Capitolo 33

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Tony sorrise, quando voleva Clint sapeva essere davvero molto dolce.
"Amico, lascia che ti aiuti un esperto"
"Io non vedo nessun esperto qui!"
Clint sorrise.
"Hai bisogno degli occhiali?! Sono qui io, l'esperto sono io"
Clint e Tony risero.
"Allora, esperto dell'amore, illuminami!"
"L'amore è quando ami tutto di una persona, dai pregi ai difetti. Quando saresti pronto a morire per quella persona.
Quando sei innamorato sai di poterti fidare di quella persona, gli puoi parlare di tutto senza problemi.
Quando si è innamorati si hanno le farfalle nello stomaco quando si è vicini alla persona amata, si ha voglia di baciarla, si ha voglia di starci accanto per sempre.
Se tu provi per Natasha tutte queste cose allora è amore"
"Tony, io provo le farfalle nello stomaco e tutte le altre cose, il problema è che le provavo anche con Bobbi ma l'ho comunque allontanata. Io non posso stare senza Natasha, e se per starle accanto dovrò reprimere i miei sentimenti lo farò, basta che le cose tra noi non cambino"
Tony sorrise. L'arciere era proprio innamorato.
Natasha entró qualche minuto dopo con i thè.
Tony mise dei cuscini sotto la testa di Clint e gli passò la tazza.
Clint non bevve neanche la metà del contenuto della tazza ma almeno ne aveva bevuto un po'. Poi si riaddormentò essendo ancora molto debole. Alle 18:00 Bobbi e Barney diedero il cambio a Natasha e Tony. Allo stesso orario Simmons andò in infermeria per vedere come stava Clint. Quando era arrivata Natasha e Tony erano ancora lì così ne approfittò per chiedergli se avevano avuto problemi.
"È andato tutto bene durante il vostro turno?"
Fu Tony a risponderle.
"sì, abbiamo chiacchierato è ha bevuto un po' di thè e poi si è riaddormentato. È molto debole ma si sta riprendendo"
Simmons si girò verso Bobbi e Barney.
"Io vi avverto... Non ha ancora avuto convulsioni quindi è probabile che le abbia durante il vostro turno o durante il mio. Mi raccomando: durante l'attacco non toccatelo e poi giratelo di lato senza fargli pressioni per farlo parlare"
Bobbi e Barney annuirono e Jemma, Tony e Natasha uscirono dall'infermeria.
Passarono un paio d'ore nel silenzio totale, poi Barney notò che avvolte Clint si muoveva.
"Forse sta facendo un'incubo, pensi che dovremmo svegliarlo, Bobbi?"
"No, non sta avendo un incubo... Quando ha gli incubi suda e fa movimenti evidenti."
Bobbi si avvicinò allo schermo che registrava gli impulsi elettrici cerebrali del cervello di Clint. C'erano degli impulsi anomali, probabilmente di lì a poco avrebbe avuto delle convulsioni.
"Barney, aiutami, dobbiamo allontanare gli oggetti pericolosi e mettere dei cuscini in modo tale che se muovendosi cadesse non si farebbe male"
Barney si alzò e mentre faceva quello che Bobbi gli aveva detto le fece una domanda.
"pensi che tra poco possa avere le convulsioni?"
"penso di sì... Ha avuto impulsi anomali e Simmons ha detto che c'era la possibilità che li avesse durante il nostro turno quindi meglio prepararsi intanto"
Barney annuì e continuò a spostare tutti gli oggetti pericolosi che vedeva.
Durante le ore seguenti gli impulsi anomali continuavano ad aumentare ma ancora non era successo niente.

Erano le 2:00 e Steve e Jemma erano andati in infermeria a dare il cambio.
Erano appena arrivati quando Clint iniziò ad avere le convulsioni.
Simmons allontanò tutti dal lettino e staccò tutti i fili dal corpo di Clint.
"Steve, tieni il tempo"
Steve iniziò a contare i secondi.
Passarono 10 secondi quando le convulsioni finirono.
Jemma girò subito Clint di lato che vomitó un paio di volte, poi le afferrò il braccio.
"Mi gira tutto"
Jemma lo guardò, era confuso e bianco.
Clint vomitò di nuovo e quando si sentii meglio lasciò andare il braccio di Jemma che lo aiutò a stirarsi.
"Come ti senti? Va meglio?"
"mi sento una merda ma almeno non girate più dappertutto"
Clint sospirò e Barney gli si avvicinò per tenergli la mano.
"Barn, che ci fai qui? Vai a letto"
"Guarda che io sono nato 3 anni prima di te!"
Barney sorrise e gli sistemò i capelli mentre Jemma parlava con Bobbi e Steve.
"Ora che ha avuto le convulsioni dovrebbe riprendersi gradualmente. Adesso avrà bisogno di calma, devo capire se ha capito quello che è successo, deve sentirsi al sicuro soprattutto in questi momenti"
Steve annuì e si avvicinò a Clint.
"Clint, tu sei cosciente del fatto che hai avuto delle convulsioni?"
"Si, ma mi pare che sia normale quando qualcuno riceve delle scosse"
Clint era sbiancato.
"Sei sicuro di star bene?"
"Si, Steve, tranquillo..."
Jemma si rivolse a Barney e Bobbi.
"voi due potete andare, ora ci pensiamo io e Steve"
Barney stava per lasciare la mano di Clint quando lui gliela strinse.
"puoi... Puoi restare qui?"
Barney guardò Jemma che annuì.
"certo, fratellino, resterò per tutto il tempo che vorrai"
Barney si prese una sedia e si mise vicino al lettino. Steve e Jemma fecero lo stesso dopo aver salutato Bobbi.
Clint guardò Barney.
"Mi sei mancato, Barn"
"anche tu, Clint. Ora riposati"
"Tu resti qui, come quando eravamo piccoli?"
"si, come quando eravamo piccoli"
Clint chiuse gli occhi e Barney incominciò a passargli la mano tra i capelli e canticchiare piano una melodia. Quando fu sicuro che si fosse addormentato smise di canticchiare.
Steve era stupito dalla vicinanza dei due fratelli, erano davvero uniti e Clint non si era preoccupato molto di chiedergli aiuto.
"Era molto bella quella canzoncina"
"La mamma ce la cantava per farci addormentare quelle rare volte che mio padre andava a letto presto... Il resto delle volte la cantavo io a Clint per distrarlo dalle urla dei miei genitori, finiva sempre che ci addormentavamo abbracciati sul suo letto"
Barney fece un sorriso che faceva trasparire la tristezza e la dolcezza di quel piccolo racconto.
Steve gli diede una pacca sulla spalla.
"Io so tutta la storia. Non me l'ha raccontata Clint, ovviamente. Quando l'ho aiutato ad incrementare le sue capacità nel combattimento corpo a corpo Fury mi diede un fascicolo confidenziale con tutta la vita di Clint dentro. Mi dispiace molto per tutto quello che avete passato, lo dico a te perché Clint al solo accenno del suo passato sragiona"
"Purtroppo a Clint è andata molto peggio di me... Era fin troppo cocciuto e coraggioso per la sua età"
Jemma ascoltava in silenzio, non sapeva niente del passato di Clint, ma spinta dalla curiosità fece una domanda.
"come se l'è procurate tutte quelle cicatrici? Se ti va di parlarne, ovviamente"
"ne ha parecchie, ma la maggior parte le conosco bene. Una sulla schiena, la più grave, mio padre gliel'ha fatta con la cintura. Un'altra accanto all'ombellico, non è molto lunga, mio padre gli ha infilzato un coltello da cucina che voleva usare contro mia madre. Queste sono quelle più gravi ed evidenti, il resto sono tutte ferite di quando lo picchiava a sangue e alcune se l'è fatte quand'era più grandetto mentre faceva le risse a scuola o nell'orfanotrofio"
Steve lo guardava, leggere quelle cose era totalmente diverso dal sentirselo raccontare da uno dei testimoni di quegli atti schifosi. Come si fa a picchiare un bambino che perlopiù è tuo figlio?!
"Barney, prima hai detto che a Clint è andata peggio di te... Cosa intendevi dire? Avete vissuto le stesse cose"
"Vedi, Steve, Clint spesso si faceva picchiare per non far picchiare me o mia mamma. Ci proteggeva come meglio poteva. Io ho solo piccole cicatrici e oltretutto grazie a lui ho superato tutto, certo sono ricordi molto brutti e non mi fido mai molto facilmente ma ho superato tutta quella merda e solo grazie a lui. Clint invece ha vissuto i primi 6 anni della sua vita facendosi picchiare da nostro padre. I successivi 6 anni li ha passati chiuso in sé stesso, io non sapevo come aiutarlo, e non riuscendo a difendersi dai più grandi. Dopo ha passato anni in un circo dove lo usavano, nessuno lo voleva bene veramente apparte gli altri ragazzi. Poi finalmente è arrivato qui ma da quel che ho visto e capito era troppo tardi. Ormai il gioco era fatto e Clint è rimasto chiuso in sé, non ha superato niente del nostro passato... Era solo un bambino, non si meritava quello che ha passato, voleva solo proteggere la sua famiglia"
Steve sospirò.
Nessuno parlò per il resto del tempo e presto si addormentarono.
Alle 7:30 vennero tutti svegliati dalle urla di Clint che si era seduto sul letto.
Barney subito gli prese il viso.
"Guardami, sono Barney e sono qui con te, sei al sicuro, sei in infermeria"
Clint si avvinghiò a Barney abbracciandolo quanto più forte poteva.
Steve gli prese dell'acqua mentre Jemma era rimasta in silenzio.
Barney accarezzava la testa a Clint e dopo un po' si staccarono. Steve diede l'acqua a Clint che la bevve tutta.
Barney aiutò Clint a ristirarsi e tutti rimasero in silenzio.
Durante le settimane seguenti Barney rimase sempre con Clint aiutandolo a riprendersi insieme agli altri che continuavano a presentarsi durante i vari turni. Dopo 2 settimane Clint fu libero di tornare nella sua stanza e ad allenarsi, stava bene, adesso doveva solo riprendere a muoversi.
Natasha e lui non avevano ancora parlato, tutti e due avevano paura del rifiuto e tutti e due non erano sicuri di niente.
Una mattina Fury convocò tutti nella sala briefing. Appena entrati Bobbi parlò con Fury.
"Che sia chiaro, nessuno andrà in missione dopo tutto il casino che è successo. Dai tempo al tempo, Fury"
Fury annuì
"Agente Morse, non preoccuparti, non vi ho convocati per una missione, o almeno non gli Avengers. Ho bisogno che Fitz-Simmons vadano al piano 7 per un colloquio, Bobbi, tu farai il colloquio con Fitz-Simmons e poi ho bisogno che vai in missione, ti dirò dopo i particolari. Voi tre potete andare, più tardi potrete venire a prendere i vostri affetti personali e a salutare gli altri"
Fitz, Simmons e Bobbi uscirono dalla sala briefing e andarono insieme al settimo piano.
Nel frattempo Fury continuava a parlare nella sala briefing.
"Thor è ancora ad Asgard, ma io ho bisogno di voi. Prima di tutto, Banner, Stark, quali sono le condizioni di Barton?"
Banner guardò Clint e poi Fury.
"sono passate due settimane da quando ha avuto le convulsioni e da allora si è gradualmente ripreso. Oggi ricomincerà ad allenarsi mentre io e Stark controlliamo i suoi parametri vitali. Non è pronto per una missione, se è questo che vuole sapere"
Fury annuì.
"Banner, pensi che riuscirà a riprendersi per il mese prossimo? Ho bisogno di lui, Romanoff e del capitano Rogers per una missione il prossimo mese."
Banner si prese qualche secondo per pensare.
"non potrebbe chiamare qualcun altro? Voglio dire, probabilmente si riprenderà ma non posso sapere se avremo complicazioni"
Clint replicò.
"Entro il prossimo mese sarò pronto, nessun problema, Fury"
Bruce lo guardó male.
"senti Clint, non pensi che forse dovresti ascoltarmi? L'ultima volta che sei andato in missione non al massimo delle tue forze non è finita bene"
Clint rispose con calma.
"Bruce, so quello che pensi, sono cosciente dei pericoli ma sono anche cosciente dei miei limiti. Ripeto e confermo la mia affermazione: per il prossimo mese avrò recuperato e sarò pronto per la missione"
Bruce sbuffò.
"Fury, vuole ascoltare Clint o il suo "medico"?"
Fury sospirò.
"Ho bisogno di te, Barton, quindi mi fido ma voglio che durante questo mese tu faccia ogni giorno delle sedute con Garner. Se non accetterai questa condizione non andrai in missione"
Clint sbuffò e poi aggiunse seccato:"ok"
"Potete andare tutti tranne Stark e Barton"
Tutti uscirono lasciando Tony e Clint con Fury.
"Clint, Trickshot non ha ancora parlato e abbiamo bisogno di informazioni. Voglio che domani dopo l'allenamento ma prima di vedere Garner tu vada a fargli un interrogatorio, e voglio che Stark venga con te"
Stark sbuffò odiava fare interrogatori così replicò dando anche tempo a Clint di pensare.
"perché proprio io, Nick?"
"Perché Rogers e Romanoff sono troppo protettivi e tu sei l'unico stronzo che Clint sopporta"
Stark sbuffò.
"va bene, lo accompagno."
Clint guardava il tavolo.
"Fury, posso parlarle? ... In privato"
Fury fece cenno con la mano a Tony di uscire così Tony si alzò subito e dopo aver dato una pacca sulle spalle a Clint uscì.
Fury si sedette accanto a Clint.
"Qualche problema?"
"Perché vuoi che io gli faccia l'interrogatorio? Tanto non dirà nulla"
"Voglio che lo faccia tu perché sei qualificato e sai dove colpire per convincerlo a parlare"
"E se invece fosse lui a colpire me? Se fosse proprio quello che vuole farsi interrogare da me?"
"Io mi fido di te, Barton, ho bisogno di qualcuno che sappia come farlo parlare. Io penso che tu sia quello giusto. Se non funzionerà finirà comunque nel raft per un po' di tempo. Niente pressioni, solo una chiacchierata con uno stronzo. Pensi di poterlo fare?"
Clint annuì.
"perché Stark deve accompagnarmi?"
"Ti conosce, siete amici ma non ti tratta come un bambino quando sei frustrato. Ho bisogno di qualcuno che ti tenga con i piedi per terra"
"perché non entra lei con me, allora?"
"Perché se quello stronzo dicesse qualcosa che non va su di te allora gli farei cadere i denti e gli taglierei la lingua. Clint, avevi 18 anni quando ti ho preso e non l'ho fatto solo perché mi serviva un'arciere ma anche perché avevi bisogno di una famiglia. Purtroppo io ho fatto un errore però... Mi sono affezionato a te. Garner verrà pomeriggio alle 15:00, parlagli, saprà aiutarti"
Clint annuì e Fury uscì lasciandolo solo.

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