➳capitolo 24

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Guys
Abbiamo preferito non scrivere la punizione perché dopo faranno fin troppe cose zozze ehehe
Non vi lasceremo a secco di scene smut ;)

Buona lettura~

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Kirishima's pov

In quel supermercato non ci andrò mai più, e alla fine Kacchan l'ho punito eccome.
Non abbiamo scopato, ma poco ci mancava: avevo deciso di legarlo come un salame e stuzzicarlo come si deve.

Era veramente eccitante vederlo in quelle condizioni, con un'erezione ben visibile, rosso in viso, che mi pregava di liberarlo e fargli passare quel problema tra le gambe...

Una mano mi scuote.
"Bello addormentato sbrigati sennò perdi l'autobus"
È la voce di Kacchan, roca come ogni mattina.

Annuisco e mi infilo in bocca il pezzo rimanente del biscotto.
Sistemo velocemente la cucina e mi metto lo zaino sulle spalle.

L'aria fresca della primavera si faceva sentire, e in quei giorni ero così felice.
Da quando Kacchan è entrato a far parte della mia vita, finalmente tutto stava andando per il meglio.

Avrà combinato milioni di guai e disastri, ma ora...
Dopo tutte queste tempeste ha fatto uscire quel sole che c'è dentro di lui, mostrandomi pian piano l'arcobaleno.

Prima credevo che la mia situazione non sarebbe mai migliorata, nemmeno se avessi tirato fuori il carattere, iniziando a farmi rispettare.

Kacchan mi fa sentire amato, mi fa comprendere che sono unico con tutti i miei difetti.
Mi fa stare al sicuro, con lui non mi preoccupo di nessuna decisione che prendo e non mi critica per ciò che dico.

Cioè...in realtà lo fa.
Ma mi rimane sempre accanto.

Per non parlare del fatto che i miei ormoni sono sempre attivi.
Il biondo ai miei occhi è sempre sexy: quando si lecca le labbra, quando fa quel suo sorrisetto di sfida, strafottente.

Quando mi guarda con quello sguardo accigliato e, quando si muove, viene evidenziato ogni suo muscolo.
Per non parlare di quando mi accarezza con quelle sue possenti mani, o mi provoca in modo così disinvolto.

Il motore dell'autobus mi risveglia da quei pensieri, e salgo.

A scuola alcuni miei compagni e compagne mi parlano tranquillamente, mi fanno stare bene.
Ma mai quanto Kacchan.

Sono riuscito ad "entrare" nel gruppetto di omosessuali, che mi hanno acclamato come un eroe e ringraziato di avergli dato forza per farsi valere.

Quasi mi fa strano che tutto sia così normale, che io sia così rilassato.
Non che sia pessimista ma...non ho avuto molti momenti tranquilli prima che arrivasse Kacchan.

Le ore scolastiche trascorrono veloci, mentre continuo a stare sovrappensiero, con tutte queste riflessioni che mi passano per la testa.

Uscendo da scuola sento Kacchan dire: "È bruttissimo.."
Poi mi salta sulla schiena, avvolgendomi sia con le braccia che con le gambe.

Mi sbilancio in avanti, stando per spiacchicarmi a terra, ma per fortuna mi salvo.
"Cosa?" Ridacchio e lo tengo da sotto le cosce, allontanandomi sempre di più dalla massa di studenti.

"Non poterti rompere le palle a scuola" e poggia il mento sulla mia spalla.
"E io che pensavo mi stessi per dire qualcosa di dolce" rido.

Lo sento ridacchiare, poi continua
"anche non baciarti, abbracciarti, morderti, leccarti, segar- ok hai afferrato il concetto"

Rido, un po' rosso sulle guance, continuando a camminare.
"Tra pochi mesi finirà la scuola e staremo tutto il tempo a casa; avremo più tempo per sbaciucchiarci"

Sorride per poi leccarsi le labbra.

non limonarlo per strada Kiri-

Inizia a lasciarmi dei bacetti sulla guancia e sorrido intenerito, stringendolo a me.

"Fai con comodo eh" ridacchio e gli accarezzo le cosce.
"Certo, lo faccio sempre, e poi sei di mia proprietà" fa un sorrisetto e mi dà un morsetto sul collo.

"E sei libero di fare ciò che vuoi di me per questo?" Lo provoco.
Solleva il viso e mi guarda, con un sopracciglio alzato.

"Ovvio." scandisce bene ogni singola lettera, facendomi sorridere.
"Vorresti dire il contrario?" Mi dice con tono abbastanza minaccioso.

Faccio per rispondere ma lui mi blocca.

"Solo io posso toccarti. Sei mio, proprietà di Katsuki." ha un'espressione irritata.
Deve avere sempre ragione, e in questo caso non ha di certo torto.

"Quanto sei tenero da gelosone omicida" rido intenerito.
"Non dovevo sembrare tenero" borbotta, con il broncio.

è troppo adorabile ai miei occhi, anche se probabilmente in questo momento vorrebbe menarmi.

Non appena arriviamo a casa lo metto giù, gli lascio un bacio a stampo lento sulle labbra e preparo il pranzo.

Mi abbraccia de dietro e si accoccola, gesto che mi fa sorridere.

Mangiamo e inizio purtroppo a fare i compiti. L'unica cosa che mi sprona a continuerli sono i grattini che Kacchan mi fa dietro la testa o sul braccio. Mi fa impazzire.

Nel pomeriggio mi reco a lavoro e, come mio solito, chiedo a Joe come sta Monoma.
Mi dice che sta migliorando, ma che non uscirà prima di un anno.

"Meglio" commenta Kacchan, e non so se ridere o "rimproverarlo".
Non faccio nessuna delle due.

Sto per andare verso la macchina assegnatami, quando Joe mi ferma.
"Ragazzo, oggi sono passati dei giovincelli e ci hanno portato questi, forse ti potrebbe interessare"

Mi porge un foglio.
Una gara di resistenza in mezzo alla natura, con premio di una somma di denaro per i primi tre classificati.

Mi si illuminano gli occhi.
"Grazie zietto!" Sorrido e leggo ogni singola lettera di quel volantino.

"È questo weekend Kacchan!
Le iscrizioni sono ancora aperte, ti prego ti prego andiamo" gli sussurro, una volta lontano dagli altri, e lo guardo con gli occhioni luccicanti.

"In ogni caso, anche se non volessi, dovrei seguirti, ormai ti sei impuntato, quindi non credo cambierai idea facilmente" rotea gli occhi.

Ridacchio.
"Giusta osservazione, ma sarà divertente dai!"
"Mmh speriamo" -fa una pausa-
"Almeno facciamo qualcosa di diverso"

Sorrido e inizio a fantasticare, smanettando con gli ingranaggi dell'auto.

Finalmente potrò sfoggiare un po' il mio corpo, anche se...chissà quanti omoni ci saranno.

I miei sforzi nell'allenamento non saranno stati vani, se vincerò.

non scordarti di me [Kiribaku♡]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora