Capitolo 49

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Clint stava preparando il suo borsone e nel frattempo Natasha cercava di parlare con Tony e Steve in palestra.
"Vuole scappare dai suoi problemi, è sempre la prima cosa da fare che gli viene in mente!"
Steve stava a braccia conserte.
"Non so voi ma non mi convince il fatto che Trickshot abbia lasciato illesi Clint e Sophie... Deve esserci qualcosa sotto oppure Trickshot è diventato completamente pazzo"
Natasha sospirò.
"C'è un motivo se l'ha fatto. Clint lo sa ma è già tanto se sono riuscita a farmi dire cos'è realmente successo: Trickshot l'aveva obbligato a scegliere uno tra i suoi tre amici, non era solo ma Clint non ci ha pensato e quando Trickshot ha puntato la pistola verso Sophie, pensando che le avrebbe sparato, si è messo in mezzo e gli altri due ragazzi sono morti"
Tony guardò Steve.
"Ora si spiega tutto... Come ha detto Natasha vuole solo scappare da tutto questo casino. Fury saprà sicuramente della proposta di Coulson e sarà d'accordo altrimenti Coulson non l'avrebbe fatta... Mi chiedo se sappia anche la verità su quello che è successo dentro quel tendone. Cosa facciamo?"
Natasha passò qualche secondo in silenzio prima di dare un'idea.
"Diciamo a Fury la verità, sono sicura che cambierà idea e non permetterà a Clint di partire"
Steve guardò Natasha.
"Non lo so, Nat... Siete certi che allontanarlo da qui sia così sbagliato?"
"Spiegati meglio, perfavore"
"Nell'ultimo periodo ha passato l'inferno, non nego che voglia accettare la proposta di Coulson per scappare ma avete pensato che forse la cosa migliore sarebbe fargli prendere un po' d'aria e farlo riposare?"
"Steve, la cosa migliore è che si faccia aiutare da noi: i suoi amici"
"Sai che non si farà aiutare da noi... Magari i membri del team di Coulson lo faranno aprire un po'. Sono dei bravi ragazzi e dei bravi agenti e Simmons gli garantirà un recupero veloce."
Tony guardò Steve e poi Natasha.
"Odio ammetterlo ma forse il vecchio saggio ha ragione. Stare con noi non l'ha aiutato, aveva incominciato a confidarsi con Garner ma se non gli ha già detto la verità di sicuro non lo farà in futuro... Magari si scioglierà di più con chi conosce di meno e mal che vada quando tornerà potrà reagire alle mosse future di Trickshot"
Natasha sospirò.
"E se alla fine ottenessimo solo l'effetto contrario?"
"Secondo me vale la pena provare... "
Natasha annuì ed uscì dalla palestra.
Tony guardò Steve.
"Certo che è proprio una brutta storia... Speriamo solo che vada tutto bene"
"Già... "
Tony e Steve si divisero per andare ognuno nelle proprie stanze per lavarsi dopo che si erano allenati.

Clint intanto aveva finito di preparare il borsone e aveva deciso di andare a portarlo nel "bus" prima di pranzo.
Uscì dalla stanza e una volta arrivato all'hangar cercò l'aereo. Dopo averlo trovato ci salí.
Simmons e Fitz erano nel laboratorio e appena lo videro gli andarono in contro.
"Ciao Clint, il capo ci ha informato della proposta che ti ha fatto... Hai deciso di venire?"
"Proprio così"
Fitz gli prese il borsone.
"Ce la fai a salire le scale?"
"Si, sono sulla sedia a rotelle solo perché me l'ha ordinato la dottoressa Simmons"
Clint guardò Jemma sorridendo per poi rivolgersi di nuovo a Fitz.
"Puoi portare il mio borsone nella mia stanza e informare Coulson che accetto la proposta? Pranzerò con gli Avengers così li informerò della variazione e poi verrò qui. Tra poco saranno tutti pronti per mangiare"
Jemma annuì.
"Nessun problema, pensiamo a tutto noi... Buona fortuna"
"Grazie, ci vediamo dopo"
Clint scese dall'aereo e tornò al piano "Avengers".
Steve era già in soggiorno.
"Dove sei andato, Clint?"
"Nell'hangar a informare Coulson che accetto la proposta che mi ha fatto e a mettere il mio borsone nella mia stanza sull'aereo. Lo dirò a tutti gli altri a pranzo"
"Ok... Spero che cambiare un po' aria ti farà rilassare e riflettere su quello che è successo ieri notte"
Clint non capì subito quello che intendeva Steve.
"Non capisco su cosa dovrei riflettere"
"Natasha mi ha detto quello che è realmente accaduto nel tendone e... "
Clint non lo lasciò finire.
"Pensi che sia uno stupido e un assassino"
"No, assolutamente no"
Steve gli si avvicinò per poi continuare a parlare.
"Hai passato un inferno nell'ultimo periodo e capisco che tu ti senta in colpa per la gente che è morta, per i tuoi amici, ma non sei né stupido né un assassino"
"Penso che il pranzo sia pronto"
Clint andò in cucina lasciando solo Steve. Non era una novità che non si lasciasse aiutare ma Steve era preoccupato: non avrebbe più potuto cercare di aiutarlo e si chiese se quello che aveva pensato Natasha fosse più giusto, erano i loro amici dopo tutto, ma ormai Clint aveva accettato la proposta e non sarebbe tornato sui suoi passi.
Dopo poco anche gli altri arrivarono in soggiorno e iniziarono a mangiare.
Steve guardava Clint attendendo che annunciasse che aveva accettato la proposta.
Tutti chiacchieravano e quando ebbero finito di mangiare Clint si schiarì la voce per poi incominciare a parlare.
"Ragazzi, da stasera non sarò più qui alla torre e neanche a New York... Coulson mi ha proposto di entrare nel suo team come supporto, ovviamente non scenderò in campo date le mie attuali condizioni. Ho accettato la proposta ma sia chiaro che è una cosa temporanea che finirà nel momento in cui Simmons mi dirà che sono pronto per tornare sul campo"
Nessuno parlò per un paio di secondi, poi Barney parlò guardando il piatto.
"Non puoi farlo, non te lo permetto"
"Barn, sappiamo entrambi che lo farò con, o senza, il tuo consenso"
Barney alzò lo sguardo
"Se lo farai il nostro rapporto finirà nel momento stesso in cui entrerai nell'ascensore"
"Non puoi ricattarmi"
"È quello che ho appena fatto"
"Ricordati solo che l'hai voluto tu. Qualcun altro vuole esprimere la propria opinione?"
Nessuno rispose e Clint se ne andò nella sua stanza.
Dopo un po' Flint lo raggiunse.
Una volta entrato nella stanza si sedette sul letto.
"Clint, tu pensi che andare via sia la cosa giusta?"
"Flint, io ho bisogno di prendere aria. Ho bisogno di respirare un'aria non contaminata dai giochetti contorti di Buck"
"Quindi stai scappando?"
"No... Flint, sei un ragazzo intelligente ma non sei abbastanza grande per capire certe cose. Non sto scappando ma se resterò ancora qui non riuscirò ad essere me stesso. So che ora non mi capisci e spero che non capirai mai quello che provo, ma io penso che sia la cosa giusta da fare per il momento."
"Se pensi davvero che sia la cosa giusta allora io ti appoggerò, ma perfavore, non abbandonarmi come hanno fatto i miei genitori."
"Non lo farei mai, per me sei come un fratello minore"
Flint l'abbracciò per poi uscire.
Clint decise di andare a dare la notizia a Fury di persona così uscì dalla stanza e prese l'ascensore che portava al piano dell'ufficio di Fury. Arrivato all'ufficio bussò e appena Fury gli disse che poteva entrare fece il suo ingresso.
"Salve, Fury... Sono qui per dirle che ho accettato la proposta di Coulson"
"Barton, ricorda che il capo nell'aereo di Coulson è lui e che dovrai ascoltarlo, non mentirgli e non prendere iniziative di testa tua, soprattutto in queste condizioni. Capito?"
"Ok, signore"
"Per quanto riguarda Trickshot ho un paio di domande mentre sei qui"
"Mi dica pure"
"So che probabilmente Trickshot non è molto sano di mente ma usa una logica che a te è chiara, dato che lo conosci da tempo, e sai il suo obbiettivo. Sulla base di queste affermazioni volevo chiederti perché ha lasciato in vita te e la ragazza ma non gli altri due ragazzi"
"Non lo so, se devo essere sincero non ho capito perché l'abbia fatto e non ha detto niente che potesse aiutarmi a capire"
"Chiedevo perché ho parlato con la ragazza... Lei ha una diversa opinione su ciò che è successo"
Clint abbassò lo sguardo e fece un respiro profondo prima che Fury alzasse la voce arrabbiato.
"Agente Barton, pensavo che dopo anni che lavori per lo SHIELD sapessi che almeno al tuo capo dovessi dire la verità su ciò che succede."
"Mi dispiace signore, ma non le ho mentito... Le ho solo nascosto parte della verità. In ogni caso non accadrà mai più"
"Lo spero per te. Sono molto deluso dal tuo comportamento. Ho dovuto sapere la verità da una criminale!"
Clint rimase in silenzio con lo sguardo basso.
"Vai fuori e quando tornerai qui spero che sarai un po' più sincero"
Clint uscì senza rispondere e si diresse nella cella dove doveva essere Sophie. Voleva solo parlarle dato che poi sarebbe partito.
La fece spostare in una sala interrogatori così avrebbero potuto parlare tranquillamente.
Una volta spente le telecamere Clint la guardò negli occhi.
"Come stai?"
"Stare in una cella è proprio come mi aspettavo, ma scommetto che tu non sai com'è."
"Non abbiamo mai avuto occasione di parlarne ma sappi che se ho lasciato il circo è stato per un buon motivo"
"Avresti potuto portarmi con te, oppure avresti potuto portare Flint! Sai quanto ha sofferto?!"
"Sophie, non sapevo cos'avrei fatto una volta fuori dal tendone... Ho fatto qualche spettacolino in giro con l'arco e dormivo per terra come i barboni"
"Te lo sei meritato. Hai abbandonato la tua famiglia"
"Quella non era una famiglia! Buck ci spaventava perché gli fossimo fedeli e facessimo quello che voleva... Quella che ho adesso è una famiglia"
"Sono felice per te ma questo non cambia le cose."
"Potresti almeno ringraziarmi per non aver detto tutti i crimini che hai commesso"
"Non l'hai fatto perché nella maggior parte ero una tua complice... Dovresti essere in una cella come me e da molto più tempo dato che hai ucciso"
"Non è vero"
"Sei ancora nella fase della negazione e incolpi gli altri? Forse Buck su una cosa aveva ragione: sei un bambino e non cambierai mai"
"L'unica persona che incolpo è il vero colpevole: Buck. Ero un bambino e cercavo solo qualcuno che mi volesse bene e sai il perché"
"Se sei venuto qui per scolpevolizzarti sappi che non ci sei riuscito. Forse prima eri un bambino ma adesso... Hai ucciso Christian ed è come se avessi ucciso anche Jodie e Billy e chissà chi altro che non faceva parte del circo... Buck mi ha detto che hai ucciso anche la sorella di un tizio"
Clint abbassò lo sguardo.
"Christian mi ha chiesto di ucciderlo... Jodie e Billy non sono una mia colpa, come facevo a sapere che c'erano davvero altri pronti a sparare?! E la ragazza è morta perché io potessi prendere un'assassino che avrebbe ucciso lei e un altro milione di persone"
"Non mi va di discutere della tua fedina penale. Perché sei qui?"
"Quando ti ho portato qui non ho pensato che anche tu tenevi molto a Jodie e Billy e, per quanto possa essere arrabbiato con te, nessuno merita di stare da solo dopo aver perso due cari amici"
"Beh, grazie del pensiero"
"Sophie... Se ti serve qualcosa io ci sono e ci sarò sempre"
"Perché mi dici queste cose?"
"Perché quando eravamo piccoli dopo che Barney se n'era andato tu ci sei sempre stata per me. Eravamo inseparabili e, anche se avevo i miei motivi per abbandonare il circo, magari potevo chiederti di venire... Eri abbastanza grande per scegliere da sola cosa fare quindi penso di doverti almeno chiedere scusa"
"È da quando te ne sei andato che aspettavo che mi facessi questo discorso"
Sophie l'abbracciò.
"Grazie Sophie... Se hai bisogno basta che chiedi alle guardie di chiamarmi"
"Ok, grazie"
Clint uscì dalla stanza e due guardie le rimisero le manette e la portarono nella sua cella.

Clint si sentiva un po' più libero dopo aver risolto la situazione con Sophie.
Tornò nel piano Avengers per dare un ultimo saluto ai suoi amici prima di salire sull'aereo.
Arrivato vide Natasha e Steve seduti sul divano così li raggiunse.
Natasha lo guardò seria e a tratti arrabbiata.
"Pensavamo fossi già andato via"
"Stanno aspettando me per partire ma prima voglio salutarvi per bene"
Natasha e Steve gli sorrisero.
"Steve, grazie per tutto... Mentre sarò via aiuta Flint come hai aiutato me nei primi tempi... Sarà molto più facile che con me, tranquillo!"
"Lo farò con piacere e tu stai attento"
I due si strinsero la mano e poi Steve guardò Natasha.
"Vi lascio soli così potete parlare più tranquillamente"
Steve se ne andò e Clint e Natasha si guardarono negli occhi cercando di capire chi avrebbe parlato per primo.

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