Capitolo 21

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Erano le 16:00 quando arrivò il dottor Garner. Bobbi, Steve, Nat, Tony e Bruce lo stavano aspettando per spiegargli la situazione mentre Fitz e Simmons erano rimasti a parlare con Flint. Quando Garner arrivò salutò tutti e poi fece una domanda. "Dov'è?"
Fu Steve a rispondergli.
"È chiuso nella sua stanza"
Andrew stava andando verso la stanza quando Tony lo fermò parlando e mettendoglisi di fronte.
"dottor Garner, la situazione è complicata venga a sedersi così le spieghiamo tutto"
Garner preoccupato dalla serietà di Stark tornò di fronte a loro. Natasha incominciò la spiegazione.
"lui ha perso l'udito, per colpa di Trickshot e dei ragazzi del circo... Ieri l'abbiamo obbligato a uscire, alla fine si è convinto, non semplicemente, ma c'eravamo riusciti. Ieri notte 5 uomini gli hanno quasi rotto tutti i legamenti della spalla, non può tirare con l'arco e deve stare fermo anche perché tra 5 giorni Trickshot gli ha lanciato una sfida per decidere il destino di suo fratello. Da quando ha perso l'udito non mangia. Ci ha parlato poco e niente e oggi quando io e Bobbi abbiamo cercato di convincerlo a mangiare lui ci ha detto di andarcene... Ce l'ha chiesto per favore... "
Tony continuò "sappia che se non ci riesce lei dovremo chiamare Fury e allora per Clint sarà finita. Fury lo tirerà fuori dalla stanza a calci in culo, gli farà una bella ramanzina e Clint non la reggerà... Non mentre non sente, non può tirare con l'arco e sente la vita di suo fratello sulle sue spalle. Lei è l'ultimo tentativo e l'ultima chance del nostro arciere"
Garner inizialmente non rispose poi iniziò a chiedere a ognuno di loro di fare qualcosa.
"beh, è ovvio che un approccio pacifico non funzionerà. Steve, mi serve che tu e l'agente Romanoff lo tiriate fuori facendogli meno male possibile. Agente Morse, ho bisogno che una volta portato qui lo calmi, sarà furioso. Banner, prepara qualcosa per rendere la comunicazione tra me e lui il più semplice possibile. Stark, chiudi qualsiasi via d'uscita, non deve poter uscire dal soggiorno. Va bene?"
Tutti annuirono. Steve disse qualche parole di incoraggiamento "vedrete che riusciremo ad aiutarlo. Forza, io e Nat andiamo, voi preparatevi"
Tutti si dileguarono pronti a fare quello che gli aveva detto Garner. Tony fece in modo che le porte si potessero aprire solo dall'esterno. Banner procurò a Garner una lavagnetta su cui scrivere. Bobbi si stava preparando un discorso per tranquillizzare Clint.
Natasha e Steve entrarono nella stanza di Clint. Aveva ancora persino la testa coperta, Natasha lo scoprì e gli prese il viso in modo che si concentrasse sulla sua bocca.
"Clint, vieni con noi in soggiorno..."
Clint in risposta si ricoprì la testa e Steve e Natasha capirono che l'avrebbero dovuto portare fuori con la forza.
Natasha lo scoprì totalmente. Indossava un paio di pantaloncini e una maglietta nera a maniche lunghe. Natasha lo tirò per il braccio destro facendolo sedere e Steve lo alzò di peso mettendolo all'impiedi. Lo prese sottobraccio dal lato buono e lo trascinò in soggiorno. Clint si fece trascinare, senza parlare o opporsi. Arrivati in soggiorno Steve lo poggiò sul divano. Bobbi si aspettava che Clint si rialzasse o dicesse qualcosa ma invece lui restò sul divano a guardarsi i piedi senza dare un solo segno di opposizione. Il dottor Garner ne rimase stupito e, solo dopo qualche minuto, iniziò a scrivere sulla lavagna: So che probabilmente sei ancora arrabbiato ma i tuoi amici sono preoccupati e vogliono aiutarti.
Clint lesse la scritta e rispose con una calma che non gli apparteneva.
"non sono più arrabbiato... Non si preoccupi e non vi preoccupate"
Garner cancellò la lavagna è scrisse ancora: Clint, so che non stai bene e chiuderti nel tuo silenzio nella tua stanza non ti servirà a niente.
Clint lesse e non rispose.
Garner cancellò di nuovo e scrisse ancora un'altra frase: vuoi parlare del fatto che non ci senti e che non puoi tirare con l'arco per il momento?
Clint lesse ancora una volta e rimase di nuovo in silenzio, immobile sul divano. Steve era dietro di lui, era preoccupato del fatto che Clint fosse così calmo, non aveva posto resistenza quando l'aveva portato in soggiorno e ora era fermo sul divano a leggere tranquillo le frasi di Garner, ma non rispondeva. Era troppo calmo e davvero troppo silenzioso.
Garner cancellò ancora una volta e scrisse: stando in silenzio non risolverai nulla. Se non parli con noi saremo costretti a chiamare Fury
Clint lesse e rispose sempre molto calmo "non m'interessa, potete chiamare chi volete. Ora posso tornare a letto?"
Garner scosse la testa. E parlò agli amici di quell'uomo che sembrava aver perso persino la voglia di vivere e di usare il suo solito sarcasmo.
"mi dispiace... Non so come fare, non gli interessa niente, ha completamente perso la voglia di fare qualsiasi cosa... Persino di opporsi e di usare il suo sarcasmo per fuggire dalle domande. Chiamiamo Fury, magari le sue di maniere forti funzioneranno. Non fatelo tornare in stanza. Steve chiama Fury"
Steve prese dalla tasca dei pantaloni il telefonino e chiamò Fury.
"Fury, abbiamo problemi con Clint. Non parla, non mangia, non si oppone, non fa niente. Abbiamo provato qualsiasi metodo. Abbiamo fatto venire Garner e Clint è rimasto calmo. Non sappiamo cosa fare. Non riusciamo a farlo reagire"
"ora dov'è?"
"l'ho fatto sedere sul divano. È immobile difronte a Garner in silenzio"
"tenetelo lì, sono al decimo piano, 30 secondi e sono da voi"
Steve posò il telefono "sfuriata per Clint in arrivo tra meno di 30 secondi"
Steve sospirò.
L'ascensore si aprì e Fury entró incazzato un po' più del solito, andò di fronte a Clint e parlò scandendo le parole in modo che Clint leggesse il labiale.
"non ti ho fatto andare a Brooklyn per vederti in questo stato, reagisci Barton. Come pensi di riprenderti tuo fratello?! Stando zitto sul divano?!"
Clint rispose in tutta calma.
"cosa cambiarebbe? Anche reagendo non posso fare niente. Ogni movimento del braccio sinistro potrebbe rompermi i legamenti. Riesco a fatica a capire quello che dite, ho la caviglia gonfia quanto un pallone da calcio. A cosa mi serve reagire? Per quanto mi riguarda non vedo la differenza tra ora e lo starmene a letto"
Fury stupito dalla calma di Clint guardò Garner. "questa calma non gli appartiene, devo farlo scoppiare. Le uscite sono chiuse vero?"
Garner annuì.
Fury alzò di peso Clint, poi scrisse sulla lavagna e la mostrò a Clint.
"sei ancora quel bambino che si faceva picchiare da un'idiota, quel bambino che ha permesso a suo padre di uccidere la madre. Non avrei dovuto arruolarti"
Clint lo guardò negli occhi e rispose tutto d'un fiato.
"hai ragione, forse dovrei fare le valigie e tornare al mio appartamento"
Fury scrisse un'altra frase "tua mamma sarebbe schifata dal tuo comportamento se fosse qui. Non è così che si comporta un uomo"
Clint lo guardò e di nuovo gli diede ragione parlando con apatia.
"È la verità, hai ragione, Fury"
Fury scrisse un'altra frase.
"tuo padre faceva bene a picchiarti sei solo un fallito, un'idiota."
Poi gli diede uno schiaffo.
Clint si risedette sul divano.
"hai ragione... Avrei fatto meglio a morire l'altro giorno. Non servo a nessuno"
Natasha fece un passo verso Clint ma Fury la bloccò con lo sguardo. Guardò un attimo in basso e capí che doveva giocare sporco.
C'era solo una cosa che l'avrebbe fatto scoppiare: avrebbe dovuto offendere sua madre.
Non avrebbe dovuto farlo ma doveva farlo reagire. Scrisse sulla lavagna velocemente e poi gliela buttò addosso. Clint lesse la frase mentre Fury chiamava l'ascensore.
Tua madre doveva essere un'idiota per lasciarsi picchiare per proteggere un fallito come te
Era quello il tasto dolente. Clint si alzò prese Fury per la giacca.
"non permetterti più di offendere mia mamma"
Fury lo guardò e scandí le parole.
"Allora reagisci"
Clint comprese le azioni precedenti di Fury, voleva che s'incavolasse e c'era riuscito offendendo la madre.
Lo lasciò e si diresse verso l'uscita del soggiorno. Arrivato alla porta cercò di aprirla ma era chiusa a chiave e non riusciva a comunicare con Jarvis. Urlò nervoso "aprite questa cazzo di porta"
Fury si mise tra lui e la porta e scosse la testa. Clint gli diede uno spintone ma Fury rimase immobile, Clint continuò a spingerlo finché Natasha non gli prese il braccio che usava per spingerlo. Clint cercò di liberarsi ma era complicato senza poter usare l'altro. Cerco in tutti modi di liberarsi, ad ogni tentativo s'innervosiva di più, i suoi occhi si facevano più lucidi. Dopo una decina di tentativi scoppiò a piangere. "Natasha, basta, lasciami... Io non ce la faccio più, basta"
Natasha l'abbracciò e Clint rimase immobile tra le sue braccia. Natasha gli prese il viso e scandí tre parole.
"Andrà tutto bene"
Clint si lasciò andare a terra e appoggiò la schiena alla porta.
Era stanco del suo passato, era stanco di sapere che il passato lo perseguitava, non ce la faceva più. D'un tratto Fury lo alzò, gli diede uno schiaffo molto forte e Clint si allontanò scuotendo la testa. Sentiva di nuovo ma tutti quei rumori insieme gli stavano facendo venire un gran mal di testa. Tutto intornò a lui incominciò a girare, le voci di tutti incominciarono ad accavallarsi e lui svenne. Tutti si guardarono.
Fury guardò Steve. "portami un bicchiere d'acqua ghiacciato, Rogers"
Steve obbedì e appena Fury ricevette il bicchiere lo svuotò in faccia a Clint che aprí gli occhi e incominciò a respirare velocemente. Non ci sentiva più, di nuovo, guardò Natasha ma Fury gli spostò il viso verso di lui. Scandì bene le sue parole.
"Barton, ascoltami bene. Se non vuoi essere messo in panchina fino alla pensione ti consiglio di reagire, prendi a pugni qualcosa, qualcuno... Parla fai qualunque cosa basta che non ti arrendi. Questo non posso accettarlo. Alzati e combatti contro quel figlio di puttana, riprenditi tuo fratello e non arrenderti mai"
Fury si alzò e guardò Steve.
"lasciatelo nella sua stanza da solo con Garner. Steve allenalo senza peggiorare la sua situazione, Stark trova un dannato apparecchio acustico per tornare a farlo sentire, obbligato, se necessari, o a mangiare. Non fatelo stare da solo un attimo. Se si oppone vuol dire che sta meglio. Agente Morse, agente Romanoff non voglio che lo motiviate, niente abbracci, baci o coccole. Deve reagire da solo, essere coccolato come un cucciolo ferito non gli servirà a niente. Banner, trova con Simmons qualcosa per accelerare i tempi di recupero per la sua spalla e per la caviglia. Non fatelo arrendere al suo destino"
Detto questo Fury andò via e Steve aiutò Clint ad alzarsi. Lo fece sedere sul divano, era pallido, doveva mangiare. Si mise difronte a lui e scrisse sulla lavagna.
"devi mangiare o sverrai di nuovo"
Clint annuì, era provato dalle parole che gli aveva detto Fury e probabilmente era sepolto dalle sue stesse emozioni. Steve gli portò un panino col salame. Clint lo sbranò, era affamato. Poi si alzò diede una pacca nelle spalle a Steve e se ne tornò in stanza.
Steve guardò Garner. "cosa pensa di fare con lui?"
Garner guardò verso Clint che intanto stava aprendo la porta.
"lo convincerò a fidarsi di nuovo di me... Non sarà difficile considerate le sue condizioni. Poi lo farò parlare, se vuole potrà piangere, urlare... Basta che si sfoghi... continua a reprimere le sue emozioni e non gli fa bene per niente. Stanotte dormirò con lui, per verificare che non abbia incubi. Non penso che verrà a cena. Ora andate a riposarvi e non trattatelo troppo come un bambino, come ha detto Fury deve reagire e per farlo deve tornare alla normalità. Stark, torna a sfotterlo... Gli servirà. Fate quello che vi ha detto Fury e state tranquilli. Si riprenderà entro quando dovrà combattere per suo fratello."
Garner si prese la lavagnetta e andò nella stanza di Clint.
Lui era sul letto con la testa coperta. Garner gli si avvicinò e gliela scoprì e poi incominciò a scrivere sulla lavagnetta.
Ti va di parlare un po'?
"di cosa?"
Garner cancellò e riscrisse: di quello che ti pare
"senta, sto bene, non ho bisogno di nulla."
Garner cancellò di nuovo e scrisse sulla lavagnetta accennando un sorriso.
l'uomo di là che si è fatto schiaffeggiare e poi si è messo a piangere è sicuramente di un parere diverso
Clint si ricoprì la testa. Garner scrisse ancora sulla lavagna e poi gliela riscoprì.
hai ancora gli incubi?
"no... Almeno fino a ieri sera... Ora sento la tensione salire. Ripeto, sto bene, se vuole può anche andare. E comunque leggo il labiale se parla lentamente, non ha bisogno della lavagna"
Garner posò la lavagnetta e parlò molto lentamente.
"puoi raccontare la balla dello sto bene a tutti, ma non ai tuoi amici. Sanno che non stai bene, chiunque lo capirebbe, ma se ne parlassi staresti meglio"
"parlare con chi? L'ultima volta che mi sono confidato con qualcuno, quel qualcuno mi ha praticamente mandato al macello"
"l'ho fatto perché ne parlassi con gli altri. L'obbiettivo di Fury era quello, sapevo che non eri pronto ma Fury aveva detto che era necessario per la missione e aveva ragione, anche se devo dire che il fatto che tu sia molto depresso vi stia unendo"
"senta, anche se mi convincesse a parlare non lo farò oggi. È già stata abbastanza dura senza fare il confessionale."
"va bene, ma se ne avessi voglia mi sono fatto aprire il divano letto, starò qui con te tutto il tempo, perciò se volessi chiacchierare basterà scoprirti la testa e mi troverai qui"
Clint annuì e si ricoprì la testa. Non avrebbe cambiato idea su Garner solo perché avrebbe dormito lì con lui e stava rispettando il suo silenzio, si era fatto tradire una volta, non l'avrebbe permesso di nuovo

L'incubo ~Clint Barton~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora