Capitolo 48

67 1 0
                                    

Clint non dormì per tutta la notte.
Quando Fury entró nella stanza era già venuto a conoscenza, grazie a Steve, di una parte dell'accaduto.
"Buongiorno, agente Barton"
"Buongiorno"
"Sono potuto venire solo adesso, Steve mi ha detto che hai portato una ragazza del circo di Trickshot qui alla torre e che adesso è in una delle celle per i sospettati... È una sospettata per quale reato, esattamente?"
"Ha collaborato con Trickshot e mi ha aggredito la prima volta che sono andato al circo col team creato da te"
"Perché ieri sera sei uscito dalla torre?"
"Trickshot è riuscito ad infiltrarsi"
"Come?"
"Le nuove maschere per le coperture... Ne è entrato in possesso e ha preso in prestito la tua faccia. Alla fine dell'operazione mi ha fatto salire su un elicottero facendomi credere che fossi tu e mi ha portato a Waverly dove c'era il tendone del circo. Quando ho capito che era lui eravamo già dentro al tendone. Aveva legato Billy, Jodie e Sophie, la ragazza in cella."
"Dove sono gli altri due?"
"Morti"
"Ti assegnerò una scorta"
Fury stava per uscire ma questa volta Clint voleva essere sicuro che fosse lui.
"Si fermi e mi dica una cosa che solo io e lei sappiamo"
"Quando facevi le missioni con l'agente Morse la notte facevate sesso"
"Come fa a saperlo?"
"Ho occhi ovunque, Barton, ma se non mi credi continuo a dire altre cose"
"Coulson, vero?"
Fury annuì "Puoi tornare nella tua stanza ma potrai andare in giro solo con la sedia a rotelle, voglio che tu faccia una seduta con Garner tra mezz'ora, non solo per quello che è accaduto questa notte ma per sapere come ti senti dopo le operazioni... E fatti una doccia: puzzi"
Clint annuì e aspettò che Fury uscisse per sedersi sulla sedia a rotelle e avviarsi verso la sua stanza.
Non era riuscito a raccontare tutta la storia a Fury, non aveva potuto perché il senso di colpa l'avrebbe attanagliato.
Tutti gli Avengers erano in palestra e per fortuna non aveva incontrato Barney. Una volta arrivato nella sua stanza si fece una doccia e si vestì aspettando l'arrivo del Dottor Garner.

Quando Garner arrivò si diresse direttamente alla stanza di Clint e prima di entrare bussò alla porta.

Clint POV
Sentii bussare alla porta, doveva essere Garner.
"La porta è aperta"
Come pensavo entró Garner che una volta dentro richiuse la porta.
"Buongiorno dottor Garner"
"Ciao Clint, come stai?"
"Sto bene"
"Ne sei sicuro? Ho saputo quello che è successo ieri notte"
Dovevo immaginarlo.
"Allora sa che non sto bene, naturalmente... "
"Vuoi parlare di quello che è successo?"
"Beh, non c'è molto da dire: Buck mi ha ingannato spacciandosi per Fury e mi ha portato nel suo tendone a Waverly."
"Ho saputo che hai portato qui una ragazza del circo"
"Si, è in una cella..."
"C'era solo lei nel tendone?"
"No"
"Chi altro c'era?"
"Un paio, o più, persone fedeli a Buck e altri due ragazzi"
"Come mai allora hai portato solo la ragazza?"
"Gli altri due ragazzi sono morti"
"Come?"
"Un colpo d'arma da fuoco entrato dalla scapola e che ha perforato il cuore uscendo dal petto"
"Quindi hanno già esaminato i corpi..."
"No, ho potuto parlare con Fury solo stamattina"
"Come mai hanno ucciso loro due ma non la ragazza o te?"
"Non saprei... Il gioco malato di Buck non ha una logica"
E invece una logica ce l'aveva... L'obbiettivo principale di quel bastardo era semplice: farmi distruggere dal mio senso di colpa e ci stava riuscendo.
"Ha detto qualcosa che potrebbe farti capire la sua prossima mossa?"
"No, ma lui sa già le mie"
"Cosa intendi dire?"
"Niente di importante"
Sia io che Garner restammo in silenzio per un po'.
Io non volevo parlare e lui si aspettava che io lo facessi, dato che le ultime volte che mi aveva visto mi ero confidato, ma non potevo o, più semplicemente, non volevo.
Cercai di apparire scosso ma non troppo e ci riuscii.
Garner mi guardò negli occhi.
"Ti va di dirmi qualcos'altro?"
"Sinceramente ho già detto tutto"
"Quindi posso andare via?"
"Se vuole può restare per pranzare con me e la squadra..."
"Grazie dell'invito ma devo tornare entro il pomeriggio all'università dove lavoro... Se ti venisse voglia di parlare hai il mio numero"
"Garner, Fury ha già detto anche agli Avengers tutto quello che è successo?"
"Che io sappia no"
Annuì e Garner si alzò. Aperta la porta trovò Coulson che stava per bussare. Lo fece entrare.
"Salve, Phil"
"Ciao Clint, come stai?"
"Bene"
"Ne sei sicuro? Hai la sguardo di quando dici che stai bene ma in realtà hai cinquantamila cose che ti passano per la mente"
"Ne sono sicuro"
"So che l'operazione è andata bene"
"Si"
"Purtroppo Simmons non potrà restare qui, dobbiamo partire e andare a verificare uno 084 prima in Nuova Zelanda e tra un mese in Norvegia"
"Un oggetto dalle origini sconosciute... Buona fortuna"
"Vorrei farti una proposta"
"Dimmi"
"Non puoi scendere in campo ma puoi fornire la tua esperienza ad agenti meno esperti come quelli del mio team... Ti andrebbe di venire con noi?"
"Mi stai proponendo di unirmi al tuo team e mollare gli Avengers?"
"Solo temporaneamente fin quando non ti rimetterai e così potrai anche approfittare delle cure di Simmons e della compagnia dell'agente Morse"
"Non lo so... Vi sarei solo di intralcio"
"Clint sai pilotare gli aerei forse anche meglio di May, hai esperienza in tantissimi campi, riesci ad usare bene i computer e potrai dare una mano a Skye."
"Phil, io... Vorrei del tempo per pensarci"
"Hai tempo fino a stasera alle 22:00, se dirai di sì sappi che Fury ne è già a conoscenza ed è d'accordo. La tua presenza farà bene al mio team"
"Ok... Ti faccio sapere"
"Ci conto, se mi cerchi sono sul bus che è posteggiato nell'hangar"
Coulson uscì lasciandomi solo.
La sua proposta non era niente male... Avrei potuto prendere le distanze da Buck ed era sicuramente una mossa che non aveva considerato ma avrei dovuto allontanarmi da Nat e avevamo appena rivelato i nostri sentimenti l'uno all'altro, per non parlare del l'allontanamento da Barney che sarebbe stato sicuramente in disaccordo con la mia eventuale decisione di partire. Ne avrei parlato prima con Steve e Tony, dato che avrebbero saputo darmi un consiglio, e poi avrei preso la mia decisione.
Uscii dalla stanza e andai in palestra a cercarli. Appena entrato tutti mi guardarono... Probabilmente era strano vedermi su una sedia a rotelle.
Mi rivolsi direttamente a Steve e Tony.
"Posso parlarvi? È importante"
Tutti e due si avvicinarono e Tony iniziò a spingermi fuori dalla palestra.
"Certo amico, andiamo"
Arrivati in soggiorno si sedettero sul divano. Steve era preoccupato ma sperava che parlassi, lo leggevo nel suo viso. Sfortunatamente non avrei parlato di quello che voleva lui.
"Allora, Clint, che devi dirci?"
"Beh, ecco, Coulson mi ha proposto di entrare nel suo team fin quando non mi rimetterò in sesto. Ovviamente non andrò sul campo, Simmons mi terrà sotto controllo e mi rimetterò in sesto lì"
Tony aggrottò le sopracciglia.
"Cosa gli hai risposto?"
"Non gli ho risposto... Non so che cosa fare e volevo chiedervi un... Un consiglio... un parere"
Passarono un paio di secondi in silenzio guardandomi prima che Steve mi rispondesse.
"Tu avevi un'idea di cosa rispondergli?"
"No, sono indeciso. Andando con Coulson avrei l'aiuto di Simmons però dovrei allontanarmi da voi e da Nat ma se resto qui probabilmente il processo di guarigione sarà più lungo e più difficile."
"Non ci sono altri pro o contro?"
Ovviamente c'erano ma non gli avrei mica detto che andando con Coulson avrei potuto evitare il confronto con Barney e future mosse di Buck.
"No, solo quelli che ho detto"
Tony mi guardò negli occhi.
"Se le motivazioni che ti rendono indeciso sono queste allora vai, Nat capirà e dopotutto esistono sempre i telefoni, se invece ci sono altre motivazioni io ti suggerisco di dircele... Non ha senso scappare da quello che succede qui e dai tuoi problemi"
"Il mio unico problema è non poter scendere in campo, Tony"
Tony annuì e anche Steve.
"Parlerò con Nat e anche con Barney... Grazie per avermi ascoltato"
Steve mi sorrise.
"Clint, non devi ringraziarci e se ci fosse altro di cui vuoi parlare noi siamo qui, siamo tuoi amici"
"Ok, Steve, grazie"
Riscesi in palestra per parlare con Nat.
Arrivato mi ci avvicinai, stava dando pugni al sacco e stranamente stava rendendo meno del solito. La guardai per un po' prima di accorgermi che ruotava poco il bacino.
Mi misi alla sua sinistra.
"Nat, ruota di più il bacino"
"Non sapevo facessi l'allenatore!"
Sorrisi.
"Nat, hai un momento?"
"Certo"
"Allora vieni nella mia stanza"
Andai fuori dalla palestra seguito da Nat e la portai nella mia stanza, una volta dentro chiuse la porta e incominciai a parlarle.
"Nat, Coulson mi ha proposto di unirmi al suo team fino a quando non sarò pronto per tornare sul campo e ho intenzione di accettare la proposta"
"Pensavo che avremmo chiarito la nostra situazione dopo che ci siamo baciati"
"Nat, io ti amo ma ho bisogno di Simmons per riprendermi il più presto possibile"
"Clint, scappare non è la soluzione giusta per risolvere i tuoi problemi e mettere in prigione Trickshot"
"Io non voglio scappare ho solo bisogno di prendere un po' d'aria e di ritornare in campo il prima possibile"
"E allora dimmi la verità. Steve mi ha detto che due tuoi amici sono morti, Fury mi ha riferito che sono morti per dei colpi d'arma da fuoco. So che hai portato qui Sophie e che ora è in una cella quindi la mia domanda è: perché Trickshot non ha ucciso anche lei?"
"Non so cosa voglia fare Buck, è un folle"
"È un folle che sta basando il suo gioco su un obbiettivo e che finora ha agito con logica per raggiungerlo"
"Ti sbagli, non usa la logica"
"Quindi tu sei pronto a dirmi che Trickshot ha ucciso i due tuoi amici a caso? Sei pronto a giurarmelo e giurarlo in futuro davanti ad una giuria in un tribunale?"
"Non lo so, Nat, magari ha una sua logica ma come faccio io a saperlo?!"
"Clint, tu hai saputo collegare gli indizi che lasciava, hai saputo capire quale sarebbe potuto essere il posto in cui avrebbe agito. Tu sai qual'è la sua logica ma non vuoi ammetterlo"
"Il punto della discussione non è questo... Io andrò col team di Coulson e Jemma mi aiuterà a ritornare in campo"
"Clint, il punto della discussione è esattamente questo! Tu stai scappando anziché restare qui e lottare. Due tuoi amici sono morti e tu stai scappando da una verità che non hai voluto rivelare a nessuno. Io non ti sto chiedendo di parlare con chiunque, io ti sto chiedendo di parlare con me e se è vero che mi ami allora dovresti fidarti abbastanza da raccontarmi tutto"
"Il problema non è che non mi fido di te, il problema è che non mi fido di me..."
Nat mi si avvicinò.
"Clint, ti prego, raccontami tutto"
Feci un respiro profondo, forse Nat aveva ragione, dovevo dirle tutto.
"Buck mi ha messo davanti ad una scelta. Uno di loro poteva venire illeso con me e gli altri due sarebbero morti. Mi aveva detto che non era solo ma non gli ho creduto... Ha puntato la pistola verso Sophie e io mi ci sono messo in mezzo permettendo che sparassero a Billy e Jodie"
Abbassai lo sguardo, non riuscivo a guardare Natasha.
"Clint, perché non l'hai detto a nessuno?"
"Un assassino ammetterebbe mai di aver ucciso due persone?"
"Tu non sei un assassino"
"Dillo a Jodie e a Billy oppure perché non lo chiedi a Christian o alla sorella del ragazzo che si era finto una guardia quando dovevo interrogare Buck?! Scusami, sono già morti e tutti per colpa mia! Ora esci per favore... Devo prepararmi il borsone"
Stava per dire qualcosa ma l'anticipai.
"Esci... ORA!"
Nat mi guardò un secondo e poi uscì lasciandomi solo.

L'incubo ~Clint Barton~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora