

Non ricordavo se le avevo detto la verità o avevo continuato a dire idiozie, non sapevo cosa avevo combinato, ma ero decisa a scoprirlo. Non poteva finire così.

Provai ad alzarmi, ma il di testa non ne voleva sapere di smettere, quindi mi ritrovai a chiudere gli occhi, sperando che mi passasse subito.

Dopo poco sentii la porta aprirsi e una figura femminile entrare. Sperai con tutta me stessa che fosse la cubana, ma cosa potevo pretendere, probabilmente la sera prima le avevo detto qualcosa di sbagliato. Non posso negare che però rimasi delusa quando vidi che si trattava di Ally e non della mora.

"Come ti senti?" Mi chiese avvicinandosi al letto, porgendomi poi un bicchiere con un'aspirina.

"Ho la testa che sta per scoppiarmi, non bastava solo la sbronza, ma doveva salirmi anche la febbre" mormorai scocciata, afferrando il bicchiere dalle mani della bionda.

"Potevi anche evitare di bere così tanto, se non ci fosse stata Camila non so cosa ti sarebbe successo" affermò, sedendosi al mio fianco.

"Te lo ha detto lei?" Le chiesi, appoggiando la testa sul cuscino.

Annuì "È stata con te fino alle sei di questa mattina"

"Davvero?" Chiesi sorpresa, non aspettandomi che sarebbe stata per davvero, con me, tutta la notte.

"A quanto pare nonostante ti odi, non può fare l'indifferente"

"Per caso ti ha riferito anche cosa le avrei detto ieri notte? Perché non ricordo e non vorrei aver peggiorato la situazione" chiesi con una punta di timore nella voce.

"No! Mi ha detto solo di portarti una aspirina e di controllare che stessi bene" rispose, facendo un piccolo sorriso incoraggiante.

Rimasi per un po' in silenzio, sforzandomi di ricordare, ma alla fine ci rinunciai, dovevo solo sperare che me lo dicesse lei, cosa alquanto improbabile.

"Dovrei andare a ringraziarla" mormorai, mettendomi, con fatica, seduta.

"Tu non vai da nessuna parte finché non ti passa la febbre" mi ordinò, spingendomi all'indietro per farmi mettere di nuovo sotto le coperte.

"Oh, andiamo Ally! Sto bene!"

"Ma se sei rossa come un peperone e scotti neanche fossi una stufa" incrociò le braccia, guardandomi con fare materno, come il suo solito.

Roteai gli occhi, facendo uscire un sonoro sbuffo dalle mie labbra, a quanto pare non voleva neanche andarsene, quindi rinunciai all'idea di andare da Camila.

"Ti va un film?" Mi chiese dopo un po', prendendo il computer senza aspettare una mia risposta.

"Perché chiedi se già lo hai deciso?" La guardai con un sopracciglio alzato, cercando di non scoppiare a ridere per la faccia che fece.

"Tanto avresti detto comunque di sì, ho solo anticipato i tempi" rispose ovvia, entrando su Netflix.

"E se io avessi detto di no?"

"Non lo avresti detto" affermò sicura, scegliendo attentamente un film decente.

Ovviamente guardare un film con Ally significava che doveva trattare di argomenti soft, possibilmente che trattava di suore e chiese. E infatti...

"Sul serio Ally?" La guardai perplessa "Un documentario sulla vita del Papa?"

"Guarda che è molto costruttivo" rispose decisa, premendo su play.

"Certo! Ti insegna come pregare?" Chiesi ironica, sbuffando.

"Taci Jauregui!" mi zittì, troppo presa dal documentario.

Mi misi una mano sulla faccia, ma la tolsi subito appena la bionda mi lanciò uno sguardo assassino, prestando subito attenzione allo schermo, ma ovviamente mi addormentai dopo soli cinque minuti.

Al mio risveglio era già pomeriggio, la testa faceva ancora male, ma la febbre era scesa leggermente.

Mi misi seduta, e, constatato che Ally se ne era andata, presi in considerazione l'idea di andare dalla cubana, così mi alzai.

Afferrai i primi vestiti a caso, ma vedendomi allo specchio vidi in che stato deprolevole mi trovavo, così decisi di farmi una doccia veloce, nonostante non stessi completamente bene.

Uscii fuori dalla stanza, percorrendo il corridoio che mi avrebbe portato alla camera della cubana, ma come sempre niente va come deve.

"Non avevi la febbre tu?"

Sentii una voce alle mie spalle, mi voltai piano, trovando Dinah, con le braccia incrociate, a guardarmi con un sopracciglio alzato.

"Si! Ma volevo ringraziare Camila per ieri" risposi sinceramente.

"Beh, risparmiati di arrivare alla sua stanza. Lei non c'è" mi avvertì, venendo poi nella mia direzione, solo per raggiungere la sua camera.

"E dov'è?" Chiesi stupita, stava diluviando fuori, dove poteva essere mai andata.

"È uscita con Shawn" rispose sintetica, intenta ad aprire la porta.

Spalancai gli occhi per lo stupore "Shawn è qui?"

La vidi annuire con la testa, per poi voltarsi verso di me "Dovevano discutere delle cose insieme ai loro manager, non ci ha detto altro"

"Oh, ok" rimasi senza parole, perché doveva esserci sempre qualcuno a rovinare i miei piani?

"Stai bene?" Mi chiese la polinesiana, avendo visto che mi ero irrigidita dopo quella rivelazione.

"Certo!" Affermai, cercando di moderare il tono e non sembrare troppo acida.

Non potevo farci nulla se odiavo profondamente quel ragazzo, soprattutto ora che era tornato quando io e la cubana eravamo in un periodo no, ma mi preoccupava ancora di più il fatto che avevano una specie di riunione con i loro manager.

Feci comunque finta di nulla, avvertendola che sarei tornata in camera. E così feci. Solo che ad aspettarmi fu un'altra bellissuma sorpresa.

"Che ci fai tu qua?"

"È così che si saluta?" Mi sorrise con un ghigno, allargando le braccia per abbracciarmi.

Per fortuna, nonostante non fossi ancora totalmente ok, riuscii a sottrarmi subito "Ripeto: cosa ci fai tu qui?"

"Passavo di qui e ho pensato di venirti a trovare, soprattutto ora che stai passando un periodo no" affermò, sempre con quel sorriso ironico.

"Chi te lo ha detto?" Chiesi mettendomi subito sulla difensiva.

"Calma, calma! Sono qui per aiutarti" alzò le mani in segno di resa.

"Aiutarmi in cosa?" Iniziai ad alterarmi, continuando a non capire cosa volesse, ma soprattutto perché era qui.

"So che Alex ti sta ricattando, bene! Io potrei aiutarti" spiegò brevemente, sedendosi sul letto, come se fosse la sua camera.

"Tu che aiuti me? Questa mi è nuova" dichiarai ironica, non credendo minimamente a quello che stava dicendo.

"Facciamo così, io ti dico cosa ho in mente di fare, tu mi ascolti, ci pensi, e poi, se ti va, me lo fa sapere e ci mettiamo d'accordo"

"E tu cosa ci guadagni?" Chiesi sapendo bene che non avrebbe fatto mai nulla senza avere qualcosa in cambio.

"Vedrò quel coglione chiuso in galera" affermò con un sorriso sadico, da mettermi i brividi.

"È legale questa cosa, si?"

Sbuffò, prima di rivolgersi di nuovo a me "Ovvio che è legale! Per chi mi hai preso?"

"D'accordo, parla"

Siamo quasi alla resa dei conti. Chi pensate che sia questa misteriosa persona? Fatemelo sapere nei commenti. Alla prossima🌹

Find u Again (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora