Chapter 32

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Vittoria's pov

Stavo correndo come non mai con il bigliettino che mi aveva dato Yoongi dell'indirizzo di casa di Jimin in mano. Ero arrivata in un viale col fiatone e con l'ansia alle stelle, secondo il bigliettino la casa di Jimin doveva essere in fondo a destra... Era la 39. Oddio mancavano solo pochi minuti all'inizio dello spettacolo.
Presi coraggio e bussai al campanello.

<<Hobi ti ho già detto che non voglio venire! >> sbottò Jimin infastidito.

Quando si accorse che ero io e non Hobi spalancò la bocca e formò una smorfia con le sopracciglia confusa.

<<V-vittoria? Sei davvero tu o è un'allucinazione? >> disse lui tremando e facendo strane mosse con le mani gesticolando.

Era incredibilmente bello anche con i capelli spettinati e con il pigiama.

<<S-si s-sono io>>gli dissi io sorridendo.

<<Ma vattene! Sono un mostro per te! Tu mi dovresti odiare... Cosa stai facendo sotto casa mia... CAZZO È TARDISSIMO VAI! DEVI ANDARE ALLO SPETTACOLO>> mi urlò contro.

Non so neanche il perché ma delle lacrime scesero lungo il mio viso. Mi sentivo cosi strana, triste, amareggiata, dovevo chiarire con lui basta mi avvicinai e lo abbracciai forte forte, proprio come facevano i bimbi. Inizialmente lui rimase immobile ma poi mi strinse anche lui potentemente fra le sue braccia.

<<Vittoria mi dispiace tantissimo, credevo che non fossi mai più venuta a parlarmi... Ah mi sento un mostro >> disse lui rannicchiato nel nostro abbraccio. La sua voce era piena di singhiozzi, lui stava piangendo per me.

Decisi di sciogliere l'abbraccio.

<<Oh andiamo Jimin... Io ti voglio bene, non vorrei mai che il nostro legame venga interrotto da quello che è successo, ti prego non piangere più
per me>> conclusi io e gli asciugai con il pollice la sia lacrima che stava scendendo.

La sua pelle era morbidissima e mentre con il mio piccolo pollice asciugavo il suo bel viso illuminato dal sole, potevo sentire le mie guance bruciare. Non dal sole ovviamente, ma dal suo sguardo. Mi stava letteralmente mangiando con gli occhi, forse era il vestito attillato, o il trucco, comunque mi stava consumando.

Stavo per parlare quando la sua mano prese la mia che era delicatamente poggiata sul suo viso e mi spostò vicino al muro della villetta, invertendo le posizioni. Mi scrutò attentamente e con la sua mano spinse i nostri bacini vicini e cosi anche i nostri visi.

Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie, lo sentivo, sentivo che stava per baciarmi, le sue labbra grosse e morbide si stavano per schiantare sulle mie, decisamente più piccole rispetto alle sue.
Decisi di chiudere gli occhi per godermi il momento finché il mio telefono squillò facendoci allontanare dinuovo.

Vado a controllare e mancavano soltanto due minuti all'inizio! Era Hobi... Decisi di non rispondere ma di prendere Jimin per un polso e di trascinarlo con me.

<<Ma che fai?! >> disse lui sorridendo e correndo insieme a me.

<<Jimin corri, corri più veloce che puoi >> gli risposi io.

Ci guardammo rapidamente e corremmo, finché non prese la mia mano trascinandomi ancora più veloce.

<<Non so chi fosse al tuo telefono ma dobbiamo subito recuperare il tempo perduto dopo questo stupido spettacolo>> continuò lui ammiccando.

<<Aaah! Sei sempre il solito Jimin>> gli risposi io.

Beh se quella non veniva chiamata felicità allora ero nel mondo sbagliato.

𝗕𝗢𝗬 𝗜𝗡 𝗟𝗨𝗩 •𝖡𝖳𝖲• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora