Capitolo 46

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Erano le 10:00. Natasha dormiva sulla sedia accanto al lettino di Clint.
Quando Clint si svegliò sentí il contatto della sua mano e sorrise poi provo a sistemarsi e senza volerlo svegliò Natasha che subito lo fermò.
"Fermo, finirai per scucirti i punti"
Clint le sorrise e poi le parlò debolmente
"Buongiorno"
"Buongiorno... Grazie per esserti preso la pallottola al posto mio ma è stata una cosa stupida"
"Stupido è stato venire pur sapendo che era una trappola"
"L'esca eri tu... Senti, so che ci vergogniamo tutti e due e che non sappiamo come fare con i nostri sentimenti è per questo che farò io la prima mossa... Clint, io ti amo e non posso vivere senza di te"
"Nat, anche io ti amo... Non ho avuto abbastanza coraggio per dirtelo"
"Però ne hai avuto per dimostrarmelo"
Clint le sorrise e poi Natasha continuò a parlare.
"Clint... Simmons dice che ti riprenderai ma dovrai fare altre operazioni cominciando dal ginocchio e poi ci vorrà un po' di tempo per recuperare del tutto... Non potrai andare sul campo per un po'"
"Va bene... Ne vale la pena se posso averti ancora accanto a me"
Natasha gli sorrise e Clint alzò il busto e la baciò.
Fu un bacio intenso e quando si furono staccati Natasha gli sorrise prima di rimproverarlo.
"Il bacio è stato bello ma devi stare attento con quei punti."
"Che diagnosi ha dato Jemma?"
"Il proiettile è entrato dalla spalla sinistra ed è uscito dal petto, ti è collassato un polmone e hai il crociato del ginocchio destro rotto"
"Fury è già venuto?"
Fury entró in quel preciso momento dalla porta.
"Sono ovunque, Barton... Romanoff, ti spiacerebbe lasciarci soli?"
Natasha annuì ed uscì e poi Fury si avvicinò di più a Clint.
"Appena uscirò da qua dentro entrerà il dottor Garner, voglio che parli con lui. Quando avrete finito Simmons e un'equipe di dottori ti opereranno al ginocchio e al polmone, l'operazione durerà 10 ore al termine delle quali dormirai per un'ora. Alla fine di quell'ora saranno più o meno le 22:00, verrò a prenderti con una sedia a rotelle e ti porterò in un posto"
"Dove?"
"Sei sotto l'effetto della morfina, Barton. Non lascerò che tu dica troppo a qualcuno. Coulson ti manda i suoi saluti, domani passerà a salutarti prima di partire per un missione col suo team"
"Ok"
Fury uscì, e come aveva anticipato entrò Garner.
"Sei sempre su un lettino d'ospedale ultimamente!"
"Già"
"Come stai?"
"Bene, mi fa male tutto solo quando respiro"
"Però vedo che non hai perso la voglia di scherzare"
"Cosa vuole sapere oggi?"
"Quante volte ti sei fatto male da quando è uscito fuori Trickshot?"
"Buck si sta vendicando... Mi sarò fatto male un tre o quattro volte"
"Cos'è successo questa volta?"
"C'era un uomo, un ragazzo a cui è morta la sorella"
"E cosa c'entrava con te?"
"Era una missione, prima di Nat... Ero da solo e dovevo prendere un assassino, dovevo ucciderlo o lui avrebbe ucciso tante altre persone. Lui aveva una pistola e ha cercato di colpirmi e ha scatenato il panico. Pare che la sorella di quel ragazzo fosse sul luogo e che la gente scappando l'abbia travolta... Non ho mai pensato alle vittime collaterali"
"Non darti la colpa"
"E perché non dovrei? La causa del panico eravamo io e il bersaglio, che è morto"
"Clint... "
Clint non lo fece finire di parlare
"Senta... Mi sento in colpa ma almeno la ragazza non è morta invano, ho ucciso quel bastardo ed è l'unica cosa che mi è di conforto, solo non posso accettare che oltre a lei ci saranno state altre vittime. Al fratello ho detto che se non avessi ucciso l'assassino sarebbero morte molte più persone ed è vero"
"Allora qual'è il problema?"
"Garner... Io sono un assassino, un ladro... Non cambia chi io abbia ucciso resto un assassino e lo sono sempre stato"
"E quindi cosa vuoi fare?"
"Smetterò di uccidere una volta per tutte"
"Lascerai lo SHIELD?"
"Non potrei mai... Devo tutto a Fury e a Coulson. Se loro non mi avessero preso e addestrato io adesso sarei ancora nelle strade, non avrei conosciuto Nat o gli Avengers"
"Credo che ora tu debba essere operato... E Clint, tu non sei un assassino ma ne parleremo un'altra volta"
Clint annuì e Garner uscì.
Subito entró Simmons.
"Ciao Clint, come stai?"
"Sono ancora in vita, so che è merito tuo, Jemma... Grazie"
Jemma gli sorrise.
"Il direttore Fury deve averti detto della doppia operazione"
"Si, 10 ore per operarmi sia al ginocchio che al polmone"
"Esattamente... Le prime tre ore ti lasceremo cosciente, faremo un'anestesia locale al ginocchio, per le 7 ore seguenti invece ti faremo un'anestesia locale... L'operazione al ginocchio è semplice, sarà complicata quella al polmone. Ti avverto subito che nelle condizioni in cui sei è basilare ma decisamente pericolosa. Sono davanti ad una scelta che tu dovrai aiutarmi a fare dato che si tratta della tua vita"
"Che scelta devo fare?"
"Se non ti opero oggi il polmone rimasto intatto potrebbe affaticarsi e non riuscire più a darti l'ossigeno necessario e allora sarebbe necessaria un'operazione d'urgenza per l'emergenza ma non posso comunque assicurarti che vivrai"
"Se invece mi operi?"
"Se ti opero, non essendo tu cosciente, non sapremo se il polmone pompa aria sufficiente fino a quando non sarà troppo tardi per intervenire"
"Allora non potresti fare un'anestesia locale?"
"Non riusciresti a stare completamente fermo per 7 ore e non posso tenerti immobile come farò col ginocchio"
"Tu cosa mi consigli?"
"Clint, è una scelta che devi fare tu"
"Se io scegliessi di non farmi operare per il momento e quando migliorerò un po' mi opererai?"
"Potrebbe essere già troppo tardi"
Clint sospirò.
"Va bene, operami ma prima devo vedere mio fratello, Steve e Tony"
"C'è anche Bobbi"
"Fai entrare lei e gli altri ma ad uno ad uno... "
"Certo"
Jemma uscì e chiamò le persone che Clint aveva nominato.
Prima fece entrare Tony.

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