||||||||||||||||||||||||||
~•~
Ollie aveva già dieci anni, avendo iniziato la scuola un anno prima era già in prima media, la stava iniziando quella mattina, sembrava così grande, si veste esattamente come mi vesto io, i vestiti se li sceglieva già da solo, aveva riccioli abbastanza lunghi, aveva lo stesso carisma di Oliver, New York gli faceva bene, come se fossero una cosa sola, si era già fidanzato, lei era bionda, alta e molto carina, lo salutammo, discretamente, aveva i suoi amici e non voleva sembrare troppo attaccato a noi, a noi stava bene, ma restammo a guardarlo entrare. Oliver mi prese dal bacino e mi fece il solletico, io morivo dal ridere, contraccambiai facendolo a lui, ma non ero così forte, finimmo col ridere molto forte, tanto da fare uscire la prof di Ollie, con tutta la sua classe che guardava dalla finestra, Ollie mi sorrise -Scusate signori, vi dispiacerebbe fare meno rumore? Staremmo facendo lezione- -Scusi haha scusi ce ne andiamo subito- disse Oliver tendendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi, ce ne andammo salutando Ollie con la mano -Cavolo è tardissimo, Oliver, devi visitare- sbarrò gli occhi e andammo via, verso il suo studio, okay lo ammetto, facevo da assistente al mio Oliver, quando entrò la paziente, era una ragazza che poteva tranquillamente avere la mia età, iniziò a guardarmi e diventare rossa, mi fissava, ero compiaciuto dal fatto di averla fatta impazzire, ma quando iniziò a ridere a caso, guardai Oliver e me ne andai dalla stanza, sono addirittura uscito dal palazzo, non avendo nulla da fare ho iniziato a fumare una sigaretta, dopo una lunga mezz'ora, quella uscì e provò a baciarmi io mi scansai e colpì il petto di Oliver che mi mise le braccia attorno, lei si mise a correre -Quando avrai la prossima visita?- -Abbiamo quaranta minuti- mi baciò in modo deciso, ma il secondo, dato da parte mia era più voglioso di essere vivo, entrammo e quando si chiusero le porte dell'ascensore continuammo a baciarci, Oliver aprì la porta con i piedi, inutile dire che dopo.... passarono i quaranta minuti e io dovevo andare a suonare -Ci vediamo fra un ora, se non vado adesso arrivò tardi- -Okay, poi ho l'ultimo cliente e andiamo a prendere Ollie- lo guardai negli occhi come per confermare e andai a prendere la metro, feci il concerto, durò meno delle altre volte, in un ora precisa ero di nuovo in studio, gli passavo i suoi arnesi, solo lui sapeva usarli così, finì in così poco tempo che sembrava fossero passati solo cinque minuti e invece era già mezzogiorno -Andiamo o entro le mezza non ci si arriva- eravamo davanti alla scuola in orario, aspettavamo che Ollie uscisse, suonò la campanella, la classe uscì, lui era l'ultimo della fila, alle elementari era sempre primo, dato che era il primo giorno, pensai che magari lo avevano messo a chiudi fila, teneva lo sguardo basso e aveva il ciuffo sull'occhio destro, gli piaceva tenerli all'indietro, e il fatto che avesse un ciuffo sull'occhio, mi sembrò strano -Hey, perché il ciuffo- -Non è nulla- -Fammi vedere- si intromise Oliver, Ollie non poteva contrastare Oliver quindi ha ceduto, Oliver spostò il ciuffo con la mano, Ollie aveva un livido enorme, cosa gli avevano fatto -Cosa è successo?- gli chiese Oliver -Niente- -Lo sai che puoi dirci tutto- gli ricordai -Uno ha detto che siete degli invertiti di merda, non ho fatto nulla, però a ricreazione mi ha seguito in bagno e ha detto altre cose come che sono un errore e che è impossibile che vi amiate, ho provato a tirargli un pugno ma ho scoperto che è molto più forte di me, ha iniziato a tirarmi raffiche di pugni nello stomaco e in fine un altro in faccia, poi è entrata la prof che lo ha mandato dal preside, ho sentito che lo hanno sospeso, hanno detto che era meglio non chiamarvi perché non avevo nulla di grave e mi hanno mandato in infermeria- -Quale bambino è?- che cosa aveva in mente di fare Oliver? -Quello là- ed indico discretamente un ragazzino gigante -Quel tizio è enorme- e lo era -Mi fai vedere la pancia?- Oliver tirò fuori il suo lato da medico, era pieno di ematomi su tutta la pancia, Oliver provò a toccare per capire se si fosse rotto qualcosa -Ai, ush- -Credi di avere qualcosa di rotto?- -No, ma i lividi fanno male- decidemmo di parlare con la madre del ragazzo, avrei parlato io, dato che sapevo dosare la rabbia meglio di qualcuno -Salve- cominciai -Oh dio quello è il ragazzino che ha aggredito mio figlio- iniziò la tizia -Scusi ma direi che è il contrario- -Come osa, mio figlio non potrebbe mai aggredire, neanche verbalmente- -Credo che sia esattamente quello che è successo- -E cosa avrebbe detto?- -Lo chieda a lui- -Ho detto che sono degli invertiti di merda- e credeva ancora di essere forte, figo e non so cosa volesse dimostrare comportandosi così -Credo che se si ripota la verità non ci si nulla di male- rispose la madre sostenendo il figlio, Oliver era viola, lo presi da parte -Oliver- iniziarono a tremargli le mani, le presi tra le mie e si fermarono, tornò del suo colore normale -Grazie, ne avevo bisogno- tornammo da quella tizia -Sò quello che intende e sono perfettamente d'accordo con il pensiero originale, solo credo che si potrebbe evitare di esternare questo genere di pensieri, se la cosa persiste ci vedremo sicuramente in sedi opportune- -Non sei un po' troppo giovane per fare il padre? avrai al massimo una ventina d'anni- -Oh, chieda a mio padre se è giusto morire di infarto dopo la nascita del secondo genito e non lasciargli nessuno se non il primo figlio appena diciottenne- quella si zittì e ce ne siamo andati per la via di casa, abbiamo camminato per pochi metri e poi Ollie stremato cadde a terra, aveva subito troppo, il dolore dei colpi gli faceva così male da fargli perdere le forze fisiche, Oliver lo prese in braccio, andammo a casa di corsa, non sapevo cosa fare, Ollie era svenuto, stava malissimo, Oliver lo mise nel letto -Lo ha conciato proprio male, Elio, deve stare a letto per un po' di giorni, devi stare con lui- -Credi che si rimetterà presto?- -Si, ma ora deve stare qui e rilassarsi, chiamo la scuola per avvisare- uscì per fare la chiamata, ero solo e mi sfogai -Perché ha dovuto pagare lui per me? Non se lo meritava, era indifeso, lo hanno massacrato, solo per colpa mia, sono stupido, un irresponsabile, dovevo stare con Marzia, mandare il mio cuore a quel paese e vivere senza felicità, non la merito la felicità, come ho potuto pensare che non avrebbe fatto male a nessuno, adesso Ollie ne paga le conseguenze, avevo solo diciassette anni, ero stupido, il futuro non era un opzione- mi sentivo come se fosse stata colpa mia ero così tanto preso che non mi accorsi che Oliver era tornato -Pensi davvero quello che hai detto?- era come se stessi provando a non affogare, ma pensare cosa avesse potuto sentire mi stava tirando affondo senza alcuna pietà, e la cosa peggiore è che avevo fatto tutto da solo -Da quanto sei qui?- -Tanto da sapere che per te a diciassette anni eri uno stupido, cosa vuol dire?- adesso era il momento di agire, qualsiasi mio tentennamento avrebbe potuto essermi fatale -Nulla, davvero, solo credo sia colpa mia se oggi lo hanno picchiato- si è visto subito il suo viso rilassarsi, tirò un sospiro di sollievo -Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo che...- disse sollevandomi da terra -Sei proprio uno sciocchino. Non hai fame?- -Vado a preparare, vieni con me?- -Sarò la tua ombra-
✨Vi amo tuttiiiiiiii lasciate una stellina se vi è piaciuta questa parte🌟
STAI LEGGENDO
𝚂𝚎 𝚗𝚘𝚗 adesso , 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘? E+O
RomanceNon ci siamo mai allontanati davvero , siamo sempre rimasti lì a Roma quando da sbronzi banciandoci capimmo che era lì dove dovevamo stare non ce ne siamo mai andati e sentire la sua voce dopo anni mi fece correre un brivido dietro la schiena. FINITA