Capitolo 42

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-auguri amore- disse George posando un bacio sulle labbra di Angelina prima di darle in mano un muffin che aveva preparato lui come torta.

-grazie, mica hai messo qualcosa che mi farà stare male?- chiese la donna titubante mentre scrutava il muffin.

-tranquilla, non sono così meschino il giorno del tuo compleanno- disse il rosso baciandole una guancia mentre la donna divideva in due il muffin e dava una parte al marito.

-grazie, non dovresti andare anche da tua madre?- chiesa la donna già sapendo la risposta.

-Angie non me la sento- disse infatti George sbuffando.

-non potrai evitarli a vita- disse la donna cercando di far ragionare il marito, ma sapeva che era una battaglia persa.

-fino alla fine li dovrai incontrare- disse Angelina finendo la sua meta per poi baciare il marito. -anche perché non potrai mentire per sempre ai nostri figli, soprattutto ora che sono ad Hogwarts con i loro cugini.-

-non si accorgeranno mai della cosa visto che pensano che il mio nome sia Darren Johnson- disse l'uomo mentre stringeva a se Angelina.

Erano passati tre giorni da quando Sophi aveva ricevuto la chiamata di Zake e la donna ancora non sapeva se scrivere oppure no a Charlie. Da una parte ne era davvero tentata. E poi Zake aveva detto che non se ne sarebbe pentita, ma come spiegare tutto a Charlie?

In un impeto di coraggio la donna prese foglio e penna e scrisse la lettera per poi piegarla accuratamente per poi mettere il nome di Charlie sul retro e darla al suo gufo al quale sorrise.

-vai prima che cambi idea- disse la ragazza mentre il gufo prendeva il volo, sperava davvero che l'uomo accettasse di incontrarla.

Charlie stava facendo colazione insieme ai suoi fratelli ed era stanco. Erano ritornati il giorno prima dalla Romania e lui aveva solo voglia di dormire, ma aveva lezione.

-e poi Ron è esploso. Dovevi vederlo- stava dicendo Bill al fratello che non lo stava minimamente ascoltando.

-cosa scusa?- chiese infatti Charlie ricevendo un'occhiataccia da Percy.

-Ron sa di Scorpius e Rose- disse semplicemente il terzogenito.

-oddio volevo esserci per vedere la sua reazione- disse Charlie sorridendo in modo tirato. Tornare in Romania non gli aveva fatto per niente bene, troppi ricordi.

In quel momento entrarono i gufi con le loro lettere e Charlie li guardò tristemente, voleva anche lui una lettera che non fosse di sua madre che lo rimproverava sempre.

Vide un gufo puntare dritto verso di lui e si accigliò. Non era il gufo che usava di solito la madre. Il gufo fece cadere la lettera davanti a lui, precisamente sulla sua colazione, e poi si appoggiò sulla sua spalla senza fare troppi complimenti. Di solito Charlie aveva un drago li, ma aveva lasciato i cuccioli tutti in Romania.

Charlie guardò prima il gufo e poi la lettera che non aveva scritto niente dal davanti. La prese girandola, ma dietro era scritto solo il suo nome con la destinazione. Sotto lo sguardo curioso di Percy e Bill, si riusciva a sentire chiaramente i loro sguardi su di se, aprì la lettera rivelando un semplice foglio di pergamena.

Il ragazzo sgranò gli occhi non appena riconobbe la scrittura. L'avrebbe riconosciuta anche tra mille. Deciso a non far leggere niente a quegli impiccioni dei suoi fratelli si alzò dal tavolo e uscì il più tranquillamente possibile dalla sala grande insieme al gufo e alla lettera non ancora letta.

Solo una volta arrivato nella sua camera si decise a leggerla.

Caro Charlie,

sarai di sicuro sorpreso di ricevere questa lettera, ma ho bisogno urgentemente di parlarti. Ma vorrei farlo di persona perché ci sono cose che posso spiegarti solo se ti guardo negli occhi.

Se vuoi incontrami mandami una lettera con giorno, luogo ed ora. Io mi farò trovare li.

Sophi

Charlie rilesse quella lettera più volte senza però capire cosa avesse spinto Sophi a volergli parlare. Però lui voleva incontrarla. Voleva sapere perché si erano separati così bruscamente e se la ragazza voleva dirgli tutta la verità tanto di guadagnato. Si mise a scrivere velocemente la risposta a quella lettera. Non la ricontrollò nemmeno e la diede al gufo che era ancora appollaiato alla sua spalla.

Il gufo lo guardò per un po' per poi volare via con la sua lettera. L'incontro sarebbe stato quella sera e non vedeva l'ora.

Evitare le domande dei suoi fratelli era stato davvero dura, soprattutto visto come era scappato con la lettera in mano, ma quei due impiccioni non ottennero nessuna informazione per loro sfortuna.

L'orario dell'appuntamento era arrivato e Charlie si trovava vicino al cancello della Stamberga Strillante ad aspettare Sophi. In realtà era leggermente in anticipo, ma voleva essere sicuro di incontrare la donna.

Dopo pochi minuti si smaterializzò davanti a lui qualcuno e per poco non gli morì il fiato in gola. Sophi era diventata ancora più bella e Charlie dovette darsi una calmata per non correrle incontro e baciarla.

-ciao- disse la bionda accorgendosi che il ragazzo era già li, in realtà sperava di no perché voleva prepararsi psicologicamente, ma ormai era li.

-ciao, mi ha davvero sorpreso la tua lettera- disse Charlie cercando di andare subito al sodo.

-io mi sono sorpresa di averla scritta in realtà. Non so dove ho trovato il coraggio- disse la ragazza leggermente in imbarazzo mentre diceva quelle parole veritiere e Charlie sapeva che era la verità.

-cosa ti ha fatto decidere di scrivermi?-

-Zake, mi ha telefonato quattro giorni fa- disse la ragazza mettendosi una ciocca dietro i capelli in un modo che a Charlie ricordò molto Charlotte.

-ero in Romania quattro giorni fa, perché non mi ha detto niente?-

-credo che voglia che risolviamo la cosa solo noi due, faccia a faccia- disse la ragazza.

-okay allora che ne dici di prenderci qualcosa di caldo mentre mi spieghi tutto?- chiese Charlie staccandosi dallo steccato.

-va bene- disse Sophi mentre seguiva Charlie verso i tre manici di scopa.

-ovviamente offro io- disse Charlie sorridendo.

-sei il solito, quante cene ti devo ancora?- disse la donna ridendo.

-nessuna- disse lui che aveva una voglia matta di baciarla, ma non lo fece. Però strinse lo scatolino che aveva nella tasca. Erano ormai diciassette anni che lo aveva, e se fosse andato tutto per il meglio non avrebbe esitato a farle quella proposta.




IN FOTO LUCY E FRANK

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