Capitolo 4

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Clint POV
"3... 2... 1... Ora!"
Fitz aprì la porta e io lanciai le forbici e le pinzette a primi che stavano per uscire le pistole.
"Ward, veloce, sono armati!"
Ward uscì subito dopo e iniziò a combattere.
Fitz si era pietrificato sulla soia della porta, probabilmente era la prima volta che finiva in mezzo ad un combattimento.
Gli urlai mentre davo un pugno in faccia ad un tizio.
"Fitz, muoviti!"
Non si mosse.
Il tizio dopo aver incassato il pugno aveva provato a contrattaccare così gli presi il braccio e glielo girai per poi trascinarlo con me.
Presi Fitz tirandola per lo zaino e poi ruppi il braccio al tizio.
Guardai Fitz.
"Fitz, ho bisogno che rimetti in moto il cervello, respira"
Altri due uomini ci stavano venendo addosso, uno dal mio lato e l'altro dal lato di Fitz.
Lo feci abbassare e diedi un pugno a quello dal suo lato per poi prendere di peso quello dal mio lato e buttarlo addosso all'altro.
Tirai su Fitz per lo zaino, non riusciva a riprendersi.
Per ogni uomo che io e Ward neutralizzavamo ne arrivava un altro, non ce l'avremmo fatta.
Continuammo a combattere comunque.
Il ginocchio iniziava a farmi male così come la schiena e le ferite sulle braccia.
Ward indietreggiò verso di me.
Misimo in mezzo a noi Fitz così da proteggerlo più facilmente.
Era arrivato un uomo bello grosso, stava per uscire la pistola ma gli avevo bloccato la mano.
Forse avevo dato qualche segnale che mi facesse male il ginocchio perché quell'uomo mi ci diede un calcio.
Caddi a terra ai piedi di Fitz lasciandolo scoperto.
Agii velocemente, mi tolsi la giacca e la usai per buttare a terra l'uomo per poi buttarmici addosso e picchiarlo fino a fargli perdere i sensi.
Mentre continuavo a prenderlo a pugni sentii il rumore di un aereo.
Alzai gli occhi: era il bus!
Probabilmente May era al volante considerando che si abbassò tantissimo rivolgendo i motori verso gli uomini che c'erano alla base dandoci l'occasione di salire a bordo.
Vedemmo aprire la pedana.
Mi alzai e presi Fitz per lo zaino guardando poi Ward.
Non riuscivo a correre e li avrei rallentati
"Forza, prendi Fitz e andate, io non ce la faccio a correre!"
Ward scosse la testa e mi prese il braccio.
"Non ti lascerò fare da solo!"
Si mise il mio braccio sulla spalla fornendomi un appoggio per correre, con l'altra mano teneva Fitz.
Tutti e tre salimmo sul bus che partì subito.

Clint era a petto nudo, Fitz era completamente sconvolto e Ward era sfinito.
Tutti scesero per aiutarli.
Fitz lasciò Ward.
Clint invece cadde giù, il dolore stava arrivando tutto in una volta da diversi punti.
Jemma gli andò incontro preoccupata.
"Ma che diavolo hai fatto? Sei pieno di ferite!"
Clint accennò un sorriso.
"Ero solo nel raggio di esplosione di una bomba, rilassati"
Bobbi gli si avvicinò con una coperta per coprirlo, sapendo quanto odiasse farsi vedere a petto nudo, poi lo aiutò ad alzarsi e lo portò nel laboratorio così che Jemma gli potesse disinfettare le ferite.

Clint cercava di non dare troppo spazio al dolore ma era molto.
Jemma gli disinfettò tutte le ferite e poi lo guardò negli occhi.
"Ti fa male il ginocchio, vero?"
"Da morire"
Clint era sfinito e Jemma avrebbe voluto aiutarlo.
"Non posso darti un altro antidolorifico... Io ti consiglio di riposare e magari mangia qualcosa"
"Ok"
Clint si alzò e andò zoppicando al piano di sopra per poi entrare nella sua stanza e chiudersi dentro.

Bobbi POV
Hunter mi continuava a parlare di cose stupide ma io stavo pensando a Clint.
Sapevo che era sull'aereo per allontanarsi dai suoi problemi e sapevo che non me l'avrebbe detto. Avevo pensato di fare il gioco duro non parlandogli ma forse non era stata una buona idea.
Decisi di fermare Hunter.
"Hunter, ti spiace smettere di parlare?"
"Va bene Bobbi, ma quando uno zombie verrà a mangiarci il cervello non dirmi che non te l'avevo detto"
Scossi la testa e sbuffai, era proprio un'idiota.
Andai alla stanza di Clint e bussai.
Clint non mi aprí.
"Sto riposando"
"Dai Clint, lo so che sai che sono Bobbi quindi alza il culo dal letto e aprimi"
Clint mi aprí, notai che non appoggiava mai completamente la gamba sinistra.
"Posso parlarti o intendi dirmi che stavi dormendo e che vuoi continuare a farlo?"
"Se devi ancora farmi la guerra e chiedermi perché sono qui allora risparmia il fiato ed esci, sennò ti ascolto"
Clint si sedette sul suo letto.
"La guerra è finita, puoi deporre le armi... Volevo solo sapere come stai. Fitz è un po' sconvolto e Ward è sfinito ma c'è una cosa che è cambiata ed è come ti guardano e sono convinta che tu abbia fatto molto in questa missione, più del dovuto"
"Ho fatto solo il mio dovere"
"Non era un tuo dovere far esplodere una bomba stando nel raggio dell'esplosione"
"Il mio dovere era portarli il più velocemente possibile in quella base ed è quello che ho fatto, niente di più e niente di meno"
"Hai già chiamato Natasha? Stamattina mi ha chiamato per sapere come mai non le rispondevi, ho detto che avevi lasciato il telefono in stanza e stavi lavorando sul ginocchio con Jemma..."
"Non ho chiamato nessuno, ho il telefono spento da quando sono partito per la missione"
"Allora accendilo, chiamala e almeno a lei dille la verità"
"Non avevi detto che la guerra era finita?!"
Gli sorrisi.
"Sei il solito idiota, Barton. Allora, mi racconti qualcosa della missione?"
"Beh, allora, quando siamo arrivati è andato tutto liscio per un po', poi ci siamo fermati per Fitz che a quanto pare aveva un panino fatto da Jemma, abbiamo dovuto buttarglielo in un fiume e non puoi immaginare la faccia che ha fatto, per fortuna avevo delle barrette... "

Mentre Bobbi continuava ad ascoltare Clint attentamente, Simmons parlava con Fitz e Skye assillava Ward con le sue domande.
Alla torre invece senza Clint si stavano annoiando tutti.
Tony era rimasto senza l'unica persona con cui si potesse divertire, Bruce senza un consigliere, Steve senza un amico fidato e Natasha era rimasta senza l'unica persona che la faceva sentire a casa e adesso si sentiva sola, oltre tutto si era preoccupata per Clint: c'era una piccola incertezza nella voce di Bobbi quando le aveva detto che Clint era con Simmons che le aveva fatto venire dei dubbi sulla veridicità delle sue parole.
Aveva sentito Barney che, dopo che Clint aveva lasciato la torre si era trasferito in un piccolo appartamento, ma non rispondeva neanche a lui.
Aveva chiesto anche a Flint che le aveva risposto che non aveva avuto il tempo per chiamarlo, studiava e si allenava in ogni secondo disponibile della giornata in prossimità degli esami per entrare nell'accademia dello SHIELD.
Neanche gli altri componenti degli Avengers erano riusciti a parlarci.
C'era solo una certezza nella testa di Natasha ed era che Bobbi le aveva mentito e che sicuramente Clint aveva combinato qualcosa che stava tenendo segreto a tutti.

L'incubo ~Clint Barton~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora