Capitolo 44

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Clint POV
Aprii gli occhi lentamente... Non sapevo quanto tempo fosse passato né dove fossi.
Avevo un mal di testa incredibile.
Cercai di muovermi ma avevo le mani legate al tavolo di fronte a me e le gambe legate alla sedia
Poggiato su un tavolo, alla destra di quello di fronte a me, c'era il mio telefono.
Se fossi riuscito a prenderlo avrei potuto chiamare qualcuno o quanto meno capire dove fossi.
Mi sporsi verso destra per cercare di prendere il telefono ma entró qualcuno.
Erano due uomini con Trickshot. Uno degli uomini era la guardia della prigione. Trickshot mi si avvicinò.
"Sai dirmi quante missioni hai fatto in Russia?"
Non risposi.
"Beh ne hai fatte parecchie ma in quante hai risparmiato il tuo obbiettivo?"
"Dove vuoi arrivare?"
"Solo una volta... E sai qual'è il peggio che in molte delle missioni in cui hai ucciso sono morte anche persone innocenti come la sorella di Vladimir. Lui cerca vendetta da 5 anni"
Guardai la guardia. Dal portamento era palese che non fosse addestrato ma mi aveva fregato alla prigione... Ero troppo teso per quel maledetto interrogatorio, tanto da non accorgermi che non avevo di fronte un agente.
"Vladimir... Mi dispiace, 5 anni fa non ero esperto come lo sono ora e ho fatto vittime collaterali. Come è morta tua sorella?"
"la gente spaventata da un uomo con le frecce ha incominciato a correre e l'hanno calpestata... Nessuno l'ha aiutata"
"Mi dispiace davvero tanto, ma la vendetta non è la strada giusta"
"E allora qual'è la strada giusta?!"
"Il perdono... Mi dispiace che tua sorella sia morta ma non è colpa mia, stavo facendo il mio lavoro e quel criminale avrebbe fatto molte vittime se non l'avessi preso"
Vladimir non rispose e Trickshot continuò a parlare.
"Lui vuole la vendetta e io gliela darò. Yuri è un ex-agente del KGB esperto delle tecniche degli addestramenti nello SHIELD. Mi ha spiegato che venite addestrati ad accogliere il dolore fisico"
Trickshot prese una fialetta di anestetizzante e ne mise un po' in una siringa per poi avvicinarsi a me e inniettarmi il contenuto.
"E quindi mi innietti un'anestetizzante?"
"Vladimir si chiedeva quanto avresti resistito se il dolore fosse arrivato tutto insieme"
Yuri si avvicinò con degli aghi e incominciò a infilarli ad uno ad uno sotto le unghie della mia mano destra mentre Trickshot continuava a parlare.
"Non sentirai niente per un paio d'ore... Ci vediamo dopo"
Trickshot e gli altri due uscirono e io restai lì dentro. Cercavo di slegarmi.
Mi venne un idea. Ruppi il pollice della mano sinistra che non aveva gli aghi nelle dita e la uscì dalla cinghia.
Una volta rimesso a posto l'osso slegai anche l'altra mano.
Poi misi la fibbia della cinghia sotto la mano e feci la stessa cosa anche con l'altra. Quando si sarebbero avvicinati abbastanza gli avrei tirato il tavolo addosso. Quello da eliminare era senza dubbio Yuri quindi avrei tolto gli aghi dalla mano e li avrei infilazati su di lui. Poi avrei cercato di scappare.
Quando avevano aperto la porta avevo visto che venivano dalla mia sinistra. Inoltre era entrata della luce nella stanza quindi forse c'era qualche finestra ma dalla quantità di luce entrata quando se n'erano andati capii che erano le 19:00 o le 20:00.
Il dolore incominciava ad arrivare quindi erano passate quasi due ore.
La porta si aprí ma entrò solo Yuri.
"Dove sono Vladimir e Buck?"
"Cenano"
Irriggidii il braccio destro sentendo il dolore provenire dalle dita. Yuri sorrise
"Inizi a sentire il dolore da quel che vedo... Sai potremmo anche smettere se ammettessi le tue colpe"
"Potete farmi quello che volete ma non mi assumerò la colpa di una cosa per cui non centro e sai una cosa... Se mi assumerò la colpa dopo che mi avrete torturato ancora sappi che sarà solo per farvi fermare e non sarà mai la verità."
Yuri si appoggiò con le mani sul tavolo, era la mia occasione.
Gli tirai il tavolo addosso e mi sfilai dalle dita gli aghi per poi infilzarglieli nel collo. Corsi fuori dalla stanza e andai verso sinistra dove incontrai Vladimir e Buck. Vladimir mi venne addosso, sapeva combattere.
Gli diedi un pugno in faccia e lui mi buttò su una porta che sfondai cadendoci sopra. Nel frattempo era arrivato Yuri che cercò di pestarmi mentre ero sopra la porta ma io rotolaii e uscii dalla seconda porta della stanza. Vladimir mi fermò. Ero tra lui e Yuri. Feci uno sgambetto a Vladimir per poi girarmi e dare un pugno in faccia a Yuri che mi prese in braccio e mi butto in una stanza. Stavo per rialzarmi quando Vladimir mi pestò il ginocchio. Urlai da dolore, probabilmente l'aveva rotto.
Yuri si asciugò il sangue che gli usciva dal labbro e poi mi prese per la maglietta e mi porto nell'ultima stanza del corridoio. Mi legò ad una sedia e se ne andò.

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