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Una settimana, dovevo stare senza di lui una settimana, sapendo che era in quella piccola cella con chissà chi, ma non si può tirare fuori di prigione uno che deve stare dentro così poco, poco si fa per dire per me ogni secondo è un eternità senza di lui. In qualche modo passò quella settimana, ero triste ma Ollie mi distrava, quando ero io a dover distrarre lui, facevamo pizze, collane di margherite e disegnavamo. La mattina del rilascio mi svegliai presto verso le sette e svegliai Ollie -Hey, andiamo a prendere Oliver- -Oliver, prendiamo Oliver- si svegliò subito e lo aiutai a prepararsi.
Eravamo pronti e ci sbrigammo ad andare, varcammo la porta e ci dissero di aspettare, ero agitato, non smettevo di muovere le gambe, lo tirarono fuori, era spento, lo vidi prendere colore mano a mano che ci vedeva e sorrideva. Mi sono alzato e non ho fatto nulla, lo guardavo come un idiota, Ollie gli corse in contro, anche io mi avvicinai -Sai che la prima volta che sono venuto qui mi sono messo a gridare istericamente per farti rilasciare, ma dicevano no- -Sei proprio uno sciocchino- lo baciai. Cercammo la madre di Ollie ininterrottamente per giorni, finché la trovammo, presi per mano Oliver -Dobbiamo dirglielo, adesso- e ci siamo messi a correre verso la nostra stanza, in quel momento Ollie stava leggendo, gli presi il libro tenendo il segno con il dito. -Dai, era una parte importante- -Ah beh, se è più importante di tua madre leggi pure- interruppe Oliver -Cosaa?!? Mia madre- -Si, l'abbiamo trovata- si mise a correre per tutta la casa -Incontrerò mia madre- guardai Oliver, mi sembrava chiaro, che se alla fine lei vedendo suo figlio fosse tornata in se, quella piccola creaturina, che avevamo cresciuto con tanto amore, ci avrebbe lasciato in meno di zero, e come avremmo potuto biasimarlo, cioè, si confronta la sua vera madre, con me, un ragazzino, e Oliver, no, su Oliver non si discute, è perfetto, anche come padre, lo sguardo che avevo rivolto a Oliver, esprimeva esattamente questo -Elio, non fartelo neanche passare per la testa, non ci abbandonerà- -Come fai ad esserne sicuro?- -Non ne sono sicuro, ma anche se mai decidesse di restare con sua madre, lui sarà felice e non è detto che lei non ce lo faccia vedere- annuì e andai da Ollie -Andiamo a prepararci? Oggi è il tuo grande giorno- -Vado a prepararmi, vado a prepararmi- scattò di sopra come una saetta, dal momento che Oliver aveva deciso i vestiti del primo giorno di scuola, adesso era il mio turno, lo vestì con il suo stile ribelle, un po' da star, un misto tra jack del Titanic e Kevin Bacon in foot loose con ovviamente le all star bianche. -Che carino- commentò Oliver -Ah, grazie, anche tu- mi affrettai a dire, anche se sapevo che si riferiva ad Ollie -Sbaglio o quello che sento nell'aria è mania di protagonismo?- -Vuoi dire che non ti riferivi anche a me?- -Lo sai cosa intendo, se siete pronti andiamo- -Faccio pipì un attimo- disse Ollie andando in bagno. Oliver mi prese la mano, aveva la mano fredda quindi la riscaldai aggiungendo anche l'altra -Se questa è l'ultima volta che lo vedremo, dobbiamo lasciargli un nostro ricordo- dissi, sorrise, avevamo entrambi capito che quella era un'allusione neanche tanto velata a svolazzina e alla cartolina della collina. Prima che Ollie uscisse dal bagno gli mettemmo nella giacca una foto di noi tre,uno dei miei braccialetti e la collanina di Oliver con la stella di David. Lui uscì e andammo con il bus fino alla stazione e prendemmo il treno, che ci portò fino alla città, neanche molto lontana, dove stava la madre di Ollie. -La cartina dice che dobbiamo girare a destra e prendere quella stradina- Oliver che faceva il navigatore era un immagine senza prezzo.
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𝚂𝚎 𝚗𝚘𝚗 adesso , 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘? E+O
RomanceNon ci siamo mai allontanati davvero , siamo sempre rimasti lì a Roma quando da sbronzi banciandoci capimmo che era lì dove dovevamo stare non ce ne siamo mai andati e sentire la sua voce dopo anni mi fece correre un brivido dietro la schiena. FINITA