Il viaggio in biplano durò più del previsto, oltre due ore e mezza. Questo perché dovevano cercare di nascondersi tra le nuvole, cercare di non attirare troppo l'attenzione di aerei da guerra che, quasi sicuramente, avrebbero incontrato avvicinandosi sempre di più a Verdun.
Da lassù, Amelia notò come la regione francese appariva minuscola, quasi inesistente. Eppure, in un punto non ben definito, suo marito e suo fratello stavano lottando per le proprie patrie, per garantire, ad uno dei due schieramenti, la vittoria sicura. Fortuna che il suo corpo era, in parte, ancora quello di una ragazzina, minuto, snello, e si strinse al fratello durante tutta la durata del volo. Non dormì mai, passò gran parte dei minuti ad osservare come lo manovrava, a rubare con gli occhi. Un giorno l'avrebbe pilotato da sola ed era giusto che sapesse come fare. Perché ci sarebbe stato, quel giorno, se lo sentiva. Il giorno in cui sarebbe tornata a casa, nella sua America, sana e salva insieme ai suoi fratelli.
Samuel non parlò mai, anche perché avrebbe dovuto urlare con il rumore del motore del biplano e delle sue eliche. E visto che dovevano tenersi nascosti il più possibile, era meglio tacere. Dopo un anno, tornava ad assaporare il pericolo, tornava ad abbracciare la morte ad ogni passo che faceva. E, stavolta, non ci sarebbe stato tempo per rimediare agli errori. Nessuno gli avrebbe salvato la vita, una seconda volta. Con la coda dell'occhio, spesso e volentieri, volgeva un'occhiata ad Amelia, scoprendosi sempre più sorpreso del suo coraggio, della sua tenacia e testardaggine. Anche quando, arrivati sul punto dell'atterraggio, non molto lontano dalla cittadina di Spincourt, non ci fu mai pentimento nel suo sguardo. Solo un luccichio di felicità negli occhi, rendendoli lucidi per il freddo e l'eccitazione, neanche se fossero stati invitati ad un ricevimento di gala.
Anche quando spense il motore, Samuel fu quasi certo che, quando Cameron avrebbe scoperto la presenza di Amelia sul territorio nemico, gli avrebbe assestato un bel cazzotto in pieno viso. E, in quel caso, se lo sarebbe proprio meritato.
"Il posto è questo." Decretò Samuel, guardandosi intorno alla ricerca di dettagli che potessero suggerirgli una conferma. Una grande distesa deserta, poche piante spoglie, e un ruscello che divideva due pezzi di terra come una trincea. Sì, il posto era quello descritto da Cameron.
"Ed ora?" Chiese sua sorella, smontando dal biplano con agilità.
"Ed ora tu te ne stai buona qui, mentre io avvertirò Cameron della tua presenza." Le rispose, imitandola e scendere dal velivolo. Si mise in spalla una logora borsa militare e le puntò l'indice contro. "Se avrò un naso rotto, la colpa sarà tua, sappilo." L'avvertì con una punta d'ironia nella voce.
Amelia curvò un angolo della bocca all'insù. "Ti ricambierebbe il favore." Ribatté lei, riferendosi al pugno che Sam aveva assestato a Cameron quando erano andati a trovarlo a Palisade Avenue. Dal canto suo, non aveva paura della reazione del marito. Qualunque fosse stata, era pronta a controbattere a tono.
"Sì, sì." Fece Samuel, quasi annoiato, guardandosi intorno. "Se senti dei rumori, dei passi, o degli spari... cerca di nasconderti tra la vegetazione. Se non vedi arrivare Cameron entro cinque ore, dirigiti verso Loison e da lì attraversa il bosco fino a giungere a Douaumont, verso Sud. Il forte francese è lì. Lì chiederai di nostro fratello." Nel mentre spiegava le varie coordinate, si infilò una mano in tasca e diede alla sorella una mappa. "Nel caso ti perdessi."
Amelia registrò quelle informazioni preziose, prendendo la mappa dalle mani del fratello e mettendola nella sua sacca, dove aveva le proviste e una pistola per difendersi. Non sapeva sparare ma, in caso di sopravvivenza, avrebbe dovuto imparare all'istante. "Tutto chiaro."
Samuel poggiò le sue mani sulle spalle della sorella, guardandola dritto negli occhi come se parlasse ad un suo sottoposto. "Amelia, tutto ciò che ti chiedo è prudenza. La morte, in guerra, è dietro ogni albero, dietro ogni cespuglio, dietro ogni sasso, dietro ogni angolo di case distrutte. Mi sono spiegato?"
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Quante gocce nel mio mare
Historical FictionNew York, anno 1915. In una Riverdale pacifica e lontana dal caos della guerra, Amelia Putnam vive appieno i suoi sedici anni e si prepara a compierne diciassette tra pochi giorni. Ma solo il giorno dopo il suo compleanno, il 7 Maggio, il destino è...