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Lessi per due ore circa. Sentivo una bici che andava lenta, le sterpaglie sotto delle scarpe e poi nulla, non era normale, nessuno conosceva quel posto era il mio posto, alzai lo sguardo, nessuno, non si vedeva nessuno decisi di alzarmi e tornare a casa -Buu- saltai in aria, alle mie spalle c'era Oliver -Sapevo che ti avrei trovato qui- -Mi hai fatto prendere un colpo- -Da quanto sei qui?- -Non sò due ore circa credo, tu dormivi e ti ho lasciato riposare- -Dai è tardi torniamo a casa- -Va bene- iniziammo a camminare inevitabilmente verso il centro del paese bisognava passare da lì per forza per tornare a casa, successe quello che speravo che non succedesse, c'era di nuovo tutta la banda -Eccoli i fidanzatini- dissero Chiara e Marzia, lo dicevano con aria di sfida come se aspettassero una nostra reazione, io e Oliver ci guardammo negli occhi come confermarci che non ce ne fregava -Dov'è il piccolino? Il vostro tesorino da gay- come sapeva di Ollie, Chiara? Se gli avessero fatto qualcosa? Non stavo in silenzio -A te cosa importa?- -Potrebbe interessarmi, la legge mi darebbe ragione. Non hai sorelle o fratelli, i tuoi zii sono troppo vecchi, tua madre è in un casa di riposo, tuo padre in una tomba, i cugini più grandi hanno nove anni, in pratica apparte te nessuno della tua famiglia può tenerlo, se dicessi alle autorità pratiche di queste cose che sei gay ti toglierebbero l'affidamento in un attimo, ti ricordo anche che tu non hai lavoro, arrivando al dunque... tua madre direbbe che io per lei sono come una figlia e ogni giudice la ascolterebbe io avrei la custodia con la rapidità con cui tu la perdi- ti prego Oliver fai qualcosa, immobilizzato stavo pensando al fatto che mia madre lo avrebbe fatto davvero, avrebbe di sicuro detto che Chiara era come una figlia, non le lasciavo vincere la battaglia neanche per sogno -Dai, sentiamo, perchè dovresti farlo? Dove sarebbe il tuo vantaggio?- -Il vantaggio lo traggo dal far male a voi due sempre che a Oliver importi qualcosa di quel moccioso- Oliver era chiaramente sconvolto, avevo capito che non parlava perchè sapeva che stavamo giocando una partita a scacchi persa in partenza -Non sai quante falle ha il tuo piano geniale e io sò cose che ti manderebbero dritta al fresco- ora era lei ad essere messa male e stava zitta sapendo di essere in falla, presi la mano di Oliver e ce ne andammo -Si andatevene codardi- le andai a due centimetri dalla faccia -Me ne vado perchè ti rovinerei la vita stando qui e parlando quindi stai muta se non sai di che stai parlando- mi appoggiai alla spalla di Oliver andandocene -Lo sai che ha ragione Oliver- mi scese una lacrima e lui mi strinse forte per poi prendermi in braccio -Lo sò Elio, ma non ce lo faremo portare via- -Come?- -Non ha prove di quello che dice, potremmo essere amici che convivono per quello che ne sanno i giudici- -Confidiamo nelle stelle- è stato difficile dormire con quello che aveva detto Chiara, avevo tanti pensieri, ma uno in particolare mi calmò, mi ricordai che i bambini che vengono affidati a persone non della famiglia, a dodici anni potevano richiedere di conoscere la persona della famiglia a cui erano affidati prima e se questa non ha precenti penali decidere di viverci allora mi addormentai.
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𝚂𝚎 𝚗𝚘𝚗 adesso , 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘? E+O
RomansNon ci siamo mai allontanati davvero , siamo sempre rimasti lì a Roma quando da sbronzi banciandoci capimmo che era lì dove dovevamo stare non ce ne siamo mai andati e sentire la sua voce dopo anni mi fece correre un brivido dietro la schiena. FINITA