18 - Discussione

2.7K 106 4
                                    

Erano passati esattamente tre giorni da quando io e Camila ci eravamo baciate. Da quella notte non mi aveva più rivolto la parola. Erano stati tre giorni di pausa dai concerti, ma di prove su prove per il tour che ci aspettava in Europa. Dal momento che saremmo partite fra due giorni per la prima tappa, nel frattempo avevamo prolungato la nostra tappa a Toronto, per fortuna però si erano liberate delle stanze, quindi ne avevamo tutte e cinque una diversa.

All'inizio avevo pensato che non mi parlava perché era troppo concentrata per le prove, ma poi mi resi conto che semplicemente mi stava ignorando.

Ero arrabbiata, con lei perché prima mi aveva fatto un discorso sulla felicità, poi mi aveva baciato nonostante le avessi detto che era sbagliato e in più mi aveva detto che quella per lei era la felicità, e dopo mi ignorava, senza darmi una spiegazione che la giustificasse, ma soprattutto ero arrabbiata con me stessa perché le avevo permesso di baciarmi.

A distrarmi dai miei pensieri fu Simon, che entrò nella sala prove interromoendoci.

"Annuncio speciale" scherzò, ma rise soltanto lui. Lo guardammo tutte scocciate, sapendo che sicuramente ne avrebbe sparata una delle sue.
"Sempre una bella accoglienza ragazze"

"Potresti dirci direttamente quello che devi senza cercare di fare il simpatico?" Sbottai, ero già nervosa e arrabbiata per tutta la situazione con la cubana, ci mancava solo lui. Ovviamente aveva il dono di venire sempre nei momenti meno opportuni.

Rise forzatamente, lanciandomi uno sguardo sinistro, ma lo ignorai come sempre, era un'abitudine ormai.
"Dal momento che voi non vi decidete a far nulla per il nostro accordo, sono venuto ad avvisarvi che fra un'ora dovete andare al bar qua dietro, dei fotografi saranno già li in modo da farvi delle belle foto. Vi raccomando non mettetevi troppo in posa"

"Non credo sia il momento adatto" affermai, guardando con la coda dell'occhio la cubana.

"Ma ragazze! Adesso che potete uscire allo scoperto senza dovervi nascondere, fate comunque storie? Cosa vi succede?" Chiese, con quel sorriso sornione che ti fa solo venir voglia di prenderlo a sberle.

Forse fu la rabbia a parlare, anzi, quasi sicuramente fu lei, ma mi voltai verso la cubana e con tono di sfida dissi
"Succede che le cose cambiano"

In risposta mi guardò con sguardo ferito, e quasi mi pentii di averlo detto, ma subito dopo mi obbligai ad ignorarla, di certo lei non si preoccupava più di tanto di ferirmi, dal momento che continuava a farlo.

"Beh avete comunque firmato un contratto. Siate puntuali" ci fece l'occhiolino, dopodiché se ne andò come era venuto.

"Stronzo!" Esclamai a bassa voce per non farmi sentire da Ally e subirmi una ramanzina.

"Io mi chiedo ancora come abbiamo fatto a sopportarlo per tutto questo tempo" disse Normani.

"Non sei l'unica che se lo chiede" affermai con un sospiro "Credo sia meglio smettere per oggi"

"Lo crediamo anche noi" confermarono le altre, eccetto Camila che continuava a stare in silenzio.

Una volta tornate in hotel, mi feci una doccia veloce, indossando un paio di jeans con un maglioncino e scesi nella hall per aspettare la cubana.

Non ci eravamo messe d'accordo a che ora incontrarci, ma mancavano solo dieci minuti, sarebbe dovuta scendere da un momento all'altro.

Infatti dopo pochi minuti la vidi venire nella mia direzione. Indossava anche lei un jeans con una felpa.

"Possiamo andare" dissi, visto che lei non accennava a rivolgermi la parola.
Indossai i miei occhiali da sole, nonostante fossimo ancora in inverno non uscivo mai senza, e ci incamminammo verso il bar scelto da Simon.

Find u Again (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora