Capitolo 50

349 17 0
                                    

James sfrecciò subito con la pluffa in mano in direzione della porta avversaria. Sua madre aveva minacciato lui e suo padre per poter essere le la cercatrice e io erano stati costretti a ripiegare come cacciatori per non incombere nelle sue ire. Alla fine anche nell'altra squadra non erano tutti nei loro ruoli giusti, quindi non ci sarebbe stata troppa differenza, almeno James lo sperava, ma le sue speranze furono infrante quando Nate parò con poca fatica il suo lancio e rimise la pluffa in gioco facendola finire tra le mani di Charlotte che non perse tempo.

Lanciò la palla a Scorpius quando vide un bolide sfrecciarle accanto.

-scusa tesoro- disse Charlie mentre la figlia lo inceneriva con lo sguardo per poi riprendere a correre dietro a Scorpius insieme a Louis.

-secondo te mi uccide?- chiese Charlie avvicinandosi a Ginny che stava cercando il boccino.

-si e anche la tua futura moglie- gli disse la sorella ridacchiando. -fa il tuo lavoro- gli disse poi perché averlo affianco la faceva deconcentrare e non poco.

-non ti farò segnare piccola serpe- disse Ron mentre vedeva arrivare Scorpius verso di lui con la pluffa che subito dopo il ragazzo lanciò. Ron fece per parare il lancio, ma esso non era diretto verso la porta, ma verso Charlotte che lo prese per poi segnare con tranquillità visto che lo zio si era spostato troppo.

-brava Charlotte- disse Louis battendo il cinque alla cugina che sorrise felice.

-quella è mia figlia- disse Charlie tutto felice.

-si ma cerca di non farti intenerire troppo- disse Bill prendendo la pluffa e arrivando del tutto indisturbato a destinazione e riuscendo anche a segnare nonostante un bolide di uno dei gemelli lo aveva leggermente rallentato.

-ma possiamo lanciare i bolidi anche se sono i nostri professori?- chiese confuso Fred ad Albus.

-certo, qui siamo fuori da Hogwarts e voi due siete fin troppo rigidi, e pensare che Nate e più sciolto di voi nonostante sia fidanzato con il figlio di uno dei professori- disse Albus ridacchiando.

-be' è una situazione abbastanza strana- disse Fred che non riusciva veramente a capire come si doveva comportare, di sicuro non in modo troppo formale, ma nemmeno troppo amichevole.

-guarda chi c'è- disse Roxy indicando con la testa verso un punto sul quale si poteva vedere chiaramente la figura di Fred Weasley. Anche il fantasma si accorse dei due ragazzi e sorrise nella loro direzione per poi fare cenno ad entrambi di raggiungerlo. Non se lo fecero ripetere due volte e raggiunsero il fantasma lontano dagli occhi degli altri ragazzi.

-ciao è una sorpresa vedervi qui!- disse il fantasma sorridendo ad entrambi.

-anche per noi. Ma puoi lasciare Hogwarts?- chiese curiosa Roxanne.

-si si, ho parecchia libertà di movimento, anche se non ho ancora capito cosa ci faccio qui- disse Fred sospirando. -vi state divertendo?- chiese poi per cambiare discorso, forse una mezza idea in tutti quegli anni se l'era fatta.

-parecchio- dissero entrambi in coro per poi scoppiare a ridere.

-bene iniziata a farvi venire in mente qualche bello scherzo da fare appare arrivati ad Hogwarts, non possiamo mica stare con le mani in mano- disse il fantasma sorridendo.

I due ragazzi annuirono e tornarono dai loro amici per finire di vedere la partita e organizzare una strategia per poter battere le due squadre.

Fred rimase in disparte a guardare la sua famiglia che si divertiva e sospirò. Che cazzo di fine aveva fatto George? Perché era scomparso così all'improvviso? Lui era apparso ad Hogwarts come fantasma una settimana dopo che George era scomparso, quindi aveva ipotizzato che la sua presenza li potesse voler dire che doveva trovare il gemello e riportarlo a casa, ma la cosa sembrava più semplice a dirsi che a farsi. Il mondo era enorme e George poteva essere ovunque. Il fatto che nessuno dei suoi famigliari riuscisse a vederlo lo mandava in bestia, non poteva chiedere niente e non poteva nemmeno far sorridere sua madre che sembrava veramente distrutta. Cosa cazzo stava combinando quel bastardo del suo gemello?

Insultarlo di certo non avrebbe riportato alla Tana George. Fred sospirò nuovamente e posò lo sguardo sui figli di Angelina. Quando aveva scoperto che entrambi i ragazzi potevano vederlo gli era sembrato di poter ritornare a respirare. Però subito dopo gli era sembrato strano. Tra tutte le persone che c'erano ad Hogwarts perché solo loro due riuscivano a vederlo? C'era un qualche collegamento? Erano queste le domande che il fantasma si faceva in continuazione. E sapeva che non dipendeva da Angelina altrimenti anche Nathalie Johnson l'avrebbe visto. E poi come mai Angelina aveva mandato quei due ragazzi a studiare in altre scuole che non erano Hogwarts? Si ricordava perfettamente quando la ragazza se ne usciva con cose tipo: "i miei figli saranno tutti grifondoro" oppure "giocheranno a quidditch permettendo a grifondoro di vincere sempre la coppa". Quindi il ragazzo non si spiegava niente. E poi non si ricordava di nessun Darren Johnson. Da dove era uscito quel tipo? E poi si sarebbe dovuto ricordare di un battitore, o anche di un qualunque ragazzo di grifondoro visto che lui e George avevano sempre fatto scherzi a tutti. E poi ad Angelina non piaceva George?

Fu proprio facendo quei pensieri che sgranò gli occhi per poi osservare attentamente i due ragazzi. Entrambi aveva i capelli rossicci, le lentiggini e gli occhi azzurri, possibile che il famoso Darren Johnson fosse in realtà George? C'era un solo modo per scoprirlo. Quando i due ragazzi se ne sarebbero andati quella stessa sera lui li avrebbe seguiti stando attento a non farsi vedere dai due. In quel modo sarebbe riuscito a vedere sia Angelina che il presunto Darren. Se quel Darren era davvero George si sarebbero spiegate parecchie cose tra cui anche il fatto che i due figli non fossero andati subito ad Hogwarts. E anche perché i due ragazzi riuscivano a vederlo tranquillamente. Sarebbe successo lo stesso anche con il fratello? Lui l'avrebbe visto?

Era meglio non farsi troppi film mentali. Non era sicuro che il padre dei due ragazzi fosse George ed era meglio che non ci sperava troppo.

Paura di un ricordoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora