| Just you|

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Dopo qualche minuto mi chiamò l'amico di mio padre, quello che doveva restare a cena, si è scusato perché non sarebbe potuto venire ricordandosi di avere già un altro impegno, era meglio, anche perché mi ero già scordato della cena, rimasi sveglio fino a tardi, Oliver è tornato ubriaco, sinceramente non succedeva da tanto ed era molto più ubriaco delle altre volte. Provavo a comprendere il motivo, perché, cosa lo aveva portato ad ubriacarsi? Magari ne aveva bisogno -Oliver- -Cosa, non ti va bene che io beva un po'?- -Non l'ho mai detto- mi si avvicinò, non era in se per niente -L'hai sottinteso, si capisce molto guardando gli occhi di qualcuno- spostai lo sguardo pensando a quelle parole -Ah e adesso sposti lo sguardo, ma ti sei visto? Sei cambiato, non mi guardi neanche in faccia- mi spinse contro il muro, presi una schienata, ho colpito anche la testa che iniziò a sanguinare, era solo un graffio, ma gocciolava tutto sul pavimento, ho abbracciato Oliver, volevo provare a farlo tornare in se e anche abbracciarlo, era sempre il mio Oliver e in fondo non aveva fatto nulla volontariamente. Se ne andò in camera, ho provato a seguirlo ma mi ha allontanato, mi sono messo sul divano, mi sono addormentato pensando a cosa era successo, e ogni secondo che passava ero sempre più triste ma mi addormentai in poco. La mattina dopo Oliver era sul divano con me, era di nuovo lui -Hai del sangue sulla maglietta, che brutta ferita- -Non è nulla- -Controllo le telecamere- ah già avevamo installato delle telecamere in salotto per i ladri. È andato a prendere le registrazioni, si vedeva tutto, io ero vicino a lui mentre le guardava, ma io guardavo solo la sua faccia, che si faceva sempre più triste, arrivò il momento della testata, sussultò, poi vide l'abbraccio, come mi aveva respinto e io che mi addormentavo -Sono un mostro, cosa ti ho fatto- -Non fa niente- gli sorrisi, mi strinse a se, la schiena faceva male, ma non mi importava, avevo Oliver con me -Dobbiamo pulire la ferita- disse -Andiamo allora mio grande eroe- rise e mi prese in braccio -Non riesco ancora a credere a quello che ho fatto- entrammo in bagno, tirò fuori cotone e disinfettante e iniziò a tamponare delicatamente, non mi lamentavo verbalmente ma mi bruciava tanto e non riuscivo a nasconderlo molto -Brucia tanto vero?- -Un pò- -Tranquillo manca poco- è stato difficile fasciare con tutti i capelli in mezzo ma alla fine si riuscì anche a camuffarla anche bene -Devo andarmene, allontanarmi da voi tre, non può succedere di nuovo una cosa del genere- -Non puoi andartene, non posso stare senza te, spezzerai il cuore ai bambini e io non saprei reagire- -Devo farlo, tu devi essere forte per loro- -Dove andrai?- -Non lo so- avevo provato a resistere e a prendere dei respiri profondi ma scoppiai, non riuscivo a trattenere le lacrime -Fa più male questo che qualsiasi alzata di mani, questo te lo giuro Oliver, verserei tutto il mio sangue e venderei la mia stessa anima per te, tu te ne vai- -Non sai quanto io non voglia farlo- -Allora non farlo- mi baciò la fronte -Devo proteggerti anche a costo di farmi odiare- -Se devi proprio farlo lasciami almeno un giorno, non chiedo altro, solo un giorno in più con te, dato che sembra che tu non abbia intenzione di tornare- ero distrutto cercavo di prendere più tempo di quello che avevo -Va bene, un solo giorno- lo abbracciai -Non sai quanto mi mancherai domani- -Anche tu- suonarono al campanello. Guardai Oliver -Dobbiamo dirglielo- consigliai -Non ancora- sono sceso di sotto mentre Oliver stava di sopra e ho aperto la porta -Ciao Scimmietta, Giadina mi sei mancata, andate da Oliver- Ho guardato Marzia dritta negli occhi -Elio stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma- -Oliver vuole andarsene- mi abbracciò -Mi dispiace tanto Elio- mi mancava Marzia, il suo odore, la sua pelle, ma ho imparato a dimenticarla -Ciao, se ti va dopo ti chiamo- disse lei andandosene. Tornai di sopra, Oliver stava leggendo una storia a Giada e ascoltava anche Ollie. Mi allontanai piangendo, non volevo che sentissero, poteva essere l'ultima volta che assistevo ad una scena simile, mi sarebbe mancato tantissimo, la giornata passò troppo in fretta in un attimo era già sera, diedi la buonanotte ai bambini come se nulla fosse, andai a dormire mi appiccicai a Oliver, la mattina dopo gli diedi un bacio mentre dormiva e mi sono alzato, Oliver si è svegliato dopo poco, ormai mi ero abituato all'idea che fosse la nostra ultima colazione insieme, non avrebbe salutato i bambini per non farli soffrire, lo aiutai a portare la valigia con il cuore in gola, lo abbracciai, era stato un abbraccio lungo, non volevo farlo andare via, ma lo voleva lui -Prenditi cura di te principino- -Prenditi cura di te Elio- se ne stava andando, lo stava facendo, sono tornato dentro ho fissato il soffitto per un po', ero disperato, distrutto, quindi sono salito sulla ringhiera del balcone, ci si mette così poco a fare cazzate, mi sbilanciai apposta e caddi, per una frazione di secondo nel braccio della morte, mi fermai nel bel mezzo dell'aria, Oliver aveva afferrato la maglietta in tempo -La mano- gridò, avevo davanti la sua mano e mi ci aggrappai, mi tirò su di forza -Io vengo preso dai ripensamenti e quando torno, per poco assisto al tuo suicidio- -Come mai mi hai salvato?- chiesi -Ti amo stupido, non devi morire- -Se volessi farlo?- -Cosa vale così tanto da farti desiderare di morire?- lo guardai negli occhi, davvero non capiva quanto lo amavo? -Tu- dissi con una voce fievole -Credi che per me valga la pena di vivere senza di te? No, non ce la faccio senza di te. Dieci anni fa te avevi promesso di non abbandonarmi mai- iniziai a piangere -Non voglio lasciarti, ma guai se fai di nuovo una cosa simile- -Mi hai salvato la vita di nuovo, scusa- -Cosa succede, in che senso ti ha salvato la vita di nuovo?- dissero Giada e Ollie -Oh niente, sono scivolato e Oliver mi ha preso, è già la seconda volta che succede- Giada è andata ad abbracciare Oliver -Ti voglio bene- poi ha abbracciato anche me -Andiamo a fare colazione- disse poi rivolgendosi a Ollie e sono andati via -Potevo trovarti morto, non sai quanto io sia felice di averti ancora qui, se ti avessero trovato loro?- -Ero distrutto Oliver- -Non lo sarai mai più- mi abbracciò -Devo andare, faccio una chiamata importante e torno- si chiuse in bagno, ma che chiamata importante, non potevo resistere ho ascoltato -Ci avete provato, io non me ne vado, potete minacciarmi quanto volete, torturatemi, ma io non mi muovo di qui, era disperato, si stava suicidando, prendete me, non riattaccare, cazzo- sono andato in corridoio, non volevo che sapesse che avevo sentito, se noi eravamo una cosa sola, perché non mi aveva detto nulla? -Elio- entrai nel bagno -Elio ti devo parlare, non voglio nasconderti nulla, non mi sembra giusto, non è molto bello quello che sto per dirti, non so neanche come dirlo, ma... arrivo al sodo, sono un po' incasinato, con le persone sbagliate, mi tengono in pugno- -Cosa, chi ti tiene in pugno e perché?- prese un respiro -Sono amici di mio padre, non vogliono farmi avere vita facile, mi tengono in pugno minacciando di farvi cose orribili se non me ne vado, ma non vi succederà niente finché sarò vivo- -Andrà tutto bene, insomma non sanno dove stiamo in America- -È vero- Abbiamo sentito Giada gridare, Oliver si è messo a correre -Giadaaa- Ollie la stava rincorrendo.
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