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-Signori e signore, stiamo atterrando allacciate le cinture di sicurezza- disse la voce del pilota. -Ollie, svegliati, siamo arrivati- appena sentì la mia voce, aprì gli occhi e guardò fuori dal finestrino -Che bello, questa è l'Italia?- -Sì, è bella, molto bella- risposi -Stiamo per atterrare, Tieniti forte scimmietta- disse Oliver, atterrati prendemo le valige e uscimmo dall'aereo porto, eravamo a Genova ma ora dovevamo prendere il treno che partiva fra mezzora. Eravamo arrivati alla stazione-A che ora arriveremo?- chiesi -Verso le nove- disse Oliver, Ollie non riusciva a reggere il jet leg, era disorientato e non capiva quasi nulla. Sul treno Ollie si mise a leggere un fumetto, si, sapeva leggere a cinque anni grazie a me e Oliver, ci abbiamo messo molto ad insegnarglielo, ma alla fine ci siamo riusciti e leggeva molto, la cosa più bella, era che quando leggeva, spegneva quello che arrivava da fuori: non sentiva, non parlava, non si muoveva, per svegliarlo dal suo stato di trans, bisognava mettere la mano davanti al libro, così si svegliava dalla lettura dei fumetti, io e Oliver potevamo anche cantare a squarciagola, e lui non avrebbe sentito niente, era incredibile, e noi sfruttavamo ciò a nostro vantaggio -Credi che dovremmo farlo dormire con noi quando staremo a casa?- chiese Oliver -Lo deciderà lui, gli chiediamo se vuole dormire nella stanza da solo o stare con noi, starà con noi di sicuro- Oliver sorrise e guardò fuori dal finestrino, più lo guardavo, più ero follemente innamorato, era così bello. Arrivammo a Crema e Ollie corse via come un lampo, ci mettemmo a rincorrerlo. Chiara era lì ma, non ci aveva visto, se lo avesse fatto lo avrebbe preso di sicuro, presi Oliver per un braccio e lo tirai dietro ad un palazzo con me -C'è Chiara, dobbiamo portare Ollie via da lì, ma non possiamo avvicinarci- -Dannazione, come facciamo?- -Dobbiamo attirare la sua attenzione senza attirare quella di Chiara- non era un piano perfetto, ma se ero riuscito a pensare una cosa del genere... -Allora, lo attireremo con le sue maracas, lo rilassano, e non credo sia rilassato stando in una nuova città da solo- -Va bene, mi fido di te- mi disse, iniziai a suonare le maracas, Ollie aveva sentito il rumore -Oliver mi ha insegnato che se mi perdo non mi devo muovere da dove sono- parlava da solo -devo chiedere a qualcuno se mi fa fare una chiamata- mi sporsi un pò per vedere cosa stava facendo, si stava avvicinando a Chiara -Scusi- -Hey piccino- -Salve, mi sono perso, non sono di qua, è la prima volta che vengo a Crema, posso fare una chiamata?- -Certo, solo se mi dici da dove vieni- -New York- -Hai l'accento del New England e la musicalità italiana, proprio una bella vocina- Chiara ci stava andando giù pesante -come fai a sapere com'è l'accento del New England?- -Conoscevo un ragazzo nel 83 e veniva proprio dal New England- -Allora, posso chiamare adesso?- -Non vuoi più chiacchierare con me? Va bene tieni il telefono- Ollie chiamò il cellulare di Oliver, il telefono squillava, stavo per fare qualcosa ma Oliver mi tenne, di sicuro Chiara aveva riconosciuto la suoneria ma non ci fece caso, Ollie diede il telefono a Chiara -Grazie mille, non risponde, quindi è meglio se vado, di sicuro cercheranno al bar- -Chi ti cercherà? Con chi sei venuto?- -Sono venuto con mio fratello- -C'è anche qualcun altro?- -Ora devo proprio andare- corse verso il palazzo dove eravamo, aveva sentito la suoneria -Bravissimo, come sapevi che Chiara...- disse Oliver -Faceva troppe domande, le persone che chiedono molto, vogliono estrapolare una parte di te, ho colto l'occasione e sono scappato- -Dobbiamo andare a casa, Oliver- -Prima che arrivi lei- ci siamo messi a correre tutti e tre. Davanti a casa mia c'era lei ma ormai ci aveva visto, io e Oliver facevamo da scudo a Ollie -Stai dietro di noi, scappa se si mette male, Elio tu dovrai andare con lui- -Va bene- disse Ollie con vocina tremolante, io annui -Bene bene bene, chi si rivede- -Cosa vuoi, siamo venuti solo per fargli conoscere sua madre- disse Oliver -Sono venuta per prendermelo ovviamente, ti piacerebbe venire con me piccolo?- -Perché non dovrei stare con loro? Io voglio bene a Oliver e a Elio, con te non ci vengo- -Non lo prenderai mai- dissi -Questo lo dici te, credi ancora che la vita sia perfetta, anche io sono stata abbandonata da Oliver, so che è difficile da superare, ma se prendo il ragazzino avrò anche Oliver, indovina chi sarà solo allora, adesso me ne vado questo era il primo avvertimento- Lei se ne andava, io e Oliver tenevamo Ollie in mezzo a noi. Andammo dentro e io chiusi il cancello con il lucchetto, li trovai in sala, Ollie era appiccicato a Oliver ed era spaventato -Non voglio andare via, voglio stare con voi- -Non andrai via te lo giuro scimmietta, però se mai ti portassero via, non avere paura, ricorda che a dodici anni puoi scegliere tu di tornare con noi- -È tanto tempo, sono sette anni, non voglio non vedervi per sette anni- mi misi sul divano con loro. Ollie si sdraiò sulle nostre gambe, come facevo io quando leggeva mia madre, gli accarezzavo i capelli -Vuoi guardare la tv?- chiesi -Certo- rispose Ollie, giravamo i canali senza trovare nulla, alla fine trovai Tom e Jerry, Ollie rideva ed era molto preso dal cartone, quindi mi alzai disinvolto e uscii in giardino, come speravo, Oliver mi aveva seguito, tirai fuori un pacchetto di sigarette -Vuoi una?- -Certo- gliela accesi, poi accesi la mia con la sua, iniziai a parlare -Dobbiamo portarlo a fare un giro, non voglio sprecare tempo con lui in caso... succeda tu sai cosa, credo che abbia bisogno di svagarsi e non pensare a quello che è successo con Chiara, prima era spaventassimo- -Hai ragione, andiamo alla collina, porta la chitarra se vuoi- come mi conosce, andai in camera e presi la chitarra.
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𝚂𝚎 𝚗𝚘𝚗 adesso , 𝚚𝚞𝚊𝚗𝚍𝚘? E+O
RomanceNon ci siamo mai allontanati davvero , siamo sempre rimasti lì a Roma quando da sbronzi banciandoci capimmo che era lì dove dovevamo stare non ce ne siamo mai andati e sentire la sua voce dopo anni mi fece correre un brivido dietro la schiena. FINITA