L'incubo ~Clint Barton~

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Mi arrivava uno schiaffo, percepivo l'odore dell'alcool, un colpo di cintura addosso, le urla della mamma, Barney accovacciato a terra.
Mi svegliai con un dolore lancinante alla schiena quel dolore che avevo ogni volta che facevo quell'incubo e che significava l'inizio di una lunga notte.
Mi alzai, presi una sigaretta e uscì in balcone a fumare... Quell'incubo, quel maledetto incubo mi distruggeva ogni volta e non riuscivo a trovare un modo per farlo smettere. Finita la sigaretta tornai in stanza, mi misi un paio di pantaloni, una felpa a andai al solito bar.
Appena entrato Tom, il barista, mi guardó e mi fece solo una domanda "il solito, Clinton?" annuii e mi andai a sedere a uno degli sgabelli accanto al bancone e iniziai a bere il mio primo di una lunga serie di cicchettini di vodka.
Erano le quattro del mattino, ero ubriaco fradicio e Tom mi fece presente che doveva chiudere, gli lasciai una cinquantina di euro, o forse di più, e me ne tornai in silenzio all'appartamento. Arrivato aprii la porta e barcollando andaì in bagno a vomitare. Dopo 10 minuti riuscii ad alzarmi e decisi di farmi una doccia. L'acqua calda mi sciaquava da tutti quei pensieri sul passato.
Senza accorgermi del tempo a un certo punto sentii squillare il mio telefono, uscii contro voglia dalla doccia con un'asciugamano addosso per vedere perché il telefono squillasse. Era la sveglia, non so come si erano fatte le 7:00 e alle 8:00 sarei dovuto essere all'Avengers tower per fare colazione e il solito allenamento con gli altri. Misi a lavare i vestiti che avevo usato la sera e prisi un paio di pantaloni neri, una maglia bianca a maniche corte e una felpa nera dello S.H.I.E.L.D., presi un goccio di caffè freddo del giorno prima e dopo essermi messo il mio solito giubbotto di pelle e gli occhiali da sole uscii dall'appartamento per poi mettermi alla guida fino all'Avengers tower.

Erano le 8:00, posteggiai la macchina e scesi ancora un po' intontito per la serata passata in bianco. Arrivato alla porta entrai e presi l'ascensore per arrivare in soggiorno. Entrai, come al solito erano già tutti lì, li sentii parlare fin quando non appena entrai sentii tutti i loro occhi su di me e un silenzio alquanto imbarazzante "Buongiorno eh" dissi seccato.
Mi tolsi il giubbotto e gli occhiali da sole e li buttai sul divano mentre tutti dicevano quasi in un sussurro "buongiorno".
Mi andai a sedere accanto a Natasha che mi fissava come gli altri. Cercando di ignorarli mi presi del caffè e una ciambella e notando che non la smettevano decisi di interrompere quel silenzio "fate colazione anche voi o volete farmi anche una foto ormai che ci siete? " tutti la smisero di fissarmi e ricominciarono a mangiare, tutti tranne Tony "che c'è falco, stamattina ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto?" Natasha lo guardò malissimo e mi mise una mano sulla coscia evitando così che gli rispondessi.
Dopo pochi minuti avevamo finito tutti di fare colazione in silenzio e Steve iniziò a dirci cos'avremmo fatto in questa giornata non iniziata del tutto bene "allora, per oggi ho deciso che ci divideremo in gruppi di due o tre: Tony, Bruce voglio che voi due corriate per mezz'ora lungo il perimetro della torre tenendo d'occhio i vostri battiti, dopo di che venite in palestra" i due annuirono "Thor vorrei che tu tenessi d'occhio quei due dandogli qualche consiglio su respirazione e su probabili errori che commetteranno a livello fisico" Thor annuì e Tony guardò Steve in cagnesco "Clint, tu verrai con me e Nat in palestra voglio che tu ti alleni con il corpo a corpo contro di Nat e io ti darò qualche consiglio, quando Tony, Bruce e Thor ci raggiungeranno ci alleneremo tutti assieme" Clint annuì insieme a Natasha e subito dopo i sei Avengers si divisero.

Nat POV
Clint oggi era particolarmente strano, più del solito. Mi aveva confidato settimane prima che aveva degli incubi ma non mi aveva raccontato i dettagli e io non volevo fargli pressioni ma oggi, oggi avrei dovuto parlargli, era distrutto.

Clint, Natasha e Steve arrivarono in palestra. Steve non fece iniziare subito i due a combattere ma fece una domanda a Clint "Barton, che succede? Hai delle occhiaie enormi e fai puzza di alcol misto a sapone... Se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo lo sai" Natasha si girò verso Clint sperando che non scoppiasse una tempesta e aspettando la risposta "si... Iniziamo? " quella risposta priva di qualunque tipo di sarcasmo e così corta lasciò stupiti sia Steve che Natasha che guardano senza parole il loro amico.
Steve disse "senti Clint mi sembra che tu non sia molto in forma, non è una buona idea combattere, vai al sacco, fasciati le mani e prendilo un po' a pugni" Clint non ribatté, non aveva né la voglia né la forza di discutere. Fasciate le mani andò al sacco e cominciò a prenderlo a pugni. Una strana sensazione lo avvolse mentre l'incubo gli tornò in mente... Suo padre, il dolore, sua madre che piangeva, lui che non poteva fare niente, suo padre che lo picchiava. Non si rese conto che Steve stesse facendo fatica a tenere fermo il sacco ne tanto meno di Natasha che cercava di bloccarlo

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