31 - È tutta colpa mia

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PDV LIVELY

"Non sono stato io a salvarti, è stato Harry.", a primo impatto mi verrebbe da ridere dopo aver sentito le farneticazioni di Luke, ma mi ritengo accorgendomi della sua espressione. Sembra imbarazzato, triste e tremendamente serio. Il mio cuore perde un battito, realizzando cosa implichi l'informazione che mi è appena stata comunicata.

"Non è possibile", sussurro. Lo guardo dritto negli occhi per assicurarmi che non stia mentendo. Forse semplicemente non vuole prendersi il merito di quello che ha fatto. Ma non avrebbe senso. E avrebbe ancor meno senso che sia stato Harry a tirarmi fuori dai guai. Sono scappata da lui insomma. Sono fuggita per causa sua. A lui non interessa il mio benessere. Non rappresento niente per lui.

"Stai scherzando, non è vero Luke ?", ripeto. Ma non ottengo nessuna risposta. Ok, ora comincio ad innervosirmi.

"Luke ?", ripeto. Ma lui rimane a guardare il vuoto davanti a se'. Ah si ? È questo il tuo modo per sfuggire ai problemi Hemmings ?

"Dov'è ?", sospiro. Se devo parlare con qualcuno, a questo punto devo parlare faccia a faccia con Harry.

"Fuori in terrazza, penso stia fumando.", risponde con tono neutrale e privo di emozioni. Mi rendo conto di non essermi mai accorta che Harry fumasse. Pensavo fosse proibito ai cantanti di fumare, o almeno limitarne l'uso. Ma sopratutto, ero convita che Harry non fosse tipo da fumare. Ancora una volta, mi accorgo di non conoscerlo proprio.

Mi alzo, cercando di ignorare il dolore fisico pungente, e esco dalla camera senza rigirarmi. Non ho altro da dire a Luke se non intende darmi altre informazioni. Attraverso l'enorme corridoio che porta alla terrazza e vedo l'ombra di Harry. In pochi secondi, perdo la sicurezza in me. Ma non mi do per vinta, ho bisogno di sapere. Apro la porta, e un vento gelido mi accoglie facendomi rabbrividire. Potevo almeno mettermi un maglione, e non precipitarmi da lui in pigiama. Mi ammalerò di sicuro, penso. Harry guarda il paesaggio, senza degnarmi di uno sguardo. Il suo silenzio è accompagnato da nuvolette di fumo che escono dalla sua bocca. Faccio una smorfia quando il fumo raggiunge le mie narici. Ho sempre detestato il fumo. Non so bene perché, ma mi ripugna già solo l'odore.

"Noi due dobbiamo parlare.", sbotto, stufa del suo silenzio. Finalmente riacquisto quella forza in me. Sono pronta per interrogarlo. Dopo un breve momento che a me sembra infinito, lui si gira, prestandomi attenzione. I suoi occhi si tuffano nei miei, e il mio cuore fa una capriola. Le mie gambe si trasformano di nuovo in gelatine, mi sudano le mani. Perché mi fa sempre questo effetto ?

"Non dovresti stare fuori. Ti prenderai un raffreddore.", dice con tono duro. Davvero è questo che ti preoccupa di più in questo momento ?

"Sinceramente il raffreddore è l'ultimo dei miei problemi, Harry.", ribatto tagliente.

"Torna dentro."

"Finché non parliamo, io rimango qui immobile. E se mai dovessi ammalarmi, sarà colpa tua.", insisto. Ho bisogno di confrontarmi con lui. Sapere cos'è successo. Che fine ha fatto quel mostro.

"Quando sei snervante a volte.", commenta. Butta la sigaretta per terra e si avvicina rapidamente a me, dopo di che mi prende come se fossi un sacco di patate, mi appoggia sulla sua spalla, e mi porta dentro.

"Fammi scendere subito !", urlo dandogli dei pugni sulla schiena.

"Sai che non mi fai niente, vero ?", chiede Harry ridacchiando.

"Dai Harry non è divertente !", il riccio mi porta in salotto. Anche se non glielo dico a voce, lo ringrazio mentalmente per avermi fatta tornare al caldo. Fuori stavo effettivamente congelando, ma non lo avrei mai ammesso.

True or false ? || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora