➳capitolo 37

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Kirishima's pov

2 anni. I più lunghi che io abbia vissuto, nuovamente solo.

Denki mi è stato molto accanto.
Ha continuato a studiare ed io anche, fino a superare l'esame e passare tranquillamente le superiori.

Ora ho 21 anni, e sono cresciuto più grazie al biondo che alla stessa scuola.

Quella notte così cupa, una volta sparito in quel portale, sono crollato sul letto piangendo a dirotto.

Qualsiasi sforzo facessi per calmarmi era vano.
Qualsiasi respiro che riuscivo a prendere aveva ancora sue tracce, un ricordo malinconico di lui.

Abbracciai il cuscino e guardai laddove prima c'era quel vortice scuro, che me l'ha portato via.

Il silenzio di quella stanza ormai così tenebrosa era spezzato dai miei continui singhiozzi, e i muri sembravano impregnati di quella disperata tristezza che mi opprimeva.

Decisi di alzarmi piano, con un martellante dolore alle tempie e un nodo alla gola che mi smorzava il respiro.

Mi avvicinai alla scrivania, dove c'erano cartacce e matite sparse, nonché la scatolina.
Così piccola che quasi si nascondeva in mezzo al disordine, ma era ciò che più contava là sopra.

Lì dentro avevo messo tutte le piume che, ogni giorno, Kacchan perdeva per casa, una volta sgrullandosi le ali bagnate, un'altra volta divertendosi a fare folate di vento per disordinare tutto, un'altra ancora anche solo mentre se le spicciava in classe.

Avevo comprato tutto l'occorrente per fare l'acchiappasogni, perciò presi gli oggetti che mi sarebbero serviti e mi sedetti sul letto, iniziando a costruire quel piccolo oggetto che mi ricorda ancora la sua natura angelica.

"Già mi manchi...." Avevo mormorato tra i singhiozzi.
"Ti rivoglio qui..." Tirai su col naso e accarezzai l'acchiappasogni.

Ora mi starebbe dicendo che sono patetico...che continuo a piangere...

Ridacchiai al pensiero e mi risdraiai sul letto, stringendo il cuscino e guardando fuori dalla finestra.

Mi asciugai le lacrime e strinsi nelle mani la coperta, riempiendo le narici di quel suo profumo ormai familiare.

Mi rilassai sentendo la sua invisibile presenza accanto a me e chiusi gli occhi, addormentandomi con la sua immagine stampata nella mente.

Una volta parcheggiata la moto che avevo comprato in quest'arco di tempo, entro in casa e vado in camera.

Passo le dita sulle piume che penzolano accanto alla testiera.
Guardo poi quel letto dove, per una settimana intera, due anni fa, ho continuato a versare lacrime.

Quella settimana mi rinchiusi in casa, cercando di andare avanti, il cuore a pezzi, il mio amore sempre forte, ma ormai abbandonato a sé stesso.

L'ho sempre pensato, giorno e notte, al lavoro, a scuola...

E le volte in cui sono stato pervaso dalla depressione sono state tante quante quelle in cui mi è venuta un'erezione ricordando ogni dettaglio del suo corpo.

Ridacchio ripensando a quanto ho cercato di trovare piacere da solo.
Mi manca tutto di lui, gli aspetti perversi e anche quelli dolci-stronzi.

Tiro un sospiro e mi passo le mani sul viso.

Non abbatterti di nuovo Kiri, ci hai messo così tanto a rialzarti...
E tornerà, basterà aspettare

In attesa del suo ritorno, mi sono finalmente iscritto in palestra, e il mio corpo è diventato molto più robusto.

non scordarti di me [Kiribaku♡]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora