Il Passato Ritorna Sempre

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Natasha POV
Eravamo tutti nel Queen Jet pensando a dove avessero potuto portare Clint... Io ero rimasta zitta, Clint era il mio punto debole, non potevo ma soprattutto non volevo perderlo. Steve si avvicinò a me "Nat, so che hai paura per lui ma adesso più che mai ci servono le tue capacità"
Annuii
Steve guardó tutti "torniamo dentro quella base e cerchiamo qualsiasi cosa possa condurci a dove hanno portato Barton"

Clint POV
Mi svegliai, non capivo cosa fosse successo e un mal di testa pazzesco mi impediva di pensare, ricordavo solo che stavo parlando con Trickshot, poi il buio totale e adesso mi ritrovavo legato ad una sedia al buio.
Proprio mentre cercavo di capire dove diavolo mi trovassi entrò un uomo, capii subito che era il barone Zemo.
"agente Barton, che piacere vederla"
"vorrei poter dire lo stesso"
"vedo che non perdi mai la voglia di scherzare ma forse loro" entrarono due uomini belli grossi "ti faranno passare la voglia di usare il tuo sarcasmo con me" poi uscì e io mi ritrovai addosso quei due gorilla. Mi prendevano a pugni in faccia. Dopo una ventina di minuti mi sentivo bruciare gli zigomi e riuscivo a mala pena a tenere gli occhi aperti. Poi sentii una voce, ma quella voce era inconfondibile... Era la voce di Barney, me la ricordavo bene ma c'era solo un particolare che contrastava con il mio pensiero... Barney era morto.
"ragazzi, Trickshot dice che dovete smetterla di picchiarlo... Tra poco verrà a parlargli lui" i due gorilla mi diedero uno schiaffetto a testa e andarono via chiudendo la porta. Io i cominciai a cercare di slegarmi. Le mie mani erano legate da una corda, dovevo tagliarla in qualche modo. Pensai che se avessi rotto la sedia avrei potuto usare i denti così mi alzai, per quanto mi fosse possibile e mi ributtai a terra con violenza riuscendo nel mio intendo ma prendendo una brutta botta. Sentii dei passi che si avvicinavano, così saltellai, con i piedi legati, dietro la porta e cominciai a mordicchiare la corda che avevo nelle mani. La porta si aprì nel momento in cui la corda si ruppe dandomi un paio di secondi per slegarmi i piedi. Diedi un pugno in faccia a chiunque fosse entrato e approfittai del suo stordimento per cercare di scappare. Corsi più veloce che potevo ma quando arrivai all'uscita capii che era stato tutto inutile. Una distesa di neve mi circondava e io indossavo una canottiera, i pantaloni e delle scarpe da ginnastica di scarsa qualità, anche se fossi riuscito a scappare sarei morto per ipotermia. Un uomo mi strinse il collo da dietro. Notai che diceva qualcosa in russo ma non capii cosa dato che mi stava togliendo il fiato. Sentii la voce di Trickshot
"lascialo! Lo stai soffocando idiota, cosa pensavi di fare? Non sarebbe potuto scappare comunque!!"
Il gorilla mi lasciò facendomi cadere a terra senza fiato. Trickshot mi si avvicinò "non hai imparato niente Clint... Ti avevo detto la prima volta che ti avevo visto che il passato va annientato o sarebbe ritornato sempre. Secondo te perché avevo deciso di uccidere tutti gli allievi prima di te? Erano il passato e sarebbero tornati per continuare il loro addestramento ma io avevo te... Unico, eccezionale eppure sei ottuso e difficile da ammaestrare" lo guardai senza rispondere
"Clint alzati, è ora di parlare"
Mi alzai e tornai nella stanza buia
"sai Clint, il tuo rapimento non è una mia idea... Come ti ho sempre detto il passato ritorna sempre e questa volta non tocca solo a te ma anche a un'altra persona... La tua collega, com'è che si chiama? Ah, sí! Natasha Romanoff o come direbbero qui Natalia Alianovna Romanova o magari perché non vedova nera?! " in quell'istante capii tutto.
C'era la stanza rossa in mezzo a quella storia, Trickshot aveva trovato il modo per annientarmi e la stanza rossa quello per distruggere Natasha. Trickshot uscì e io mi accorsi di avere nelle tasche i materiali giusti per farmi rilevare da Natasha.
Iniziai a costruire e quando ebbi finito ero sicuro che di lì a poco gli Avengers sarebbero venuti ad aiutarmi. Ma poi mi venne in mente un pensiero: e se portandoli qui li mettessi in pericolo?? Solo non potevo farcela però quindi misi a tacere quel pensiero e mi addormentaii.

Natasha POV
Stavo cercando di rilevare qualsiasi minimo segnale quando capii dove si trovava Clint. Era riuscito a mandarmi un segnale, era in Russia e facendo qualche ricerca più approfondita ricordai che era la prima base della Stanza rossa, il posto dov'ero cresciuta. In quel momento ebbi la certezza che c'entrava la stanza rossa in quella storia e di certo non avrei messo gli altri in pericolo così prenotai online il primo biglietto per Stalingrado e lasciai un biglietto a Steve dove lo rassicuravo che stavo bene e stavo andando a riprendere Clint. Subito dopo mi diressi a piedi all'aeroporto e preso l'aereo mi addormentaii

Steve POV
"Natasha, hai trovato qualcosa? " entrai nella stanza del Queen Jet dove Natasha si era messa a fare ricerche ma lei non c'era. Vidi un biglietto, lo lessi subito.
Steve non preoccuparti, ho trovato Clint e sto andando a prenderlo ma è troppo pericoloso per permettere a voi di venire. Sto bene, devi stare tranquillo. Tornate a New York, presto torneremo anche noi. L'avrei voluta uccidere ma decisi di affidarmi a Tony per ritrovarla.
"Steve, ci vorrà un po' perché i mezzi che ha usato Natasha per trovare Clint sono piuttosto antichi ma entro domani sapremo dov'è andata "
"ok, Stark... Nel frattempo dovremmo riposarci. " Thor e Bruce annuirono stremati. I 4 uomini si addormentarono aspettando di capire dove Natasha fosse andata e quindi dove avessero portato Clint.

Clint POV
Neanche 5 minuti che mi svegliai per il mio solito incubo, vidi entrare una persona. Avevo visto una sua foto, probabilmente nella cartella dello S.H.I.E.L.D. di Natasha, il che non era esattamente una cosa buona.
Il tizio mi si avvicino e mi iniziò a parlare con un evidente accento russo. Aveva un foglio in mano, mi stava leggendo delle informazioni.
"Clint Barton, agente S.H.I.E.L.D. e Avenger. So che eri tu l'agente che Nicholas Fury aveva inviato per uccidere la mia vedova nera, tuttavia so che tu non hai rispettato gli ordini... Te la sei presa e l'hai portata in America portandola via dal suo destino: lei doveva essere la vedova nera più forte di sempre, ci avrebbe aiutato a tirare su dalle ceneri, come una fenice che rinasce, la nostra madre patria"
Lo interruppi, mi stava annoiando.
"senti, tizio russo, non so chi tu sia ma mettiamo le cose in chiaro: se intendi continuare a parlare dei piani della stanza rossa almeno dimmi qualcosa che non so. "
L'uomo mi guardó furioso
"vede, agente Barton... Io sono qui per farla parlare, ma non ora, quando Natalia arriverà qui per salvare il suo uomo... Io le avevo insegnato che i legami e i sentimenti rendono debole ma lei non mi ha mai ascoltato. Comunque sono qui anche per un altro motivo: per punirti per avermi sottratto l'arma più potente in mio possesso"
Si mise alle mani un aggeggio di ferro mentre due uomini mi presero di peso e mi fecero alzare. Iniziò a prendermi a pugni nell'addome rompendomi sicuramente le costole ma io mi guardai bene dal non dare segnali di sofferenza non potevo dargli soddisfazione. Allo S.H.I.E.L.D insegnavano ai cadetti a resistere alle torture e quegli insegnamenti ora mi sarebbero sicuramente tornati utili.
"agente Barton, nessun dolore?!"
Gli sputai in faccia e lui in risposta mi diede uno schiaffo con quello aggeggio di ferro. I due uomini mi buttarono a terra e mi lasciarono solo mentre il buio fuori s'infittiva.

Natasha POV
Erano le 4 del mattino e io ero finalmente arrivata a Stalingrado. Andai a piedi fino alla vecchia base della stanza Rossa. Per me il freddo e la neve non erano un problema. Impiegai due ore per arrivare a destinazione e durante quelle ore non feci altro che sperare che Clint stesse bene, anche se sapevo che non era così al 99%.



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